Il tempismo di Ubisoft è spettacolare: dopo aver fatto uscire Watch Dogs proprio a ridosso di Grand Theft Auto V, ha deciso bene di aspettare l’arrivo di Mafia III per rilasciare il secondo capitolo. Questo Watch Dogs 2 portava sulle sue spalle un fardello abbastanza pesante: complice di un character design del protagonista non ben studiato, il primo capitolo non ha avuto il successo desiderato (sebbene nel lungo periodo, complice il prezzo usato molto basso e la mancanza di titoli durante i primi anni, sulle console Next Gen abbia riscontrato un discreto successo), portando tutto il brand, appena nato, sull’orlo di una crisi esistenziale. Ma senza indugiare ulteriormente, andiamo a scoprire questo Watch Dogs 2!
Anno Nuovo, Stile Nuovo!
Aiden Pearce, protagonista di Watch Dogs, aveva un background alle spalle davvero triste: con una vita malavitosa e una nipote morta per via delle sue azioni, la sua vendetta veniva mostrata al giocatore con dei colori freddi. Questa storyline, sebbene potesse essere molto intrigante, alla lunga rischiava di annoiare, vista la piattezza con cui veniva rappresentata: vedere un hacker sfidare continuamente ogni nemico che gli si parava davanti con sprezzante odio, dopo un po’ stanca. C’era inoltre uno status quo molto diverso dal nuovo capitolo: con il CTOS, software che analizzava tutto e teneva sotto controllo ogni persona, la soluzione più ovvia per un hacker del livello di Aiden era quella di eliminare ogni possibile traccia, passando per invisibile.
Con Watch Dogs 2, cambia tutto: Marcus Holloway, nuovo protagonista, molto più giovane e con un background molto diverso dal caro Aiden, avrà un approccio totalmente diverso. A San Francisco il sistema della Blume che funge da Grande Fratello è ormail il CTOS 2.0, e sfuggire è impossibile. Marcus, dopo essere stato incriminato per un pre-crimine (ricordate Minority Report?), deciderà allora di intraprendere una carriera criminale come hacker, decidendo di entrare nel DedSec (che se nel primo capitolo aveva un ruolo marginale, stavolta è quasi un co-protagonista). Vista la copertura del CTOS 2.0, si troverà a non poter cancellare le sue tracce: come omaggio alla generazione presente, quindi, l’obiettivo fondamentale sarà far parlare le persone del DedSec, fargli scaricare l’applicazione dedicata, e generare follower. Il potere non è più nell’essere invisibili, ma nell’essere più che visibili.
A tutto ciò verrà accostata una storyline che, ispirandosi a Film e Serie TV moderne, miscelerà momenti divertenti e spassosi a dialoghi e scene con uno spessore davvero molto elevato: per farmi capire meglio, passerete da guidare la macchina intelligente di SuperCar (K.I.T.T.), a dover hackerare il corrispettivo di Google (si chiama Nudle, ndr.). Questo cambio di genere, accompagnato da uno stile grafico che si ispira ai writer americani, pervaderà tutto Watch Dogs 2, cancellando il grigiore del primo capitolo.
Poche, ma buone
Se c’è una cosa inconcepibile oggigiorno, è il riempire un titolo di missioni secondarie inutili, ripetitive e stancanti. Per fortuna, Watch Dogs 2 non rientra in questi titoli, anzi, riesce a creare una dinamica davvero molto intelligente: alle missioni principali (che a loro volta saranno divise in più e meno importanti), verranno accostate delle piccole missioni secondarie abbastanza semplici, che però vi porranno davanti a sfide diverse in base alla location, tutte affrontabili online in cooperativa. Se la missione principale vi chiederà di hackerare la stessa Nudle, mentre magari uno dei personaggi vi proporrà di fare dei graffiti in giro per la città, la secondaria online vi proporrà di rubare tre bottini dalla gang locale. Insomma, un’offerta valida per tutte le tipologie di giocatori, che stanca raramente e, stranamente, tiene incollato il giocatore allo schermo.
