Black Rabbit Recensione, una serie facilmente dimenticabile

Abbiamo visto Black Rabbit, la miniserie con protagonisti Jude Law e Jason Bateman uscita su Netflix. Ecco la nostra recensione

Giorgio Maria Aloi
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Recensioni
Lettura da 5 minuti
5 Mediocre
Black Rabbit

Black Rabbit è una miniserie statunitense composta da 8 episodi e ideata da Zach Baylin e Kate Susman, resa disponibile su Netflix il 18 Settembre 2025. I protagonisti della miniserie sono Jude Law e Jason Bateman. Il proprietario di un locale alla moda di New York (Jude Law) permette al suo caotico fratello (Jason Bateman) di tornare nella sua vita, aprendo le porte a pericoli sempre crescenti che minacciano di far crollare tutto ciò che ha costruito.

La metafora del Black Rabbit

Il titolo della miniserie, ossia Black Rabbit, allude al locale notturno gestito da uno dei protagonisti, e tutto quello che accade negli 8 episodi, ruota attorno ad esso. Ma il locale non è solo un locale notturno, ma un luogo metaforico. Quel luogo funge da crocevia per i conflitti e le tensioni emotive dei due fratelli, che sono stati lontani per molto tempo e con le loro strade che ora sono tornate di nuovo ad incrociarsi.

Il locale di lusso diventa così un luogo di disputa, di tensioni, simbolo di controllo e perdita di esso, ma soprattutto un luogo dove i personaggi sono costretti a confrontarsi con i propri demoni interiori, le rotture e i tradimenti. Trova spazio anche l’esplorazione della fragilità delle relazioni umane, di fronte alle pressioni esterne e interne, con un focus sul ciclo di eventi che può essere spezzato solo attraverso decisioni drastiche e spesso dolorose. E tutto questo, avviene anche nella zona più malfamata e pericolosa della Grande Mela.

Due fratelli… non tanto diversi

Black Rabbit non è solo una storia di un locale e di due fratelli, ma un’esplorazione del mondo criminale di New York, che mostra come il successo di un locale di tendenza possa essere minacciato dalla presenza di bande criminali, dall’integrazione di attività illegali e dal ritorno di un fratello problematico. Anzi, il ritorno di quest’ultimo nella vita del proprietario del locale, nonché l’altro fratello, è l’input che dà inizio a questa storia, un racconto che mette a confronto due vite diverse, ma con protagonisti che pian piano si rivelano molto più simili di quel che sembra.

Anche se sono in giri diversi, i due fratelli devono affrontare le difficoltà della vita e i propri demoni interiori. Il loro rapporto è il perno su cui girà questa miniserie, e spesso appare piuttosto conflittuale, nonostante si ritroveranno anche a lavorare assieme all’interno del locale. La presenza di Vince riapre antichi traumi familiari e trascina il fratello Jake in un mondo pericoloso, minacciando di far crollare tutto ciò che ha costruito.

Jason BatemaneJude Law si sono calati nei panni di Vince e Jake, e solo le loro fisionomie ed espressività si incastrano nei personaggi, perché se si guarda la recitazione non riesce a venir fuori alla luce di un tunnel oscuro, fatto di tensioni e conflitti esterni ed interni. Forse è la scrittura pigra non ha aiutato a far brillare il loro talento, perché sembravano poco convinti e sprecati in questo prodotto.

Una miniserie facilmente dimenticabile

Se da un lato si colgono dei significati interessanti e metaforici, dall’altro, però, non si hanno davanti due attori protagonisti che rimangono impressi nella mente. Inoltre, ci si ritrova anche un comparto tecnico piatto e scialbo che rende tutto troppo cupo e una trama che aveva un gran potenziale, ma è stata resa poco coinvolgente e gli episodi scorrono con un ritmo troppo lento. Più che 8 episodi dalla durata di 50-60 minuti, sembra che siano puntate dalla durata di 8 ore ciascuna.

La qualità della fotografia è bassa, tanto da emettere così una luminosità oscura e volutamente contestualizzata all’ambiente circostante, come se fosse una metafora dei demoni interiori, delle tensioni presenti e della pericolosità dei luoghi rappresentati. Questa rimane l’unica nota positiva di questo comparto tecnico, perché se si deve guardare il resto, con un montaggio non eccelso e un sonoro che non combacia con esso, il salvabile è poco. Insomma, una miniserie con un gran potenziale che ha deluso le aspettative e che verrà facilmente dimenticata nel giro di pochi giorni (o addirittura, di qualche ora).

Black Rabbit
Mediocre 5
Voto 5
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