Trovare l’imput esatto per poter scrivere questa recensione non è un compito affatto facile, dunque è lecito fare un piccolo passo indietro. Durante il periodo che precedeva il lancio di Nintendo Switch, la casa della grande N divulgò la lista degli studi di terze parti che avrebbero collaborato per ampliare la line up della console nel corso degli anni. Una di queste fu proprio Square Enix, con gli utenti che già si immaginavano una sorta di porting dei vari titoli blasonati della società. Invece, contrariamente alle aspettative, siamo stati stupiti dall’annuncio di Octopath Traveler, gioco che rende completamente omaggio ai GDR di un’era passata. Lo sviluppo del videogame è iniziato così, con un occhio alla storia, ma anche con l’altro ben aperto verso il futuro: perché si, lo stile pixel art può trarre in inganno, ma la classe della produzione e l’enorme spessore narrativo rendono il titolo uno dei più interessanti del parco giochi Nintendo. In Octopath Traveler non vivrete solo un’avventura, ma avrete la possibilità di viverne ben otto, una per ogni protagonista. Storie di odio, vendetta, amicizia e tanto altro, tutte tematiche forti che per essere capite necessitano indubbiamente di una certa di maturità. La stessa maturità che acquisiranno anche i vari personaggi, se avrete il piacere di restare con loro fino al termine della storia.
Otto storie, otto avventure
Andare a fondo nelle vicende narrate in Octopath Traveler è sicuramente un compito arduo, poiché le otto storie raccontate sono complesse e ricche di sfaccettature. Ci limiteremo dunque solamente a darvi una breve descrizione dei personaggi e del loro percorso, così da non sopilerarvi troppo di una produzione strutturata fortemente sulla potenza narrativa. Primerose è una balllerina che si esibisce per il puro piacere maschile. Nessuno sa che in realtà lei discende da una nobile stirpe reale, il casato di Azelhart. A mandare in disgrazia la sua famiglia furono tre uomini con il simbolo del corvo che, durante una notte buia e tempestosa, uccisero il padre senza pensarci due volte. Tutto comincia quando uno di loro si fece vedere a Solvelato, villaggio dove la giovane si esibisce. Determinata a compiere la sua vendetta, non si fermerà davanti a niente e a nessuno. H’aanit è una cacciatrice di grandi abilità e ultima discendente di un antico clan, non ha paura di girovagare tra la foresta se con lei ha il suo fedele arco. Il suo maestro partì alla ricerca di una feroce belva e non fece più ritorno. Tuttavia, a quasi un anno esatto dalla sua partenza, la giovane incontra un amico del maestro. Questo basta per convincerla a rimettersi in viaggio. Therion è un ladro con un passato ancora avvolto nel mistero. Le sue imprese riecheggiano tra la popolazione, ma nessuno sa che lui sta per preparare il colpo del secolo. Un ricco bottino è la sua ricompensa, purtroppo non tutto è oro quel che luccica e, quasi all’improvviso, si ritroverà coinvolto in un’impresa ben più grande di lui. Cyrus è un erudito, da tempo insegna presso l’Accademia Reale e, nonostante potrebbe ottenere qualunque cosa nella vita, ha deciso di dedicare tutto il suo tempo alla lettura e alla conoscenza. La sua avventura comincia dopo che un particolare testo sparisce misteriosamente dagli archivi. Il destino ha in serbo per lui qualcosa di speciale. Olberic è un guerriero e, in passato, fu un nobile cavaliere. Tuttavia un tenebroso giorno perse il re e il regno a causa di un inspiegabile tradimento. Dopo anni passati a vivere in un piccolo villaggio, le voci riportano un nome familiare che credeva fosse scomparso. Il suo viaggio inizia proprio da li.
