VHS: Very Horror Storyes, Recensione: ecco Remnants, Deadbreak e Trashbag

Ecco la nostra recensione di VHS Remnants, Deadbreak e Trashbag, le nuove tre collezioni di "Very Horror Stories" create da Aces Games!

Gianluigi Crescenzi
Di Gianluigi Crescenzi - Deputy Editor Recensioni Lettura da 6 minuti

Il successo è stato ottimo con la critica, e altrettanto buono tra i giocatori, quindi era solo questione di tempo che il nuovo tris di antologie horror VHS: Very Horror Stories ci fosse presentato da Aces Games. Infatti, dopo averci fatto inquietare e divertire con i primi tre Bloodlust, Unchained e Ovreplagued, dedicati rispettivamente ai generi horror Slasher, sovrannaturale, e fantascientifico, questa volta tocca ad altri tre amatissimi generi.

Sottolineiamo che anche stavolta abbiamo di fronte dei prodotti che potranno essere giocati anche in solitaria, ma chiaramente quando i giocatori si troveranno faccia a faccia col regista, avranno tutta un’altra atmosfera.

Continuando la collezione in grande stile, le nuove avventure horror cinematografiche andranno a scavare ancora più a fondo tra le vostre paure, ma vi offriranno anche qualcosa che potrebbe farvi scappare qualche risata. In che modo? Scopriamolo nella recensione.

Tra fantasmi, zombie, e artisti del trash

Senza smentirsi e continuando la serie in modo coerente anche a livello visivo, le tre nuove VHS hanno le stesse dimensioni e lo stesso stile grafico retrò delle precedenti. Torna quindi il pacchetto a forma di videocassetta, con all’interno il manuale contente regole di gioco e le 5 pellicole giocabili, le mappe con i set principali, i personaggi e i mostri già creati su scheda, e i set di token. Ma quali sono i tre sottogeneri horror sotto i riflettori stavolta? Ecco i tre nuovi titoli:

  • VHS Remnants: il primo di cui parliamo è il VHS dedicato ai ghost movie, dove i personaggi affronteranno ciò che si aggira oltre il sottile velo della morte. Se sarete in grado di dare una semplice sbirciata, invece di farvi risucchiare da essa, dipenderà solamente da voi.
  • VHS Deadbreak: il secondo è dedicato a uno dei sottogeneri horror più amati dal pubblico, ovvero gli zombie movies. Gli attori si muoveranno tra orde di cadaveri resuscitati, o tra parassitati comandati dai signori delle orde, cercando in tutti i modi di nascondersi e sopravvivere. Eppure, nonostante i loro sforzi potrebbero non essere mai davvero al sicuro…
  • VHS Trashbag: il terzo e ultimo VHS di questa nuova collezione è dedicato ai Trash Movies, quei film spazzatura che… beh, citando testualmente, aspettereste di vedere fino alla fine solo per capire chi ha girato questo scempio. Azioni e situazioni assurde, attori incapaci di recitare, e molto altro: la prova lampante che al peggio non c’è mai fine. Questo VHS è il più pazzo di quelli usciti finora, e quello che per alcuni versi offre un mood meno ad alta tensione rispetto agli altri, favorendo però qualche risata.

Ancora più incubi, ancora più terrificanti

La cosa che più fa piacere vedere, è che tutte e tre le produzioni vanno a confermare la qualità delle precedenti, con un pizzico di accortezze in più, e soprattutto con le storie, la narrazione, e i set, che sono ancora più intriganti (sempre rimanendo fedeli ai loro generi). Non è da sottovalutare, perché è prova stessa che il team di sceneggiatori (è il caso di dirlo) è riuscito a sfruttare al meglio l’esperienza e i feedback avuti con la prima tranche di avventure. Ricordiamo inoltre che la varietà di abilità, di personaggi (anche il crearli da zero) e quant’altro, rendono questi VHS ancora una volta molto versatili e rigiocabili, regalando altri momenti da incubo sempre diversi.

Gran parte del “film” però sono i giocatori, quindi tra gli ingredienti per una partita perfetta è che i giocatori si calino perfettamente nelle loro parti, oltre al regista ovviamente, che dovrà orchestrare tutto tenendo conto delle varie possibilità.

Abbiamo testato diverse pellicole anche nella modalità solitaria, ed effettivamente oltre a rivelarsi una buona lettura, si sono dimostrate anche una buona alternativa per variare la formula. Certo, non neghiamo che l’esperienza a più giocatori ci abbia maggiormente entusiasmato (abbiamo anche registrato una sessione coi ragazzi di RoleVerse).

Tieni traccia dei tuoi passi…

La qualità dei materiali interni alle tre VHS è molto buono, altra cosa in cui Aces Games non si è smentita: i segnalini presenti ovviamente rispecchiano i personaggi compresi in ogni scatola, e le mappe dei set sono chiare e comprensibili. Buono quindi l’orientamento dei giocatori durante la partita, un po’ meno il tenere traccia di tutti i singoli cavilli tramite il manuale di gioco, che data la sua ricchezza da “comprimere” in un formato non proprio gigante, rischia di far perdere il filo e di far sfogliare spesso il regista in cerca di qualcosa che è passato di mente.

Anche le informazioni sulle carte sono molte, ma in questo caso viene in aiuto il fatto che sia tutto a portata di mano. Il tutto ovviamente senza sacrificare la bellezza estetica delle immagini, alle quale è stato dedicato il doveroso spazio sulla carta per rendere giustizia esteticamente sia i buoni, sia i cattivi.

In conclusione possiamo dire che se avete già nella vostra collezione i primi 3 VHS, anche questi non possono mancare all’appello, magari in attesa di una nuova trilogia o di qualcosa di ancora più terrificante!

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Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.