Shadow Tactics: Blades of the Shogun – Recensione

Marco Crippa
Di Marco Crippa Recensioni Lettura da 58 minuti
8.6
Shadow Tactics: Blades of the Shogun

Giappone, 1615. Siamo agli albori del Periodo Edo, un’epoca di pace raggiunta dopo innumerevoli e sanguinosi scontri. Nella terra del Sol Levante prende il potere una nuova figura politico militare: lo Shogun; è così che questa nazione entra in un vera e propria epoca feudale. Nonostante tutto possa sembrare tranquillo, complotti e rivolte non mancano di certo e, proprio per questo, il leader militare assume cinque specialisti per porvi fine: voi. Questa è la storia raccontata da Shadow Tactics: Blades of the Shogun, titolo creato dal team indipendente Mimimi Productions. Questo prolifico team tedesco, dopo aver dato vita a ottimi giochi come Dawindci e The Last Tinker, ci propone un’ambientazione storica caratterizzata da un’ampia componente tattica in tempo reale; questo titolo si pone così come il diretto erede di uno dei titoli RTS che hanno fatto la storia del videogame, ossia Commandos.Shadow Tactics: Blades fo the Shogun

江戸時代の特性な陰謀と不一致 – Complotti e dissapori tipici del Periodo Edo

Nei primi anni del Periodo Edo uno Shogun è riuscito nell’ardua impresa di unificare l’intero Giappone portando così la pace in una terra che finora è stata ricca di tumulti e carneficine. Ma ora un nuovo signore della guerra, chiamato Kage-sama, è emerso e mette a repentaglio l’appena trovata stabilità del Paese: per impedire un colpo di stato, lo Shogun affiderà delle difficili missioni ai suoi cinque agenti migliori (un ninja, un samurai, un cecchino, un’esperta di trappole e una maga dei travestimenti) nel disperato tentativo di reprimere la guerra che si staglia all’orizzonte. Una trama semplice, ma ricca di inaspettati colpi di scena che vi terranno incollati allo schermo.Shadow Tactics: Blades fo the Shogun

過去への飛び込み、忍者と侍 – Un tuffo nel passato tra ninja e samurai

Come accennato prima, Shadow Tactics: Blades of the Shogun ci ripropone un sistema di gioco di strategia in tempo reale molto simile a quello proposto oltre quindici anni fa dalla serie Commandos, ma grazie a meccaniche innovative questo titolo riesce a dare un tocco di freschezza a un tipo di gameplay ormai datato. Proprio come un’impegnativa partita a scacchi, questo gioco ci terrà incollati allo schermo per ore, punendoci malamente in caso di troppa avventatezza, ma regalandoci sempre grandi soddisfazioni. Shadow Tactics: Blades of the Shogun vi permetterà di utilizzare fino a cinque diversi personaggi per completare le vostre difficili missioni e, grazie alle abilità uniche in loro possesso, sarete voi a scegliere quale sarà la migliore tattica d’approccio al gioco: meglio utilizzare l’abilità di Mugen (samurai) per eliminare contemporaneamente un piccolo manipolo di soldati, lanciare un sasso con Hayato (ninja) per distrarli, o attirare uno a uno i militari verso la fatale trappola piazzata con mano esperta da Yuki? Queste sono solo alcune delle strategie che potrete scegliere di utilizzare nella vostra partita. Proprio come sottolineato prima, nonostante la trama non sia una delle colonne portanti di questo titolo, essa riesce comunque nella sua semplicità a offrirci ottimi spunti e, grazie agli inaspettati colpi di scena, mantiene l’attenzione del giocatore ben focalizzata. Sfortunatamente il gioco non è stato localizzato in italiano e quindi, nonostante sia scritto in un inglese piuttosto semplice, ciò potrebbe essere un primo ostacolo per il giocatore. Non preoccupatevi però troppo: Mimimi Production ha infatti annunciato che l’ormai prossima versione retail di Shadow Tactics: Blades of the Shogun godrà di una traduzione anche nella nostra lingua madre.Shadow Tactics: Blades fo the Shogun

時々平和を守るために犠牲は必要だ – Per mantenere la pace alle volte è necessario qualche piccolo sacrificio

