Psychonauts 2 – Recensione, un tuffo nel passato in chiave moderna

Psychonauts 2 è un videogioco fatto alla vecchia maniera, un platform convincente e artisticamente ispirato, ecco la nostra recensione!

Alessio Fuscà
Di Alessio Fuscà - Contributor Recensioni Lettura da 9 minuti
8.5
Psychonauts 2

A distanza di 16 anni dal primo Psychonauts, Double Fine Productions (oramai parte degli Xbox Game Studios) ritorna con l’attesissimo sequel Psychonauts 2, che oggi analizziamo in recensione. Un videogioco per certi versi alla vecchia maniera, che ripropone in salsa odierna un’esperienza di gioco molto più in linea con i titoli dei primi anni 2000 piuttosto che con quelli di oggi (in senso chiaramente positivo). Psychonauts 2 è valido come il primo capitolo, se non di più? Vediamolo insieme.

Psychonauts 2: un viaggio nelle menti altrui

Prima della storia in sé, nel caso di Psychonauts 2 è meglio iniziare con un’introduzione al concept del gioco, che è lo stesso del primo capitolo (concept nato da Tim Schafer). Psychonauts 2 è un action platform 3D, i cui livelli sono per la maggior parte mondi di gioco basati sulla mente di alcuni personaggi. Il nostro navigare nella psiche altrui ci rende quindi degli psiconauti, da qui il nome. Può sembrare un’inezia, una semplice gimmick magari, ma in realtà questo concept è un punto di forza estremamente marcato per Psychonauts 2. Nei livelli in cui navighiamo nelle varie menti, la direzione artistica è davvero molto interessante, a tratti anche grottesca come nel caso della prima che visiteremo (quella di un dentista). Muoversi tra gengive, denti e in generale elementi della mappa ispirati all’interno di una bocca umana, è un qualcosa che decisamente non si ha modo di fare spesso in un videogioco!

Con il passare delle ore e dei livelli si avrà modo di navigare in menti diverse tra loro, viaggiando tra vizi, dipendenze, paure e convinzioni dei personaggi che “esploreremo”. Per navigare nella psiche altrui e non solo vestiamo i panni di Razputin. Raz, il suo nome abbreviato, è un giovane psiconauta di talento ma altrettanto impacciato. Da allievo in un campus per giovani psychonauts, verrà reclutato in una squadra di psico-spie per indagare su una macchinazione da parte di un’organizzazione segreta. Potremmo dire che più che una storia ramificata e complessa si tratta di un pretesto, dato che il vero cuore pulsante a livello narrativo è scavare nella psiche dei personaggi.

Un gameplay convincente, pur con qualche piccola sbavatura

Per quanto trama e contesto siano importanti, e sicuramente svolgono un ruolo cruciale in questo caso, il vero punto focale di un action platform è indubbiamente il gameplay. Giocando Psychonauts 2 per questa recensione, la sensazione che abbiamo avuto è quella di un titolo sicuramente ben realizzato, con un platforming mai banale e in grado di fornire un ottimo livello di sfida… ma a volte impegnativo non per i motivi giusti. Se avete giocato Crash 4 ricorderete come, prima che la cosa venisse patchata, a volte si facesse fatica a capire con precisione dove sarebbe atterrato Crash. Con Raz in Psychonauts 2 la sensazione che si ha è spesso la stessa, non sempre è chiarissimo dove si sta per atterrare, e quindi di conseguenza i salti che richiedono più precisione risultano più difficili del dovuto. Va però fatta una doverosa precisazione, ossia che giocando su Xbox Series S il framerate è bloccato a 30, cosa che potrebbe aver influito a rendere meno precisi del voluto alcuni salti.

