Pronti per parlare, proprio in occasione dell’annuncio in merito al rinnovo per la produzione di una seconda stagione, di Dexter Resurrection, la nuova stagione che espande ancora una volta l’Universo del “serial killer di altri serial killer”, Dexter Morgan. Iniziato con la serie madre Dexter nel 2006, finita con la deludente ottava stagione, aveva visto poi il suo riaccendersi con Dexter: New Blood nel 2021 (serie tra il sequel ed il reboot) e Dexter: Original Sin (prequel, ambientato circa 15 anni prima dell’inizio della saga).
New Blood era ambientato circa dieci anni dopo il finale della serie madre, e vedeva un Dexter cambiato profondamente. La morte lo aveva circondato troppo nell’ultima parte della sua vita da perito forense. La morte della sua compagna, di sua sorella Debra, di Maria Laguerta, lo avevano scosso a tal punto da decidere di abbandonare posto di lavoro, la sua vita e soprattutto suo figlio Harrison, fuggendo verso un’altra vita. Una vita con un altro nome e, addirittura, senza più bisogno di uccidere… per poco.
Infatti, la ricomparsa del figlio Harrison e l’arrivo in città di un personaggio dalla dubbia moralità, hanno legato il nuovo Dexter al vecchio, risvegliando il suo Oscuro Passeggero. Dopo un altro deludente finale (dove il figlio Harrison uccide il padre Dexter dopo che la sua compagna poliziotta, anche grazie alla gradita riapparizione in scena dell’amico e collega Angel Batista, scopre chi fosse veramente, credendo anche nel diretto collegamento con il Macellaio di Bay Harbor) ecco che siamo finalmente giunti alla Resurrection.
L’universo di Dexter si espande… e non muore mai
Dexter non muore (e lo capiamo anche nell’incipit di Original Sin). Infatti, una combinazione di “freddo che lo aiuta a rallentare l’emorragia che gli provoca il figlio Harrison” e un lungo ricovero in ospedale, fanno sì che il vecchio – e nuovo – serial killer si risvegli dal coma. Qui, siamo costretti a digerire il fatto che quasi tutto il filone narrativo di New Blood venga bellamente ignorato ed archiviato, così come quasi tutti i sospetti che il ritrovato Dexter Morgan (creduto morto per dieci anni) fosse il Macellaio di Bay Harbor.
Veniamo catapultati in fretta da un nuovo filone narrativo, ambientato a New York, in cui Harrison Morgan, anche lui scopertosi dotato di oscuro passeggero e, quindi, voglia di uccidere, in New Blood, finisce per uccidere un criminale ospite dell’hotel in cui lavora. Viene da subito sospettato dell’omicidio di cui il padre Dexter viene a sapere da lontano, appena risvegliatosi dal coma. Capendo che il modus operandi dell’omicidio fosse di sé stesso, quindi il modus tramandato effettivamente a suo figlio Harrison, si catapulta subito a New York in soccorso al figlio, pensando di essere l’unico in grado di salvarlo dalle indagini della polizia.
Ecco la prima piccola genialità di trama di questa nuova serie. Sì, perché per resuscitare (come il titolo) il format, c’era bisogno questa volta di un cambio netto col passato che ormai non era più di gradimento, ma al tempo stesso di un collegamento forte. L’espediente narrativo della comprensione del modus operandi di Harrison era l’unico modo per riunione padre-figlio e dare una possibilità concreta di geolocalizzazione. Insomma, Dexter approda a New York e si trova un lavoro e, cercando di costruirsi l’ennesima nuova vita, rintraccia e segue da vicino il figlio Harrison, mentre entra in qualche modo in contatto con un serial killer di tassisti, chiamato L’Oscuro Passeggero… come Dexter!

Tramite Red, il killer per l’appunto conosciuto come l'”Oscuro passeggero”, scopre l’esistenza di una sorta di setta capeggiata da Leon Prater, interpretato da un ritrovato e sempre apprezzabile Peter Dinklage. Una setta segretissima creata per accogliere e condividere le esperienze di serial killer, tra serial killer. Dove loro possano esprimersi senza paura di essere perseguitati e possano apprezzarsi l’uno con l’altro, raccontandosi i loro segreti più oscuri. Insomma, terreno fertile per dare sfogo al vero oscuro passeggero, quello di Dexter. La trama verte insomma sulla conoscenza di Prater e della sua setta e sulla sua frequentazione di Dexter, che inizia a fare stragi, ma al tempo stesso ai guai e al ritrovato rapporto con il figlio Harrison, in un contorno fatto da cose più o meno verosimili.
Un cast d’eccezione
Se da una parte ritroviamo fortunatamente un bel po’ della freschezza di scrittura che era stata ormai persa nella serie madre da ben più di una stagione, dall’altra continuiamo a trovare il vero e unico difetto di tutta la serialità di Dexter: è tutto troppo facile. Se inizialmente ciò poteva essere giustificato dal lavoro che Dexter svolgeva come agente forense per la polizia di Miami, ora le cose sono molto più complicate.

La facilità con cui Dexter indaga, scopre, si infiltra, in questo caso assomiglia troppo ad “allineamento di astri” e poco alla logica. Uniamo tutto questo ai soliti meccanismi di film e serie americane: facilità di trovare un lavoro, di ricostruirsi una vita, di stringere amicizie che da un minuto all’altro diventano fondamentali, di riprendersi dai lutti e via dicendo… e scopriamo di dover chiudere più di un occhio per apprezzare in pieno l’altra faccia della medaglia.
Tutto torna e, finalmente, c’è un finale apprezzabile! Quelle due o tre trovate di sceneggiatura, piazzate proprio nel punto giusto, a risolvere la vita a Dexter o situazioni che lo circondano, funzionano e non fanno una piega. Addirittura, nel loro caso non sembrano neanche forzate o “troppo facili”. Uniamo questo ad un cast eccezionale (anche le comparse sono attori conosciuti!) e all’incredibile presenza di Uma Thurman e le motivazioni per seguire Resurrection aumentano e di molto. Potremo fare la conoscenza anche di sfaccettati ed inquietanti nuovi serial killer, ma finalmente daremo anche un senso al ritorno, già in New Blood, di Angel Batista, il vecchio e caro collega di Miami che, una volta andato in pensione, scopre di essere convinto che Dexter fosse il famigerato macellaio e che dovesse per forza dargli la caccia. Non più una “cosa buttata lì”, ma finalmente un filone narrativo con un risvolto.
Insomma, Dexter Resurrection è un tentativo, stavolta riuscito, di reboot di una delle serie più amate ed apprezzate dei tempi televisivi moderni, seppur con (pochi) difetti, immersa in un momento di revival che ha visto l’Universo espandersi già con Original Sin (che però non è più stata rinnovata per una seconda stagione). Pronti per scoprire di cosa, o di chi, si occuperò Dexter in futuro.