Ma andiamo ad analizzare a fondo la struttura di gioco. Shadow Tactics: Blades of the Shogun, proprio come i capostipiti di questo genere, ci offre tutte le basi per giostrare al meglio i nostri personaggi, ma introduce anche alcune interessanti novità che rendono meno legnoso questo titolo. Grazie al piccolo menù in basso a sinistra ci sarà possibile gestire agevolmente i nostri personaggi durante le missioni, mentre nell’hub centrale ci verranno mostrate le abilità in possesso dello specialista da noi selezionato. Cosa davvero apprezzabile in questo gioco è la possibilità di effettuare salvataggi e caricamenti veloci grazie al sapiente utilizzo dei tasti funzione. Tenendo conto della difficoltà del gioco e di quanto le azioni impulsive siano punite severamente, questa caratteristica diventa essenziale al giocatore; ricordarsi di salvare la partita periodicamente sarà poi davvero facile: infatti sarà sempre presente un timer che vi indicherà il tempo passato dall’ultimo salvataggio e, proprio come una spia d’allarme, questo cambierà di colore con l’aumentare del tempo. Altra grande innovazione introdotta da Shadow Tactics: Blades of the Shogun è la Shadow Mode. Questa modalità vi permetterà di impostare un comando a ogni vostro specialista, permettendovi così di svolgere più azioni contemporaneamente; utilizzare questa funzione vi sarà spesso di vitale importanza: utilizzandola riuscirete a destreggiarvi anche nelle situazioni più difficili, come gestire un gruppo di soldati in perlustrazione.

Se finora il gioco vi fosse sembrato facile, vi sbagliate di grosso. Ogni militare, tolto il soldato semplice, avrà una sua peculiarità: il samurai non potrà essere ucciso, ma solo stordito, le guardie saranno immuni a diversi tipi di distrazione e via dicendo. Sarà quindi importante conoscere bene il vostro nemico per gestire al meglio la vostra strategia ed in questo il gioco vi viene in aiuto. Selezionando con il tasto destro del mouse una specifica unità nemica vi sarà possibile vedere il cono visivo di quest’ultima: questo cambierà di colore come un semaforo e sarà verde finché non entrerete nel suo campo visivo, diventerà giallo quando il nemico si metterà in allarme e rosso quando vi attaccherà. Una soluzione come questa potrebbe sembrare limitante nel caso vi doveste imbattere in un gruppo di nemici, ma grazie a un’interessante feature potrete gestire semplicemente anche queste situazioni. Infatti, grazie alla pressione prolungata del tasto destro del mouse su una posizione da voi scelta, vi sarà possibile posizionare un occhio virtuale che mostrerà il raggio visivo di tutti i nemici nelle immediate vicinanze.
Sfortunatamente questo titolo presenta qualche piccola pecca. Nonostante la visuale isometrica aiuti molto, la gestione della telecamera lascia un po’ a desiderare: spesso, infatti, molti nascondigli o utili passaggi saranno nascosti alla nostra vista e non saranno visibili a meno di ruotare di 180° la telecamera. Altro tasto dolente sono alcuni degli oggetti con cui è possibile interagire. Spostando i nostri specialisti da una parte all’altra della mappa ci capiterà spesso di scalare pareti o attraversare piccoli corsi d’acqua, azioni che però non verranno eseguite automaticamente, ma che necessiteranno del nostro specifico intervento.

江戸時代の記憶 – Reminescenze del periodo feudale giapponese

A una prima occhiata Shadow Tactics: Blades of the Shogun risulta piacevole e ben curato, con ambienti dettagliati e ben strutturati. Lo stesso non si può dire dei componenti mobili (come personaggi e nemici), che non rispecchiano la stessa cura dedicata allo scenario. La colonna sonora è invece una vera e propria chicca: grazie alle sonorità e ai ritmi tipici della cultura orientale dell’epoca, essa ci permette di immedesimarci a fondo nella storia, caratterizzando ancora di più questo splendido titolo.

Shadow Tactics: Blades of the Shogun
8.6
Voto 8.6
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Il mio debutto nel mondo videoludico inizia verso la fine del 1990 con un bellissimo Commodore 64. Negli anni a venire sono passato da una console all'altra senza mai sdegnare il mio amato PC, ma senza amarne mai una in particolare. Non sono tipo da console war, io compro la piattaforma in base alle sue esclusive così da non dovermene mai pentire.