RPG Maker FES Recensione

Simone Lelli
Di Simone Lelli - Editor in Chief Recensioni Lettura da 5 minuti

Se davvero fino a oggi non avete mai sentito parlare di RPG Maker, allora non avete mai smanettato così tanto sul PC da arrivare a scoprire un software talmente complesso ed elaborato da far perdere al ragazzo di 14 anni che lo scopriva per la prima volta la cognizione del tempo. Nel caso non lo conosceste, RPG Maker è un software che permette la creazione di classici RPG con visuale dall’alto in una pixel art nota ai fan dei primi capitoli di Final Fantasy: ma come si sviluppa questa creazione? Semplice, in totale libertà: personaggi, macro, combattimenti, abilità, oggetti, edifici. Costruirete tutto voi. Il potere di elaborazione di qualcosa di simile può spaventare, ma prima che chiudiate questa recensione, ci tengo a sottolineare come RPG Maker sia adattabile sia a amatori che ad esperti. Ma se la libertà sembra massima, c’è da fare una distinzione tra RPG Maker per PC ed RPG Maker per console: il primo da la possibilità all’utente di inserire ogni tipologia di risorsa, da personaggi a materiale creato da altri utenti, ampliando virtualmente all’infinito il software, mentre il secondo no. RPG Maker FES, capitolo che torna finalmente sulla portatile Nintendo, punta a sfruttare la potenza del 3DS per allargare gli orizzonti già mostrati (soltanto in Giappone) con RPG Tsukuru DS: ci sarà riuscito?

Dopo aver installato il gioco, ci troviamo davanti a due grandi aree: la modalità di creazione e quella di gioco. Nella prima potremo appunto creare i nostri livelli, sfruttando tutto il materiale che abbiamo sul 3DS (che sarà comunque limitato a quello reso disponibile dalla software house), mentre nella seconda potremo giocare sia le nostre storie, che quelle condivise dagli utenti su internet. Già qui però vediamo la prima limitazione: tutto il materiale disponibile, tra gioco e DLC (gratuiti o a pagamento), da grande spazio al fantasy e poco allo sci-fi o sovrannaturale, limitando le creazioni soltanto a RPG fantasy, genere abbastanza abusato oramai. Su PC, nel caso in cui alcuni contenuti mancavano o non esistevano affatto, qualunque persona con un po’ di abilità grafica poteva editare gli sprite esistenti per crearne di nuovi: sebbene il 3DS abbia un’interfaccia touch con tanto di pennino, questa feature manca, limitando ulteriormente tutto il gioco.

Certamente l’editor rimane corposo, sia nella parte tecnica (skill, professioni) sia in quella estetica, ma giocare a 10 avventure con gli stessi sprite porta inevitabilmente a trovare delle similitudini, se non nella storia, nella grafica, guastando lavori che invece potevano essere apprezzati maggiormente. Naturalmente la potenza di una console come il 3DS, portatile e maneggevole, da molta libertà di utilizzo per RPG Maker FES, permettendo di poter mettere mano sul gioco in qualunque momento: questa praticità, mai esistita fino ad oggi se non in Giappone su DS, va a stuzzicare tutti i fan della serie e tutti gli smanettoni che vogliono raccontare le proprie storie.

Altra nota dolente, purtroppo, sono proprio le varie avventure condivise online: senza un filtro qualità presente, troverete spesso storie provvisorie, proto-avventure o semplici prodotti idioti da quattro soldi che vi faranno perdere tempo e pazienza. Di certo rimane obbligatorio, almeno per i neofiti, di approcciare il gioco con una guida, capace di guidarli alla scoperta dell’editor di livello, che utilizzerà script, macro comandi, una marea di opzioni e di grafiche, senza però toccare nemmeno una riga di codice. RPG Maker FES non è l’editor perfetto per 3DS, ne la versione portatile di quello visto su PC, ma almeno prende a idea la versione console, già vista su PlayStation 2, e la fa diventare portatile, cosa non da poco per un software di sviluppo che può sfornare giochi di una profondità pazzesca.

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Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.