The Witch and The Hundred Knight è una serie JRPG fortemente di nicchia, con un primo capitolo che ha decisamente fatto fatica ad emergere, sebbene con la Revival Edition si sia fatto notare maggiormente, rimanendo tuttavia prerogativa dei fan del genere. Nippon Ichi Software sembrerebbe credere nella serie, proponendo questo secondo capitolo totalmente slegato dal primo, e di conseguenza perfettamente godibile anche da parte di chi si fosse perso il capitolo precedente.
Strega diversa, stesso caratteraccio
Come già detto in apertura, The Witch and The Hundred Knight 2 è ambientato in un mondo diverso rispetto al predecessore, e più nello specifico a Kevala. Qui, una terribile malattia delle Streghe che colpisce i bambini sta scatenando il panico tra la popolazione: chiunque ne sia affetto sviluppa un terzo occhio, che con il tempo rilascia il potere di una temibile strega dotata di poteri incommensurabili. Le prime battute vedranno proprio Amalie in cerca della sorella Milm, unico membro della famiglia rimasto, che si è allontanata dal villaggio, e che ritroverà con questo terribile squarcio sulla fronte che non può che presagire il peggio. Così, le due si allontaneranno in solitudine da tale luogo nella speranza di trovare una cura, sebbene non raggiungeranno i risultati sperati. A prendere il posto della bambina sarà infatti la strega Chelka, che proprio come Metallia non mancherà di rispondere ai propri interlocutori in modo alquanto rude. Allo stesso modo, verrà evocato il leggendario Hundred Knight, che era già presente nel mondo di gioco sotto forma di semplice bambola. Nostro scopo, dunque, sarà quello di salvare la piccola sorellina di Amelie, il cui corpo è di fatto posseduto dalla malvagia strega. Peculiarità dei dialoghi sarà la Self-assertion, ovvero possibilità di scegliere in che modo rispondere alla nostra padrona, acquisendo dunque una certa volontà e personalità in tal senso. In generale, l’intero cast è dotato di una buona caratterizzazione, ed ognuno di essi riesce ad incastrarsi molto bene all’interno delle diverse situazioni in cui ci si ritrova. In particolare, i dialoghi più interessanti risultano essere quelli dia Amelie e Chelka, che contratteranno costantemente sull’appartenenza legittima del corpo, e che evidenzieranno quanto la prima sia fortemente legata alla sorella, per la quale farebbe tutto ciò che è in suo potere pur di riaverla con sé. Il comparto narrativo si presenta dunque interessante e ben curato, unito ad un doppiaggio inglese di ottima fattura che andrà ad arricchire le personalità con cui ci imbatteremo.
Squadra che vince non si cambia
Per quel che riguarda il gameplay, questo risulterà parecchio simile con quanto già visto nella Revival Edition del primo The Witch and The Hundred Knight. Nel dettaglio, avremo a che fare con un Action-RPG dotato di caratteristiche hack’n’slash alquanto interessanti, e introdotte in modo piuttosto chiaro attraverso dei brevi tutorial esplicativi. Anche in questo episodio controlleremo l’Hundred Knight, il quale nelle diverse mappe di gioco si muoverà consumando costantemente Gigacalorie, fondamentali per proseguire nell’esplorazione, poiché in loro assenza verremo riportati dalla nostra padrona, e dovremo pertanto ricominciare da appositi punti. Per ricaricare questa barra occorrerà sconfiggere i nemici, utilizzare alcuni oggetti consumabili, o fare uso della Depletura, un attacco speciale che ci consentirà di ottenere sia GC che AP, questi ultimi necessari per fare uso delle numerose abilità. I nemici saranno quindi visibili sullo schermo, e dopo essere stati sconfitti rilasceranno oggetti di vario tipo, che vanno dai curativi ai collezionabili. Ciò che più colpisce del sistema di gioco è la versatilità che le battaglie offrono, dal momento che avremo la possibilità di plasmare lo stile di combattimento a nostro piacimento: dalle armi alle abilità con cui attaccare i nemici. In più, figureranno ben tre set di armi, con cui potremo concatenare combo di diverso tipo in base all’ordine da noi impostato. Inoltre, a questa serie di interessanti elementi si aggiungono il Terzo Occhio e il Mystical Dodge: il primo sarà utilizzabile in seguito al riempimento di una barra, che una volta utilizzata scatenerà un’esplosione magica capace di provocare ingenti danni ai nemici situati nelle vicinanze; il secondo, invece, si attiverà automaticamente ogni qualvolta schiveremo con il giusto tempismo l’attacco del nemico, comportando un rallentamento del tempo per quest’ultimo, ma non per noi (alla Bayonetta, per intenderci). Va da sé che il sistema di combattimento presenta una certa dose di profondità, dato che ogni nemico sarà dotato di resistenze e vulnerabilità, costringendoci a ragionare sul tipo di attacco che risulterà più vantaggioso per noi. Per quel che riguarda il gameplay in generale, non possiamo dunque far altro se non complimentarci con quanto realizzato dalla software house nipponica, la quale ha messo a punto un sistema che, per quanto ai meno avvezzi al genere possa risultare in un primo momento parzialmente complesso, non appena si familiarizzerà con i comandi e le componenti risulterà divertente e appagante. Forse, però, per questo secondo capitolo si sarebbero potute inserire aggiunte più incisive.
Vintage è più bello
Marchio di fabbrica di Nippon Ichi Software è indubbiamente il comparto tecnico dei loro titoli, i quali presentano uno stile assolutamente inconfondibile. The Witch and The Hundred Knight 2 non è da meno, risultando dunque in linea con il resto dei prodotti confezionati dall’azienda giapponese. Le scene di intermezzo, infatti, saranno introdotte mediante i classici portrait dei personaggi, che come di consueto limitano in gran parte le interazioni tra essi, i quali sono tutti dotati di un design curato e che in generale si lascia guardare piacevolmente. Anche in questa occasione, dunque, l’aspetto grafico risulta piuttosto altalenante e datato per l’epoca e la piattaforma su cui il titolo è stato rilasciato, risultando di fatto fin troppo simile al suo predecessore. Un altro problema che purtroppo non è stato risolto è quello della telecamera, a tratti confusionaria e troppo lontana dal personaggio, senza contare che nemmeno in questo secondo capitolo è stata inserita la trasparenza degli alberi, comportando dunque una certa difficoltà nell’esplorazione. Ultimo, ma non meno importante, merita una certa attenzione anche il comparto sonoro: il doppiaggio, come già detto, è di ottima qualità, e da questo punto di vista non possiamo che applaudirci con gli attori che hanno prestato la loro voce. Le tracce musicali, d’altro canto, per quanto gradevoli da ascoltare e caratterizzate da una certa orecchiabilità, difficilmente si imprimeranno a lungo nella vostra mente, in quanto avranno un forte senso di già sentito, e pertanto risulteranno parzialmente anonime.
In conclusione, dunque, The Witch and The Hundred Knight 2 si configura come un JRPG dalla narrativa interessante, e dai personaggi ben caratterizzati. L’elemento più riuscito è chiaramente dato dal gameplay, semplice e immediato, ma al contempo profondo e divertente. Sul fronte meramente tecnico si sarebbe potuto fare di più, ma questo rappresenta ormai una firma di Nippon Ichi Software. Sicuramente, questo titolo non è per tutti, ma solo per gli appassionati del genere e per chiunque abbia apprezzato in particolar modo il suo predecessore.