Come abbiamo avuto modo di vedere in questi ultimi anni, la moda dei remake ha colpito forte il mondo dei videogiochi. Seppur Nintendo avesse sdoganato il concetto di remake applicato ai videogiochi già molti anni fa, solo recentemente varie industrie del settore hanno deciso di puntare sui motori grafici più recenti per riportare in vita titoli del passato che sono invecchiati da un punto di vista meramente tecnico. Il recente annuncio dei remake di Max Payne e Max Payne 2 non fa altro che confermare questo trend, che negli ultimi anni è ormai diventato una costante dell’industria. Shadow of The Colossus, i remake di Resident Evil, Demon’s Souls, questi sono solo alcuni degli esempi più recenti di remake videoludici, i quali hanno accontentato sia coloro che giocarono le versioni originali dei titoli in questione, sia i nuovi acquirenti. Questi remake sono un modo per riscoprire grandi capolavori del passato che, col passare del tempo, potrebbero finire dimenticati. Ma quali grandi videogiochi del passato meriterebbero un remake che non hanno però ancora avuto?
Silent Hill
Silent Hill è un survival horror prodotto da Konami e sviluppato dal Team Silent. Tale videogioco, pubblicato nel lontano 1999 come esclusiva della console Sony PlayStation, fu un vero fulmine a ciel sereno. Se in Resident Evil, suo rivale in ambito horror, l’azione da B-Movie la faceva da padrone, in Silent Hill il fulcro dell’esperienza non era l’azione bensì l’inquietudine provocata dalla fitta nebbia che circondava il protagonista. Tale nebbia, nata per ovviare ai limiti tecnici dei primi titoli in tre dimensioni, divenne la carta vincente dell’esperienza. Nel 2009 uscì Silent Hill: Shattered Memories, ufficialmente remake del primo capitolo della serie ma che a conti fatti ne andava a stravolgere trama e ambientazione. I tempi sembrano essere maturi per un remake vero e proprio basato sulla trama dell’opera originale, ma come sappiamo attualmente Konami non sembra interessata a riportare in auge le sue storiche proprietà intellettuale (come vedremo più avanti).
Dino Crisis
Dino Crisis è un survival horror sviluppato e pubblicato da Capcom, in origine per la prima PlayStation. Anche questo videogioco uscì nel 1999. Fu creato dalla stessa squadra dietro la serie di Resident Evil, come si può evincere dal gameplay. Le meccaniche di base infatti erano praticamente identiche alla saga conosciuta in Giappone come Biohazard, con in più una componente che ne decretò il successo, ossia la presenza dei dinosauri. Era il periodo del boom delle creature preistoriche, grazie al successo dei film Jurassic Park, e il dover affrontare vari lucertoloni al posto dei classici zombie fu la l’elemento che contraddistinse l’opera. Non a caso molte riviste specializzate dell’epoca definirono Dino Crisis il “Resident Evil coi dinosauri“. La serie si è conclusa con un terribile terzo capitolo nel 2003, e da allora della saga non se ne seppe più nulla. Dopo il successo dei remake di Resident Evil 2 e Resident Evil 3, potrebbe essere arrivata l’ora di dare una seconda occasione a questo sfortunato franchise.
Resident Evil Code: Veronica
Rimanendo in ambito Capcom, Resident Evil Code: Veronica è un videogioco survival horror uscito in origine per Sega Dreamcast nel 2000. Successivamente il titolo uscì anche su PlayStation 2, ribattezzato per l’occasione Code: Veronica X. Nel 2003, invece, fu prodotto un porting per GameCube. Code: Veronica fu il primo primo episodio della serie a introdurre scenari poligonali e non più pre-renderizzati come i precedenti capitoli. Da molti è considerato il vero terzo capitolo della serie, oltre a essere ritenuto dai più come uno dei migliori episodi dell’intera saga. Dei capitoli classici della serie attualmente rimane l’unico a non aver avuto un remake, senza contare Resident Evil 4, il quale sembra già pronto per un remake dedicatogli. Ovviamente il quarto capitolo ha molto più richiamo rispetto a Code: Veronica, ma non è detto che con la giusta campagna marketing un suo possibile remake non possa rivelarsi un grande successo commerciale. Inoltre Code: Veronica ha decisamente più bisogno di un remake visto che il gameplay si rifaceva ai controlli tank dei primi tre capitoli, a differenza di Resident Evil 4 che è fruibile ancora oggi, soprattutto da un punto di vista grafico.