Tressa è una mercante che trascorre le giornate tra gli scaffali del negozio. Il suo sogno tuttavia è quello di viaggiare oltre l’oceano e, l’arrivo di un grande vascello, cambierà la sua vita per sempre. Ophilia è un ecclesiastica proveniente dalle Terre Glaciali che serve fin da piccola l’Ordine della Fiamma. La sua sorellastra, nonché sua migliore amica, si prepara per un pellegrinaggio sacro che si svolge ogni 20 anni. Il corso degli eventi la porterà a prendere il suo posto. Alfyn è uno speziale, ovvero una sorta di medico, e si occupa di un piccolo insediamento nelle Terre del Fiume. Da bambino si ammalò gravemente e un passante lo aiutò senza chiedere nulla. Il suo sogno era quello di curare tutte le persone in ogni angolo della terra. Un incontro fortuito con il suo amico gli fece capire che per lui era arrivato il momento di qualcosa di nuovo.
Quanto appena detto potrà sembrare poco, ma in realtà, man mano che proseguirete con le varie trame, vi accorgerete di quanti intrecci e intrighi esse nascondano. Purtroppo come nella vita l’insidia è sempre dietro l’angolo, superare le difficoltà sarà una grande prova di maturità di tutti i personaggi. Nel bene e nel male. Octopath Traveler è un gioco che parla di dolori, promesse infrante e false speranze, ma anche di coraggio, rivincite e traumi superati. Tutti temi tremendamente maturi che strizzano l’occhio ad un pubblico più adulto, dimostrando così l’intenzione di Nintendo di proporre sia qualcosa che con lo stile richiami spensieratezza e gioventù, sia il bisogno di ottenere qualcosa di più dall’ormai assuefatto consenso. Per quanto concerne il livello della scrittura creativa, la casa di sviluppo non si è certamente risparmiata, puntando su una produzione narrata coi tempi giusti e dando uguale importanza a tutti gli otto personaggi. Inoltre, potrete decidere voi come affrontare i vari viaggi: utilizzare solo il personaggio di riferimento, oppure incontrare gli altri per unirli man mano al gruppo, così da ampliare la squadra e scegliere con quale storia progredire. Inutile dirvi però che alcune trame condividono, almeno in parte, le stesse location, cosa comunque abbastanza passabile poiché il titolo non è strutturato per essere un open world.
Niente vi fermerà
Per quanto concerne il gameplay Octopath Traveler, essendo un omaggio ai giochi del passato, ha deciso di puntare su un sistema di combattimento a turni. Ovviamente questa meccanica ha subito alcune piccole modifiche che la rendono più moderna e dinamica per i nostri tempi. Come avrete capito leggendo le caratteristiche dei vari personaggi, ognuno di essi è dotato di una classe specifica: differenziati da questo, gli otto avranno abilità uniche da usare fuori e dentro la battaglia. Quando diciamo “fuori dalla battaglia”, non intendiamo l’uso delle magie per ridare la vita ai protagonisti o rimuovere qualche stato: se interagirete con i vari NPC con in squadra determinati character, potrete attivare a vostra scelta la specialità di quest’ultimi. Per esempio con Therion avrete la possibilità di rubare gli oggetti dalle tasche degli abitanti dei villaggi, con Olberic potrete sfidare in un duello 1vs1 i passanti e così via. I turni in battaglia rispettano i ritmi classici del genere, ma per rendere più interessanti gli scontri la casa di sviluppo ha deciso di inserire la meccanica dello scudo in favore dei nemici. Ogni avversario è dotato di una specie di barriera che lo protegge sensibilmente dagli attacchi alleati: l’unico modo per abbattere questa protezione è colpirlo con l’elemento o l’arma di cui soffre la debolezza. Sotto ad ogni mostro, infatti, ci sarà una barra che farà vedere tutti i suoi punti deboli. Essi non saranno disponibili fin da subito ma dovrete scoprirli autonomamente durante gli scontri, colpendoli con l’elemento giusto. In questo caso dovrete essere anche un po’ fortunati poiché, quando non conoscerete il vostro avversario, sarete all’oscuro anche della sua debolezza. Questo vi spingerà a provare diverse combinazioni, così da rendervi più agevolati gli sconti successivi una volta appurata la sua vulnerabilità.
