Resident Evil: Requiem, provato il nono capitolo della saga

Grazie a Capcom abbiamo avuto modo di provare in anteprima una breve demo di Resident Evil: Requiem, ecco cosa ne pensiamo!

Giacomo Zanoni
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Giacomo Zanoni
Videogiocatore dall'età di cinque anni, passo le giornate a leggere fumetti e libri, a volte mi cimento nella scrittura. Adoro i giochi di ruolo e qualsiasi...
Impressioni
Lettura da 4 minuti

Se siete amanti del genere horror, allora sarete sicuramente in attesa dell’uscita di Resident Evil: Requiem, il nuovo capitolo di una delle più famose, amate e longeve saghe horror della storia. Grazie a Capcom abbiamo avuto l’opportunità di immergerci in un’anteprima carica di tensione e orrore come solo il RE sa offrire. Calati nei panni della protagonista Grace Ashcroft, la nostra esperienza parte immediatamente dopo il finale del trailer con cui il gioco è stato annunciato: ci svegliamo legati a un lettino d’ospedale e, una volta liberatici, l’incubo ha inizio.

Un’atmosfera da brividi

L’ambiente è scarsamente illuminato, l’unico suono chiaramente distinguibile è il respiro affannato di Grace. Il nostro compito è semplice, trovare il fusibile che ci permetterà di uscire. Il comparto audio è eccezionale, perfetto per giocare con un buon paio di cuffie: rumori sinistri spezzano il tetro silenzio dei corridoi, mentre ci aggiriamo in cerca di qualcosa di utile. Sul piano grafico è tutto curato nel minimo dettaglio, i giochi di luci e ombre caricano ogni nostro passo di tensione. Abbiamo appena iniziato a giocare, ma siamo già totalmente immersi nell’atmosfera di Resident Evil: Requiem. Durante il gioco è possibile scegliere se giocare in terza o prima persona; in soggettiva l’esperienza è sicuramente più coinvolgente, per cui optiamo per questa.

Poi, il primo incontro con la mostruosità che ci da la caccia: un’enorme donna deforme con mani artigliate e affamata di carne inizia a seguirci, l’unica possibilità è scappare. La creatura teme la luce, ma per raggiungere il nostro obiettivo dobbiamo silenziosamente addentrarci nell’oscurità, alla ricerca dei pochi oggetti utili che l’ambiente ha da offrirci. Troviamo qualche medicazione e un paio di bottiglie di vetro (queste potremo lanciarle per distrarre il mostro). Tuttavia bisogna muoversi piano, l’essere che ci dà la caccia ha un udito finissimo, ed è deciso a stanarci, cosa che gli riesce diverse volte. Gli attacchi della creatura infliggono molti danni, portando Grace a muoversi più lentamente.

Il game over sopraggiunge dopo poche ferite inflitte, accompagnato dalle immagini del mostro che si ciba della nostra testa in una breve e truculenta sequenza video. Per capire dove si trova il nostro nemico e sfuggirgli possiamo solo affidarci al nostro udito (le cuffie e un buon impianto stereo sono essenziali), al respiro e ai gemiti terrorizzati di Grace che si faranno più frequenti e concitati con l’avvicinarsi del mostro. Dopo qualche tentativo al cardiopalma, recuperiamo il fusibile e raggiungiamo l’uscita: la demo termina. Siamo salvi, per il momento.

Con solo pochi minuti Resident Evil: Requiem ci ha già stregato con il suo terribile realismo e la capacità di amalgamare le atmosfere e il gameplay che hanno fatto la fortuna del capitolo precedente e dei recenti remake.

Al momento della prova su PlayStation 5 Pro, il gioco ha sicuramente dato il meglio di sé, mostrando tutte le qualità e gli elementi amati dai fan della serie Capcom. La gestione dei comandi e delle interazioni nella sua semplicità permette di fruire dell’esperienza videoludica con fluidità e immersione totali, grazie a un comparto audiovisivo eccellente.

Abbiamo avuto solo un piccolo assaggio dell’orrore che ci aspetta il 27 febbraio 2026, giorno dell’uscita di Resident Evil: Requiem su PC, PlayStation 5 e Xbox Series. Il gioco completo sarà in grado di mantenere le promesse fatte in questa anteprima?

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Videogiocatore dall'età di cinque anni, passo le giornate a leggere fumetti e libri, a volte mi cimento nella scrittura. Adoro i giochi di ruolo e qualsiasi altra cosa in grado di narrarmi storie e farmi viaggiare stando comodamente seduto.