Il mondo è scosso per ciò che sta accadendo nei territori di guerra in Ucraina, con scenari e spettacoli che mai vorremmo vedere in nessuna parte del mondo. Tuttavia sono molte le iniziative che vengono portate avanti in questi i giorni per supportare la Croce Rossa ucraina e non solo, dimostrando un senso di vicinanza incredibile e un bisogno di Pace senza pari. L’ultimo della lista fin ora in termini di tempo è John Romero, il papà di DOOM che ha rilasciato un nuovo livello per il suo storico gioco, in favore del fondo d’emergenza per la guerra in Ucraina.
Il livello in questione si chiama One Humanity, creato per DOOM 2, e che è attualmente acquistabile sul sito Romero.com all’esiguo prezzo di 5€. Come già detto, il ricavato di tale acquisto sarà devoluto per supportare gli aiuti umanitari dell Croce Rossa Ucraina e la UN Central Emergency Response Fund. Alle agenzie citate non verrà devoluta solo una parte, ma il totale delle entrate, il 100%.
Di seguito vi proponiamo il tweet con cui Romero ha annunciato il rilascio del livello di DOOM sui social per aiutare le persone afflitte dalla guerra in Ucraina:
To support the people of Ukraine and the humanitarian efforts of the Red Cross and the UN Central Emergency Response Fund, I’m releasing a new DOOM II level for a donation of €5. 100% of the proceeds go toward these agencies. Thank you. https://t.co/1meRjC0IJZ pic.twitter.com/p0VbjdIofP
— John Romero 🤘🏽 (@romero) March 2, 2022
I commenti e gli acquisti da parte degli utenti sono partiti alla grande, con dei feedback (stando a quanto dichiarato da alcuni di loro) che arrivano proprio da Kiev. Speriamo che tale iniziativa, unita a tutte le altre che si stanno vedendo nel mondo dei videogiochi e non solo, riescano a fornire tutto il supporto necessario.
Molti canali di Twitch stanno raccogliendo donazioni tramite i loro streamer, mentre aziende come CD Projekt RED hanno intrapreso delle iniziative personali per aiutare.
Nel frattempo, oltre a quello dei videogiochi, anche quello della tecnologia è stato chiamato in causa, con la Apple che ha temporaneamente bloccato la vendita dei suoi articoli fisici nel territorio russo, e che ha disattivato alcuni servizi su Apple Maps.