Final Fantasy VIII
Final Fantasy VIII è un videogioco di ruolo giapponese prodotto da Square (ora conosciuta come Square Enix) nell’ormai onnipresente 1999, in esclusiva per PlayStation. È attualmente in cantiere il remake del ben più amato e conosciuto Final Fantasy VII, la cui prima parte è stata rilasciata nel 2020 in esclusiva temporanea per PlayStation 4 e poi per 5. Square Enix sta quindi continuando a lavorare a questo peculiare remake, ma attualmente non è dato sapere di quante parti sarà composto e quando verranno rilasciate. Proprio per questo, un remake di Final Fantasy VIII più che una speranza è un lontano miraggio, dato che il progetto Final Fantasy VII Remake potrebbe tener impegnata Square Enix per almeno un decennio. Final Fantasy VIII è comunque il secondo capitolo della serie più venduto di sempre, dietro al già citato Final Fantasy VII, e un suo remake farebbe felici molti fan del brand. Come già detto, però, visto che della seconda parte del remake di Final Fantasy VII si sa poco e nulla, probabilmente dovremo aspettare un bel po’ prima poter rivedere Squall e soci, qualora Square Enix volesse davvero riportare in vita l’iconico ottavo capitolo della serie.
Parasite Eve
Per quanto Square Enix sia storicamente e principalmente associata a giochi di ruolo di successo, l’azienda si è anche affacciata al genere horror nel corso della sua storia. Nel caso specifico parliamo di Parasite Eve, videogioco di ruolo d’azione a tema survival horror rilasciato nel 1998. Tratto dall’omonimo romanzo, il titolo segue le vicende dell’agente di polizia di New York City Aya Brea mentre si sforza di contrastare Eve, una donna che mira a spazzare via l’umanità attraverso la combustione umana spontanea. Il gioco era rivoluzionario all’epoca per via della combinazione del genere del giochi di ruolo d’azione a quello dell’horror, il tutto con una storia ambientata ai giorni nostri. Il titolo, inoltre, è noto anche per per avere una delle sequenze di apertura dei videogiochi più spaventose di sempre. Il franchise di Parasite Eve non è mai esploso e, dopo un terzo capitolo rilasciato nel 2010 in esclusiva per PlayStation Portable, non ci sono più state novità sul futuro della saga. Il genere horror al giorno d’oggi soffre di una forte ripetitività e ridondanza, soprattutto in ambito videoludico, e un titolo così peculiare potrebbe portare una ventata d’aria fresca al genere con un remake contemporaneo.
Metal Gear Solid
Metal Gear Solid è un videogioco d’azione stealth appartenente alla saga di Metal Gear ideata da Hideo Kojima e uscito nel 1998 in esclusiva per la prima PlayStation. Dopo la cancellazione di Silent Hills e i problemi produttivi avvenuti con Metal Gear Solid V: The Phantom Pain, Kojima e Konami hanno troncato i rapporti. Realisticamente, dunque, vedere un remake del primo Metal Gear Solid è alquanto improbabile, e come già detto nel paragrafo dedicato a Silent Hill, Konami non sembra interessata a rispolverare le proprie IP di successo. Bisogna specificare, comunque, che Metal Gear Solid ha già avuto un remake, pubblicato nel 2004 su GameCube. Di anni però ne sono passati, e la tecnologia ha fatto passi da gigante nel mentre. Parliamo pur sempre di uno dei più grandi titoli mai usciti nella storia dei videogiochi, che ha contribuito alla leggenda creatasi attorno alla prima storica PlayStation, e dopo il fallimentare esperimento Metal Gear Survive un (nuovo) remake del primo capitolo di Metal Gear Solid potrebbe riavvicinare i fan alla serie. Questo, ovviamente, qualora Konami avesse di nuovo interesse nel rispolverare la serie, o finché qualcuno non dovesse decidere di acquistare i diritti di sfruttamento del franchise.