Etrian Odyssey V: Beyond the Myth Recensione

Marco Crippa
Di Marco Crippa Recensioni Lettura da 11 minuti

Me lo ricordo ancora… Era il lontano 2007, il Nintendo DS aveva raggiunto il picco della sua popolarità e la line up di giochi disponibili per questa console era già molto ampia e ricca di ottimi titoli. Tra questi ce n’era anche uno che, timidamente e senza troppa pubblicità, si faceva a stento spazio tra gli altri: Etrian Odyssey. Si trattava di una produzione innovativa che trasportava il giocatore in un’avventura in prima persona all’interno del mondo di gioco: a capo di una gilda di mercenari a metà tra avventurieri e cartografi, questo titolo consentiva di esplorare intricati labirinti e di disegnarne le dettagliate mappe. La scelta della propria squadra era di vitale importanza: il giocatore era infatti chiamato a scegliere la classe dei propri iniziati, in maniera tale da formare un team omogeneo in grado di resistere ai duri attacchi dei mostri. Caratterizzato da una difficoltà davvero punitiva, questo dungeon crawler metteva a dura prova le abilità tecnico-strategiche di coloro che si trovavano dall’altra parte dello schermo, infondendo loro un senso di impotenza ma al tempo stesso un sentimento di rivalsa, che li spingeva ad addentrarsi sempre più in questa spirale senza fine. Nonostante fosse destinato ad un pubblico di nicchia, negli anni molti altri capitoli si sono susseguiti, e ognuno di questi ha innovato e migliorato l’idea di base, mantenendo però inalterate le meccaniche di gioco di partenza.
Ci troviamo quindi oggi, a dieci anni dal primo debutto europeo, a testare a fondo l’atteso quinto capitolo del brand, Etrian Odyssey V: Beyond the Myth. Pronti a scoprire quale evoluzione ha subito la serie?Etrian odyssey V

Una serie in continua evoluzione

Partiamo subito con il dire che che Etrian Odyssey V: Beyond the Myth è sicuramente il miglior capitolo fino ad ora uscito. Sono davvero tantissime le novità che ci vengono proposte iniziando la nostra partita: prima tra tutte la possibilità di scegliere la difficoltà di gioco. Sicuramente molti di voi storceranno il naso dopo quest’affermazione, soprattutto considerando che la maggior parte dell’utenza che sceglie questo titolo lo fa per mettere alla prova le proprie abilità tecnico-strategiche contro nemici e boss sempre punitivi, ma al contempo stimolanti. L’idea di Atlus permette però a un pubblico più vasto di accedere a questo particolare dungeon crawler, garantendosi così una fan base maggiore che, con ogni probabilità, deciderà poi di recuperare i precedenti capitoli della serie.
L’avventura partirà come sempre con la creazione della nostra gilda, nella quale avremo la possibilità di scegliere i nostri preziosissimi avventurieri. Sarà una vera gioia per i veterani assistere ad un così sviluppato cambiamento. Il giocatore infatti potrà spaziare nella creazione dei propri personaggi, scegliendone razza e classe e andando a modificarne l’aspetto. Grazie a un nuovissimo editor, partendo da una delle dieci skin di base, vi sarà infatti possibile cambiare il colore di capelli, vestiti e occhi e scegliere la voce del vostro personaggio tra quaranta diverse opzioni (venti per sesso); potrete così impostargli una voce rude, annoiata, perplessa, allegra o addirittura mettere una voce da uomo a un personaggio femmina e viceversa. La scelta delle razze svolgerà, almeno nelle prime ore di gioco, un ruolo fondamentale nella vostra strategia di combattimento. Infatti ognuna delle quattro tipologie di personaggio avrà accesso a differenti lavori, e ognuna di esse sarà caratterizzata da statistiche molto differenti tra loro. Non dovete però disperare se il vostro sogno era quello di creare un party formato solo da adattabili Earthlain o da piccoli e simpatici Brouni: infatti dopo poche ore di gioco, Etrian Odyssey V: Beyond the Myth permetterà al giocatore di creare avventurieri di una qualsiasi razza con accesso a tutte le dieci classi disponibili. Si tratta sicuramente di una scelta interessante, ma forse un po’ abbozzata, considerando che comunque ogni etnia avrà delle forti limitazioni nello sviluppo di alcune statistiche, invitando fortemente l’utente a scegliere uno dei lavori già inizialmente disponibili per quella razza. Questo nuovo capitolo della serie rivoluziona anche alcuni aspetti dei job, aggiungendo ai classici della serie due nuove interessantissime classi, che vanno in parte a rivoluzionare il gameplay del gioco: il rover e il necromancer. Questi due, mediante l’utilizzo di famigli e wraith, saranno in grado di formare una piccola avanguardia che, in aggiunta ai cinque avventurieri presenti nel nostro party, potrà tenere maggiormente sotto controllo i potenti nemici con cui ci scontreremo. Altra novità che i veterani apprezzeranno in questo nuovo capitolo sono le specializzazioni di classe. A differenza dei suoi predecessori, che permettevano di acquisire un secondo job tra quelli disponibili e di potenziarlo fino a metà delle sue possibilità, in Etrian Odyssey V: Beyond the Myth i giocatori avranno la possibilità di scegliere tra due titoli leggendari, andando così a specializzare i propri avventurieri secondo le loro esigenze. Si rivelano interessanti anche le Union Skill, potenti abilità che potrebbero cambiare le sorti della battaglia grazie alla sincronia accumuluta dagli avventurieri. Più sarà potente il talento che vorremo utilizzare, più saranno i personaggi richiesti per attivarlo. In ultimo, ma di certo non per importanza, c’è l’avvento delle mini missioni, che potranno essere risolte in maniera differente in base alle attitudini del proprio party, garantendo loro un piccolo boost d’esperienza.

Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi

La più celebre frase del romanzo Il Gattopardo non può che adattarsi benissimo a descrivere questo titolo. Infatti Etrian Odyssey V: Beyond the Myth, a fronte di una serie di cambiamenti e innovazioni che paiono rivoluzionare il gioco, rimane legato indissolubilmente a quel gameplay vecchio stile che caratterizza la serie da ormai dieci anni. Anche questo capitolo, nonostante ci fornisca la possibilità di scegliere in ogni momento il grado di sfida più adatto a noi, richiede una preparazione tecnica che potrebbe sconcertare i neofiti del brand. I giocatori vengono infatti gettati brutalmente all’interno di dungeon complessi che mettono da subito alla prova le loro abilità, con nemici potenti e scontri che stravolgono il solito iter dei normali RPG. Dove infatti nella maggior parte degli esponenti del genere le mosse di controllo sono poco usate, qui giocano un ruolo di rilevante importanza che farà sempre la differenza tra la vita e la morte. I labirinti che ci troviamo ad affrontare nel corso della nostra avventura sono sempre ben congeniati e vengono arricchiti da numerose trappole e vicoli ciechi che possono mettere in difficoltà gli avventurieri meno preparati: come sempre infatti al giocatore viene chiesto di affrontare questi dungeon in maniera ragionata, stando molto attento ai pericoli di cui è irto il suo cammino. Questo non sarebbe ovviamente un capitolo della saga Etrian Odyssey se non incappassimo spesso e volentieri nei FOE (Field On Enemies), i potenti mini boss di cui è costellata la maggior parte dei dungeon. Come sempre visibili sulla mappa di gioco e dotati di una buona intelligenza artificiale, questi potenti nemici sfrutteranno la loro stazza e la loro capacità di movimento per sbarrarci la strada nel tentativo di portarci in quell’oscuro abisso chiamato Game Over. Come detto inizialmente Etrian Odyssey V: Beyond the Myth rappresenta da un certo punto di vista un vero e proprio ritorno alle origini: abbandona infatti quello stile “open world” del terzo e del quarto capitolo, per riportarci alla più classica (e anche un po’ più monotona) scalata dell’albero di Yggdrasil, unico vero dungeon che il giocatore affronterà nel gioco. Da sempre neo della serie, anche questo titolo manca di una vera e propria trama; il giocatore è infatti portato a esplorare il leggendario albero del mondo senza un’autentica narrazione che accompagni le sue gesta. Non che si riveli prettamente necessaria: infatti grazie a una gameplay rodato e funzionale, a un’alta rigiocabilità dei vari dungeon e agli eventi sparsi qua e là per le mappe, questo titolo si rivela sicuramente godibile; forse però Atlus, realizzando una storia degna di essere chiamata tale, avrebbe potuto riempire quel buco che da sempre caratterizza Etrain Odyssey. Come siamo stati abituati fin dagli albori della serie, anche questo titolo si propone come un vero e proprio gioiellino a livello tecnico. Graficamente superbo e accompagnato da una colonna sonora degna di nota, questo titolo sfrutta ottimamente tutte le potenzialità di Nintendo 3DS, facendoci capire che la console è ancora ben lungi dall’andare in pensione. Persino la modalità 3D, da sempre un po’ bistrattata dai giocatori, risulta ben realizzata e consente loro di immedesimarsi maggiormente in questa lunga e piacevole avventura. Per concludere, se torniamo per un momento al titolo del paragrafo (se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi), ci accorgiamo che nonostante tutte le evoluzioni che questo brand ha subito negli anni, l’idea alla base del gioco rimane sempre la stessa, portando con sé tutti quei pregi e quei difetti già visti nel primo capitolo della serie.

Modus Operandi: la recensione è stata redatta giocando a fondo Etrian Odyssey V: Beyond the Myth fino al compimento della “trama” principale, testando tutte le classi base e una serie di specializzazioni.

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Il mio debutto nel mondo videoludico inizia verso la fine del 1990 con un bellissimo Commodore 64. Negli anni a venire sono passato da una console all'altra senza mai sdegnare il mio amato PC, ma senza amarne mai una in particolare. Non sono tipo da console war, io compro la piattaforma in base alle sue esclusive così da non dovermene mai pentire.