God of War Ragnarök, le nostre impressioni sulle prime ore di gioco

Abbiamo provato le prime ore di God of War Ragnarök, la nuova avventura di Kratos e Atreus: ecco le nostre prime impressioni sul gioco.

Simone Lelli
Di Simone Lelli - Editor in Chief Impressioni Lettura da 8 minuti

La parola Ragnarök è qualcosa di particolare: nel corso del tempo ha avuto molti significati, quasi tutti sempre riconducibili alle divinità norrene, ma con un suffisso che portava parole come destino, distruzione o fato, termini che hanno molto in comune ma che allo stesso tempo cambiano di molto la percezione del significato finale. God of War è una saga che non ha incertezze sulle parole, ma che allo stesso tempo ottiene e mantiene quel doppio significato quasi come una doppia vita, la prima che abbiamo vissuto in Grecia con Kratos e questa seconda, che vede Kratos assieme ad Atreus alla ricerca di risposte. E abbiamo avuto modo di provare le prime ore di God of War Ragnarök per avere noi qualche risposta, nelle nostre prime impressioni. Questo articolo sarà completamente privo di spoiler, cercheremo solo di raccontarvi le nostre impressioni e di darvi qualche informazione utile sul nuovo capitolo della serie, il secondo ambientato nella mitologia norrena, di God of War.

Dove eravamo rimasti?

Partiamo dalle basi: il gioco, più o meno, parte da dove era finito il precedente. Eviteremo spoiler: vi basti sapere che una volta spesa quell’oretta e mezza in una sorta di proto-tutorial che serve a riprenderci la mano, il titolo non si perde in stupidaggini come se i giocatori non ricordassero com’è controllare l’Assassino di Divinità Kratos, visto che addirittura ci viene concesso quasi tutto l’arsenale che avevamo alla fine del precedente capitolo. È importante capire bene come a differenza di God of War, questo God of War Ragnarök sia una continuazione del precedente tanto quanto il 2 e il 3 erano una continuazione del primo God of War. Senza soluzione di continuità, il gioco tenta e riesce nel rendere tutto un unico grande viaggio, al punto che potremmo persino chiamarlo God of War Parte II.

Nel corso dell’avventura abbiamo avuto modo di provare una prima fase di gioco molto interessante: i nemici sono ben diversificati e le combo sono molto divertenti da concatenare. Nel corso di una missione secondaria correlata a quella principale che stavamo portando avanti, abbiamo avuto modo anche di sconfiggere una sorta di élite boss facoltativo che ci ha permesso di sbloccare risorse utili, mentre per il resto abbiamo voluto vedere ogni centimetro della mappa per scoprire ogni segreto.

Possiamo subito dirvi che, partendo da queste premesse, God of War Ragnarök per ora è pieno di collezionabili, aree da scoprire e enigmi: per lo più ambientali, questi si staglieranno tra voi e il vostro obiettivo finale in modo da richiedervi dei ragionamenti più profondi del semplice “picchia forte”. Lo stesso menare le mani richiede ragionamento, considerato che mosse, schivate e armi dovranno essere gestite in modo intelligente per poter massimizzare i danni e non morire (perfino alla difficoltà standard).

Sistema di Gioco

In God of War Ragnarök avrete come sempre un’ottima componente RPG che vi permetterà di focalizzarvi su alcune statistiche piuttosto che su altre, e che insieme alle rune e alle abilità darà possibilità al giocatore di rendere Kratos il proprio guerriero. Il gioco poi vi proporrà una mappa abbastanza lineare – anche se abbiamo avuto modo di farci un giretto in acqua per raggiungere appezzamenti di terra secondari – dove però avrete segreti da svelare e ogni tanto puzzle extra da risolvere. Per quanto riguarda invece il combattimento, poco è cambiato dal punto di vista concettuale: c’è possibilità di concatenare varie combo, e sicuramente qualche aggiunta interessante rende il tutto ancora più profondo, ma il feeling, così come anche quello con storia, sarà di non aver mai abbandonato Midgard.

Incentrato quindi sul combat system davvero appagante e su una trama profonda, il modo in cui tutto sta partendo per ora è davvero intrigante: parliamo di spunti di trama capaci di tenere incollati allo schermo per vedere come va a finire. Abbiamo avuto modo di provare una buona porzione di Ragnarök, circa 5 ore, capaci di presentarci varie fasi di gioco, tra cui boss fight che solo un God of War sa offrire, scenari che sempre più diventano complessi nel dover uccidere i nemici e delle abilità molto divertenti da sfoggiare in campo.

La Strada Giusta

God of War Ragnarök è su un ottimo percorso stando a queste prime ore: tutto ciò che è stato fatto di buono nel precedente titolo torna arrogantemente in questo secondo, con tanta strada ancora da fare che se, un minimo, sarà uguale o migliore a quella percorsa in queste prime ore, allora ci sarà da divertirsi. Quei pochi dettagli poi che ci sono stati mostrati in queste ore riescono senza ombra di dubbio a gettare delle basi che, se si evolveranno come dovranno, potranno davvero mostrare spunti unici e perfetti per una serie come quella di God of War.

Se c’è da evidenziare un paio di criticità, sicuramente potremmo parlare dei nemici, anche se verso la fine di questa prima prova abbiamo avuto modo di scontrarci contro un tipo di nemico con un effetto d’attacco diverso che aggiunge un po’ di “pepe” alla sfida. Poche e poco originali invece le uccisioni violente, quelle che Kratos faceva in dozzine di modi diversi nei precedenti giochi e che ora invece sembrano abbastanza simili le une alle altre. Differenti invece gli approcci, con nemici che ora mostrano un’intelligenza migliorata e che sfruttano altezze – almeno quelle che abbiamo ucciso noi – per attaccare a distanza ed evitare la furia di Kratos.

Anche se del comparto tecnico parleremo in sede di recensione, possiamo dire che God of War Ragnarök su PlayStation 5 si mostra in modo fantastico: i giochi di luce e di ombra che si creano, gli effetti e le ambientazioni sono così ricche e dettagliate da poterle sentire sulla vostra pelle. Suggestiva poi l’attenzione che il team di sviluppo sembra aver dato a quei nuovi personaggi che abbiamo scoperto in queste prime ore: le inflessioni di dialogo, le presentazioni e il modo in cui si approcciano e muovono danno quel senso di profondità che alcune volte il precedente viaggio non dava.

Ciò che possiamo dire per ora è che God of War Ragnarök si presenta come un ottimo punto di partenza preso in correlazione con il precedente. Le aspettative sono alte, ma per quello che ora è stato mostrato sembrano essere ripagate: soltanto la recensione completa saprà dirci se ci siamo trovati davanti ad un abbaglio del Sole, che brucerà le ali di questo Icaro di Santa Monica Studio, o se invece abbiamo davanti davvero la rappresentazione del Ragnarok che solo Kratos saprebbe darci.

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Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.