Ponpu – Recensione, a ‘Guerra Papera’ ispirata a Bomberman

Il pazzo e artistico Ponpu è pronto per il suo rilascio su PC e console, ecco la recensione della versione PlayStation 4 dell'opera.

Giona Corucci
Di Giona Corucci Recensioni Lettura da 9 minuti
6.5
Ponpu

Quando andiamo a parlare dei franchise che sono diventati delle vere e proprie icone per l’industria videoludica, una di quelle che viene in mente è sicuramente Bomberman. Quel suo gameplay dalla visuale dall’alto basato sull’utilizzo delle bombe che ha saputo appassionare milioni di giocatori in esperienze sia da solisti, sia e soprattutto in compagnia. Probabilmente gli sviluppatori di Purple Tree Studio hanno avuto a cuore le esperienze passate della famosa serie di Konami, tanto da voler creare una sorta di loro reinterpretazione più moderna. Questa vera e propria lettera di amore è proprio Ponpu, titolo che abbiamo avuto l’onore di testare ed è previsto per approdare su PC, PlayStation 4, Xbox One e Switch nei primi giorni di questo Dicembre 2020.

PonpuOgni 10000 anni il Dio Papero si risveglia…

Appena lanciato il menù principale del gioco, l’utente si trova di fronte a quattro principali modalità: la prima single player mentre le restanti tutte dedicate agli amanti della compagnia. Cominciamo quindi dalla prima scelta offerta dall’opera, che nonostante una durata che si attesta sulle 2-3 ore presenta alcune meccaniche interessanti. Il simpatico filmato iniziale ci offre l’intera storia del prodotto, in cui viene raccontato che, una volta ogni 10000 anni, il maestoso e onnipotente Dio Papero si risveglia dal suo sonno. Questo maestoso essere effettua la disastrosa operazione per resettare ogni volta l’intero universo, distruggendo così ogni forma di vita nella precedente. Il papero del mistero è pero stanco di questo ciclo infinito, e così riesce a portare dalla sua uno dei tanti messaggeri di questa immortale divinità. Noi interpretiamo una di quest’ultime creature chiamata proprio Ponpu, che da sola ha l’infausto compito di ribellarsi al suo Dio e combattere contro i suoi stessi fratelli e sorelle.

La narrazione si presenta quindi molto semplice e fuori le righe, oltretutto nel gioco è presente solo l’essenziale dei dialoghi proprio per non distrarre troppo il giocatore dal cuore pulsante dell’opera: il gameplay. Quest’ultimo si rivela molto funzionale ma non originale, riuscendo a essere simile a Bomberman seppur con una reinterpretazione tutta sua. Il nostro Ponpu è infatti in grado di sputare delle bombe a forma di uova dalla propria bocca che, attraverso l’attivazione dello scudo, riesce a far rimbalzare in giro per la mappa. Questa caratteristica non serve ovviamente solo a questo scopo, ma anche a difendersi dagli attacchi avversari e perfino a deviarli se utilizzata al momento giusto. Oltre a quelle normali, all’inizio delle nostre partite ci viene richiesto di scegliere delle uova speciali. Queste risultano tutte dalla diversa funzionalità, come la bomba in cui determiniamo l’esplosione o quella che si nasconde nel terreno, oltre a essere più potenti dei normali esplosivi a noi in dotazione. Purtroppo nel single player sono presenti solo due di queste varianti, a differenza del multiplayer dove la scelta offerta al giocatore è decisamente superiore.

