C’è poco da girarci attorno, l’annuncio e i conseguenti ritardi relativi a Warcraft III Reforged hanno nel tempo massacrato i giocatori, con le domande che una dopo l’altra continuavano a crescere. Che Blizzard sia enorme e che lavori in contemporanea a decine e decine di progetti è risaputo, ma sappiamo anche che quando si mette in gioco il binomio nostalgia/mostro sacro, è lecito arrivare preparati e consapevoli al giorno X. Warcraft III fu nel suo anno d’uscita una vera e propria bomba, capace di mettere d’accordo tutti, critica e utenza, e innalzare ancora più in alto la bandiera dello studio. È naturale quindi aspettarsi da Warcraft III Reforged qualcosa di livello, non semplicemente una spolverata dal punto di vista grafico, ma un vero e proprio lavoro di ricostruzione degno del suo nome. Purtroppo, nonostante l’attesa e il lavoro, quello che è arrivato al pubblico è un prodotto capace sì di “ridisegnarsi”, ma che oltre a quello non ha saputo fare molto.
Bentornati ad Azeroth
Se siete tra coloro che hanno divorato in senso videoludico il titolo originale, dalla versione base ai contenuti aggiuntivi, avrete sicuramente in testa delle immagini ben precise, che fantasticando non sembravano poligoni, ma vere e proprie figure definite. Queste figure sono arrivate ora sui nostri PC esattamente come le immaginavamo, anche se – specialmente nel caso di alcuni personaggi – decisamente diverse da come ce le aspettavamo. Blizzard non si è mai nascosta dietro un dito, e ha sempre dichiarato che Warcraft III Reforged sarebbe stata una riproposizione del titolo basata principalmente sulla grafica e sulle prestazioni: ed eccolo qui! Un gioco storico che, sfruttati modellazione e rendering al passo coi tempi, vede ricostruiti da zero tutti gli eroi della storia, ma anche tutte le unità, le mappe, gli edifici e così via.
In realtà però, quanto a ricreazione, parrebbe essere stata piuttosto pigra e non all’avanguardia come ci si sarebbe aspettati. Il lavoro più apprezzabile sembra sia stato fatto invece sulle sequenze filmate, ancora cariche di magia e decisamente più appaganti all’occhio. Per quanto riguarda invece il comparto audio non c’è moltissimo da segnalare, se non un doppiaggio ricreato da zero anche per l’italiano, ma con alcuni piacevoli ritorni (vedi il famigerato Claudio Moneta per la voce di Arthas). L’offerta più allettante, comunque, riguarda l’essenza stessa della produzione: a distanza di anni torniamo a vivere in un unico pacchetto gli eventi di Warcraft III Reign of Chaos e The Frozen Throne, completi sotto tutti i punti di vista e con la campagna del prologo degli orchi estesa (com’era nella famigerata demo del gioco) e non solo limitata alla parte del tutorial legato alla partenza di Thrall.
Sul piano del gioco in sé, non sono purtroppo state apportate grandi modifiche o novità: le manovre generali, oltre alla già citata veste grafica, si sono “limitate” al bilanciamento di eroi, unità ed edifici.Ciò ha in un certo senso semplificato il gioco sul piano della difficoltà, ma ha reso ben più coerenti alcuni passaggi dovuti ai vari upgrade o alle ricerche.
Ancora numeri
Altro comparto che ha subito una leggera messa a punto è stato quello dedicato al multigiocatore e alle attività online e comunicative. Ecco quindi un aggiornamento molto interessante del nuovo World Editor, che permette agli utenti di creare e di scoprire nuovi giochi, alcuni di questi anche particolarmente validi. Inoltre, per le partite multiplayer di stampo classico, è stato raddrizzato il matchmaking. La parte più corposa rimane però un buonissimo supporto grazie alle moderne funzionalità di Battle.net, che nel corso degli anni ha chiaramente “affinato la tecnica”.
Il resto, tuttavia, sono solo numeri, perché Warcraft III Reforged non offre nient’altro che la stessa esperienza con una scatola diversa, antologica, ma sempre la stessa: le 62 missioni che abbiamo imparato ad amare – ed odiare – sfruttando pregi e difetti, forza e debolezza delle quattro razze a disposizione, con oltre venti eroi da sfruttare per far volgere a nostro vantaggio l’esito delle battaglie tramite le loro abilità. L’interezza dell’esperienza, che ci farà vivere le diverse campagne di Orchi, Umani, Non Morti ed Elfi della Notte tra Reign of Chaos e The Frozen Throne spaziando tra le terre di Lordaeron, Kalimdor e non solo, ci terrà impegnati per almeno 45 ore di gioco (chiaramente proporzionate poi alle abilità del fruitore stesso). Tuttavia, anche questa non è una novità.