Final Fantasy VII: The First Soldier, un battle royale traballante

Abbiamo avuto modo di provare Final Fantasy VII: The First Soldier, il battle Royale di Square Enix sul settimo capitolo, ecco le impressioni.

Patrizio Coccia
Di Patrizio Coccia Impressioni Lettura da 6 minuti

In questi giorni abbiamo messo abbondantemente le mani sul nuovo titolo mobile di Square Enix e siamo pronti ad illustrare le nostre impressioni sul gioco, parliamo chiaramente di Final Fantasy VII: The First Soldier, che aspira a diventare il suo battle royale di punta. Visto come sta andando il genere, non ci stupiamo infatti della scelta di voler intraprendere questo progetto, ma a conti fatti ne è uscito un prodotto che non eccelle né dal punto di vista della lore del settimo capitolo, né dalla qualità nel suo complesso. Il titolo è stato creato per i fan più accaniti del brand, ma siamo sicuri che anche loro si stancheranno presento di The First Soldier, ma per quale motivo?

Trent’anni prima, e sentirli tutti

Partiamo col dire che Final Fantasy VII: The First Soldier non è il classico battle royale, ma il suo sistema di progressione ricorda quello di un qualunque MOBA, in cui migliorerete le vostre abilità trovando forzieri o interagendo con gli elementi presenti in game. Per migliorare il vostro personaggio non dovrete puntare unicamente sulle armi, troverete anche pezzi di equipaggiamento, Materia ed Evocazioni. Ognuno di voi potrà scegliere una delle 5 classi disponibili, ognuna con i suoi pregi e difetti che potrete adattare a seconda delle vostre esigenze. A conti fatti, quello che emerge fin da subito, è che il gioco è un po’ un’accozzaglia di diversi generi, rendendolo dunque non proprio facile da inquadrare. Dopo aver dato vita al vostro PG, verrette buttati subito nella mischia. Il titolo è ambientato 30 anni prima degli eventi del settimo capitolo, tuttavia non riesce a coprire questo lasso di tempo bene come dovrebbe, e tutto questo sembra più una mera scusa per partecipare a battaglie su battaglie. La storia, infatti, si svolge nuovamente a Midgar, e teoricamente il focus sarebbe proprio relativo al progetto SOLDIER sviluppato dalla Shinra. Questa parte di trama non viene mai evidenziata veramente, ed è un peccato visto e considerato che aveva delle potenzialità davvero invitanti.

Final Fantasy VII The First Soldier

SOLDIER in azione 

A conti fatti ci verrebbe da dire che l’unica cosa che Final Fantasy VII: The First Soldier condivide con il gioco che tanto abbiamo amato, è l’ambientazione. Come nei battle royale più classici vi ritroverete a combattere in terza persona all’interno di una vasta area, paracadutati dall’alto insieme alla bellezza di altri 74 giocatori. Il vostro scopo, se ancora non l’avete capito, è quello di sconfiggere tutti gli altri e sopravvivere fino alla fine. Viene da pensare subito che questa enorme quantità di giocatori abbia necessariamente bisogno di spazio, e infatti la mappa di gioco è davvero molto ampia. Per fortuna, gli sviluppatori hanno pensato di inserire al suo interno dei mezzi di trasporto per velocizzare gli spostamenti… e dunque preparatevi a tanti giri sui chocobo!

Essendo un titolo che rispetta i crismi del genere, l’area d’interesse si ridurrà con il passare del tempo, e quando verrete sconfitti non avrete possibilità di respawn. Il problema è anche che i comandi sono abbastanza imprecisi, soprattutto se si è costretti ad ingaggiare un combattimento corpo a corpo, al contrario però il sistema di mira automatica funziona molto bene e noterete fin da subito che se sfruttato a dovere vi potrà portare numerosi vantaggi.

Un elemento abbastanza interessante che risalta subito all’occhio però è la presenza di mostri sulla mappa, che una volta sconfitti vi permetteranno di ottenere ulteriori bonus. Questa particolare soluzione è tipica dei battle royale di stampo più “melee”, quindi fa davvero piacere vedere che sia stata inserita tale feature in un gioco della serie che accosta il suo nome alla presenza delle più disparate creature da sconfiggere. Il vero problema del gioco è che ambientazione e gameplay non coesistono, anche se presi e messi insieme si vede chiaramente che questi due aspetti della produzione non comunicano tra loro.

Infatti Midgar risulta quasi solo referenziale, spenta, e a poco servono dei luoghi caratteristici come il Seventh Heaven, che magari inizialmente potevano far comparire un sorriso… per poi capire che è stato inserito unicamente per fan service. Sarebbe stato meglio rivisitare Midgar in un altra chiave, magari facendo vedere questi luoghi ancora in costruzione o trovando altre soluzioni.

In conclusione abbiamo sentimenti contrastanti per quanto riguarda Final Fantasy VII: The First Soldier, che secondo le nostre impressioni da una parte per certi versi si rivela forse un po’ troppo complesso e poco intuitivo, ma dall’altra non possiamo non apprezzare la voglia del team di creare un battle royale un po’ diverso dai soliti presenti sul mercato. Il vero problema secondo noi restano i controlli, ancora molto scattosi e poco pratici su dispositivi mobile. Il discorso potrebbe cambiare se si sfruttasse magari il pad adeguato, ma non si tratta di una tipologia di prodotto ad ora così diffusa. Il titolo nella sua versione attuale comunque si lascia giocare abbastanza bene, anche se è davvero poco convincente nel suo insieme. Il vero plus della produzione viene dato principalmente dalla computer grafica e dalle colonne sonore sempre di altissimo livello, che strizzano anche molto l’orecchio ai vecchi motivi della saga.

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Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.