PonpuLa ribellione di un piccolo papero

La base della struttura ludica del prodotto viene quindi proposta in tutte le modalità dell’opera, ma il single player offre una visione tutta sua rispetto al multiplayer. Il compito di Ponpu è quello di esplorare ben sei mondi di gioco, quasi tutti composti da quattro livelli che potremo definire dei veri e propri Dungeon. Infatti, controllando il protagonista bisogna cercare la chiave che ci permette di raggiungere l’uscita, ovviamente stando attenti a tutti i pericoli presenti al suo interno. Il level design proposto dagli sviluppatori non presenta enigmi ambientali, ma va dritto al sodo puntando principalmente sull’esplorazione dei labirinti presenti. Il giocatore non sa quale percorso porta al vicolo cieco o al proprio obbiettivo, e l’unico modo per scoprirlo è quello di avventurarsi ed esplorare. Ovviamente i percorsi si fanno via via sempre più lunghi e insidiosi, ma grazie ai punti di salvataggio alla fine non risultano così difficili da completare. Purtroppo il gioco non presenta alcun genere di extra sbloccabile, nonostante la presenza di collezionabili sotto forma di piume sparse per tutti i livelli. Infatti, quest’ultime vengono utilizzate esclusivamente per i trofei o gli obbiettivi, ma non per qualcosa di realmente interno al prodotto.

In un’opera del genere non possano mancare le battaglie con i boss, tutte variegate e che riescono a offrire approcci differenti. Purtroppo esse non risultano abbastanza difficili, visto che per ognuna basta imparare il semplice pattern degli attacchi per completare con poca fatica queste battagli mortali. In generale, bisogna criticare anche perfino la poca varietà dei nemici base e una certa ripetitività degli elementi nei livelli che si fa presto sentire, tanto da far sembrare il tutto sviluppato in fretta e furia almeno nella seconda metà dell’avventura. Bisogna però premiare gli scontri con gli altri Ponpu, che ogni tanto capitano e danno un vero e proprio assaggio del multiplayer. Queste battaglie risultano dinamiche e imprevedibili con le diverse esplosioni su schermo, seppur l’accessibilità dell’opera tenda a prendere il sopravvento anche grazie al fuoco amico sia per noi che per i nostri avversari.

La festa di Ponpu

Il gioco pubblicato da Zordix Publishing non è però un’esperienza esclusiva per i giocatori solisti, ma vuole essere una delle scelte per delle serate di puro divertimento. Giocabile fino a quattro giocatori online o in locale, il multiplayer è diviso nelle restanti tre modalità di gioco: Deathmatch a squadre, Caccia alle monete e Guerra di colori. Questa è la vera parte principale del pacchetto, questo grazie alle pazze dinamiche che riesce a creare sia su schermo che insieme ai propri amici. Per quanto divertenti in compagnia, bisogna però ammettere che l’offerta proposta non è molto variegata, rischiando di venire a noia presto. Speriamo che gli sviluppatori supportino in futuro il loro prodotto, magari aggiungendo nuove modalità o papere giocabili. Quest’ultime, per informarvi, sono in totale quattro e non presentano alcuna differenza, senza contare la forma estetica e il loro colore.

Non possiamo parlare di Ponpu senza citare lo stile grafico particolare. Il team ha creato un titolo in bianco e nero, enfatizzando su specifici colori presenti in alcuni elementi come gli occhi dei personaggi principali. Questo rende il gioco accattivante e bello da vedere su schermo, seppur a discapito della completa leggibilità dell’azione. La colonna sonora è ben realizzata, non particolarmente azzeccata ma neanche da buttare. Bisogna però segnalare che il porting per PlayStation 4 è imperfetto nella sua realizzazione, visto che presenta alcuni piccoli bug oltre a non comprendere sempre i comandi impartiti con il controller. Una problematica che rovina, in parte, l’esperienza è sicuramente presente nel single player: visto che quasi sempre l’opera non riesce a far partire l’animazione di quando si ottiene una piuma, bloccando così il gioco per qualche secondo. Il vero problema deriva dalla grossa presenza di piume presente in ogni stage, in questo modo assistiamo molto spesso a questa dinamica. In ogni caso, Ponpu è provvisto di una traduzione in diverse lingue incluso l’italiano, cosa che sicuramente fa felice diversi videogiocatori.

Ponpu
6.5
Voto 6.5
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Io vivo e corro con il vento, ma la mia passione per la cultura pop è rimasta ancorata sin da quando ho ricordo. Ne è passato di dai tempi delle demo nelle merendine, e sono diventato un appassionato di molti settori di questo mondo: dai videogiochi al cinema, fino all'animazione e perfino la letteratura. In questo periodo della mia vita, spero di portare contenuti di qualità all'interno di Game Legends.