Un altro dettaglio degno di nota è la caratterizzazione dei personaggi: sebbene dai primi video Marcus non sembrasse un grandissimo personaggio (complice anche la campagna marketing enorme e disastrosa del primo titolo), all’atto pratico è un protagonista degno di nota, caratterizzato a puntino, con i suoi pregi e difetti, la sua morale e una linea guida che segue costantemente per tutto il gioco. Marcus, però, è solo la punta di un iceberg costellato di personaggi come Wrench (il tipo in maschera), Sitara (bizzarra ragazza hacker/writer), Josh (ragazzo strambo, mago dei computer) e Horatio (classico nice guy), tutti caratterizzati esteticamente e caratterialmente quasi alla perfezione, tutti con l’obiettivo di rendere l’informazione pubblica e liberare la città dal CTOS 2.0. Non mancheranno, infine, graditi ritorni di personaggi alleati e nemici (vi ricordate Defalt?), insieme a citazioni e omaggi che i vecchi giocatori di Watch Dogs ameranno. Concludendo l’analisi del gameplay, una modalità online ulteriore, la famosa invasione già vista nel precedente titolo, ritorna rifinita e rivista, portando gradite sorprese durante la vostra partita.
Essendo il protagonista parte integrante del DedSec in questo Watch Dogs 2, una nuova sfaccettatura viene presa in considerazione: le battaglie tra gang. Oltre alle classiche gang di strada (la mappa sarà abbastanza vasta da prendere anche la Silicon Valley e quartieri malfamati), troveremo molti gruppi di hacker attivisti che potrebbero diventare alleati, nemici o fare addirittura il doppio gioco. Ogni capo gruppo inoltre sarà ben caratterizzato, mostrandosi spesso un osso duro durante la lotta contro la Blume. Aggiungete infine ai nemici di turno anche l’FBI, la polizia e ogni possibile forza assoldabile tramite il denaro virtualmente infinito del cattivo di turno, Dusan Nemec.
Una Città Viva
Se c’è un particolare che salta all’occhio rimanendo fermi in un punto della città, è la vitalità della stessa: più volte, osservando tramite il Profiler la popolazione che circonda Marcus, noteremo come delle piccole scene di vita quotidiana si attiveranno quasi casualmente, dando l’impressione di una città viva e vegeta. Due persone che si incontrano, si salutano per strada e continuano la loro camminata è soltanto una delle migliaia di interazioni casuali che capiteranno: potreste anche vedere un gruppo di 3 ragazzi che per sbaglio vengono urtati da un barbone, con conseguente litigata, intromissione di pubblico che si trovava nei dintorni, chiamata alla polizia e tutto quello che, di solito, vediamo nelle risse da strada.
A questo va aggiunto un sonoro ben elaborato, un doppiaggio ottimo (che coprirà anche le voci dei passanti nelle sopracitate scene) e una grafica che ricalca molto quella del primo. Sebbene siano presenti, come in Watch Dogs, problemi di aliasing (che leggermente vengono risolti su PS4 Pro), a differenza del precedente capitolo (e della precedente città, Chicago), San Franciso e dintorni sprizzano di colori accesi, che rendono onore al gioco soprattutto con l’HDR attivo.
Date a Marcus quel che è di Marcus
Ci piacerebbe davvero molto dire che Watch Dogs 2 è il gioco perfetto, ma purtroppo non è così: problemi di collisioni molto frequenti, comandi che spesso portano a compiere errori (soprattutto in zone stealth) e un sistema di puntamento non dei migliori minano davvero molto l’esperienza, che comunque rimane divertente e adrenalinica. Le abilità inserite in questo titolo sono diverse dal precedente, creando un’interazione maggiore con l’ambiente e con il sistema. E’ stato inoltre rivisto il sistema di guida, stavolta più intuitivo del precedente, e migliorata la IA dei nemici, molto più intelligenti di prima. Essendo inoltre Marcus un personaggio caratterizzato ma abbastanza nella norma, stavolta il gioco ci permetterà di scegliere lo stile del vestiario, potendo vestirlo in qualunque modo noi vogliamo. Nuove animazioni sono state aggiunte, specialmente per quanto riguarda il Parkour, e l’arrivo di dispositivi remoti (i droni hanno invaso il mondo reale, era scontato vederli anche in Watch Dogs 2) permetterà di variare davvero di molto l’approccio alle varie missioni.
Modus Operandi: la recensione che avete appena letto è stata redatta basandosi sulla versione PlayStation 4 del gioco, dopo aver completato la trama principale con tanto di missioni secondarie, e diverse ore passate nella modalità multiplayer online.