Un’altra meccanica interessante è quella della barra Focus: ogni protagonista è dotato di una sorta di blocchi che si caricheranno uno per turno, posti sopra ai punti vita. Potrete utilizzarli per potenziare il vostro attacco prima di sferrarlo, caricandone un massimo di quattro. L’altra soluzione invece è quella di conservare questa potenza per l’occasione migliore, ma ricordate che i punti non sono accomunabili tra uno scontro e l’altro, e sono comunque limitati in battaglia. I personaggi al termine di ogni battaglia otterranno dei PC, ovvero dei punti accumulabili utili per sbloccare abilità primarie e di supporto, che possono essere davvero di tutti i tipi: ci sarà quella che vi darà la possibilità di non incontrare i nemici, oppure un leggero aumento degli HP o l’opportunità di partire per primi in battaglia. Ci sono molte possibilità, tutte parecchio varie e adatte a ogni esigenza. L’esplorazione è sembrata abbastanza classica, con qualche luogo nascosto in cui non è neanche troppo difficile accedere, che vi premierà con un baule. Nonostante questo però non si esce mai da dei “binari” predefiniti, dunque non aspettatevi un open world, ma un percorso da cui comunque non potrete mai uscire. In ogni caso la mappa è davvero molto vasta, e con scenari molto evocativi che differenziano alla perfezione ogni regione , grazie soprattutto allo stile grafico utilizzato. Anche le città sono dotate di una loro peculiarità, e sta a voi poi decidere se informarvi sulle storie e le usanze del luogo. La cosa bella di Octopath Traveler è che potrete scegliere se affrontare ogni storia in solitaria o, in caso, far incontrare i vari membri del gruppo, andando alla ricerca di essi uno alla volta. Il primo approccio è comunque fattibile, anche perché ogni storia è adatta alle specialità di un determinato personaggio, anche se ovviamente vi richiederà una spesa maggiore di tempo per curare il livellamento. Il secondo modo invece vi richiederà un dispendio di energie maggiore a inizio gioco, ma successivamente sarete più che agevolati.
Tra grafica e musiche la produzione risulta molto evocativa, riportando alla mente lontani ricordi o, in alcuni casi, facendoci dimenticare tutto per un’immersione totale in questa grande esperienza. E’ giusto spendere qualche parola in più per la colonna sonora, pronta a enfatizzare sui punti chiave e rilassare con le sue dolci note durante i momenti più distesi e pacati. Il comparto musicale dunque è eccelso, in grado di trasportarvi in un altro mondo con la mente, facendovi arrivare con più pathos ogni singolo istante di gioco.
In conclusione possiamo dire che Octopatch Traveler è un titolo che merita davvero tanto, un’esclusiva importante, di spessore e con tanta voglia di dimostrare che Nintendo non è solo per bambini. Purtroppo l’eccessiva linearità dei percorsi per raggiungere determinati luoghi e un’esplorazione non particolarmente ricercata, tappano le ali al videogame che si è dimostrato comunque maturo e passionale. L’amore e la cura degli sviluppatori si vede in ogni singolo dettaglio e dialogo, con un occhio particolare su quest’ultimi, poiché ogni personaggio e NPC ha una storia unica e drammatica. Octopath Traveler è un omaggio al passato bello e buono, un tripudio ai tempi in cui non esisteva il finale politicamente corretto, ma le software house avevano il coraggio di osare puntando su temi difficili da digerire e che richiamano l’odio e l’animalismo della società moderna, mettendo in evidenza comportamenti scorretti e disgustosi, ma inevitabilmente centrali per le vicende narrate. Aver dato la stessa importanza ai vari protagonisti è stato il tocco di classe, dove gli otto non si pestano i piedi a vicenda, lasciando l’utente la possibilità di affezionarsi a tutti indistintamente dal loro percorso. Speriamo che la collaborazione tra Nintendo e Square Enix continui a progredire nel tempo, così da veder nascere altri titoli come Octopath Traveler, poiché il mercato del videogioco in generale ha anche bisogno di esperienze di questo genere.