In Psychonauts 2 però non si salta soltanto, si da anzi molto spazio all’uso dei poteri speciali di Raz. Si tratta di abilità molto diversificate tra loro, che vanno dallo sparare raggi laser a sollevare con la forza del pensiero degli oggetti per poi lanciarli. Ce ne sono molteplici ed è possibile usarli attraverso i tasti superiori del controller (LB, RB, LT, RT e gli equivalenti dei pad PlayStation). Ce ne sono più di quattro, per cambiarli bisogna tenere premuto il tasto Su del D-Pad, indicare uno dei poteri con la levetta analogica destra e premere uno dei tasti superiori per assegnarlo a quel potere. Una caratteristica che ci permette quindi anche di personalizzare la disposizione dei poteri sul pad, a seconda di come ci troviamo più comodi. Oltre al classico salto, effettuabile con il tasto A, è possibile anche fare un doppio salto premendo nuovamente il tasto apposito e planare con il tasto LT. La planata è possibile, a livello grafico, con l’uso di un palloncino psichico che scoppia dopo pochissimi secondi, a meno che non ci si trovi dentro a una corrente d’aria. Scelta probabilmente fatta per evitare che se ne abusasse in certi livelli, che effettivamente con una planata classica (alla Spyro per intenderci) sarebbero stati eccessivamente semplificati. Tra l’altro, nota di merito va alla varietà, con situazioni di gioco diversificate e mai ripetitive: forse il vero grande punto di forza dell’intera esperienza!

Il campus frequentato da Raz, a livello pratico, si rivela presto essere un vero e proprio hub di gioco, dove ottenere potenziamenti (grazie a risorse e materiali raccolti nei livelli) e accettare incarichi sia primari che secondari. La progressione è data anche da un sistema di Rank – a livello narrativo il nostro grado come psychonauts – che permette di accedere a potenziamenti migliori e di rendere più forti le nostre abilità. Anche la progressione non è priva di imperfezioni, dato che il bilanciamento della curva di crescita non sembra dei più precisi. Non possiamo ovviamente dirlo con certezza, ma sembra quasi che sia stata aggiunta in un secondo momento. Diciamo così perché, per molte ore, siamo riusciti ad andare avanti nel gioco senza troppi problemi e senza potenziare le nostre abilità.

Di solito invece una progressione concepita in questo modo fin dall’inizio porterebbe a un Game Design di un certo tipo, che renderebbe il gioco molto ostico per chi non potenzia i propri parametri. Giocando Psychonauts 2 per questa recensione, invece, abbiamo spesso percepito i potenziamenti più come un facilitamento del gioco, salvo alcune eccezioni.

Grafica e sonoro di buonissimo livello

A livello tecnico Psychonauts 2 fa davvero una gran bella figura. Lo stile grafico non è ovviamente realistico, è volutamente deformed e caricaturale, però il livello di dettaglio è notevole (soprattutto nelle texture). Non appena Psychonauts 2 verrà rilasciato sul mercato, allegheremo a questa recensione anche una piccola comparativa tra la versione Xbox Series S, che è quella che abbiamo testato, e quella PC. Sicuramente ha aiutato il fatto che Psychonauts 2 fosse ottimizzato per le due console next gen di casa Microsoft. Altro piccolo appunto è l’assenza su Series S di una modalità performance, che avrebbe permesso di ottenere i 60 fps rinunciando a un po’ di risoluzione.

Convincente anche il sonoro, con musiche molto orecchiabili, un doppiaggio di buon livello ed effetti sonori ben realizzati. Un comparto tecnico quindi promosso, e sicuramente essere realizzato in Unreal Engine ne ha agevolato la buona riuscita tecnica. Non vediamo però l’ora di provarlo su PC, lì sì che sicuramente darà il meglio.

In definitiva Psychonauts 2 è sicuramente un ottimo titolo, impossibile non farne una recensione positiva. Probabilmente l’effetto wow del concept, che invece aveva il primo capitolo della serie, ora non è più lo stesso in quanto figlio di un’altra epoca, però se non avete mai giocato il primo Psychonauts, non vi lascerà affatto indifferenti. Psychonauts 2 è in uscita il 25 Agosto per tutte le piattaforme (tranne Nintendo Switch), in più se avete Xbox One, Xbox Series X|S o un PC con Windows 10 o 11 potete trovarlo incluso nel catalogo di Xbox Game Pass sin dal day one.

Psychonauts 2
8.5
Voto 8.5
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Contributor
Sono un game designer di professione ma videogiocatore incallito nel cuore. Tra le mie altre attività, oltre quella da redattore, c'è anche quella di player competitivo nel circuito torneistico ufficiale di Pokémon, la cui serie è stata una dei motivi per i quali ho iniziato a videogiocare quasi 20 anni fa.