Con i videogiochi le possibilità d’interazione sono molteplici, anche quando la base di partenza sembra netta. Questo significa che il genere di un gioco non deve per forza segnarne, almeno per intero, la propria identità o voce. E’ proprio partendo da una riflessione intorno all’identità che vogliamo aprire la nostra anteprima di Little Golf Journey, un titolo estremamente semplice e familiare da intendere, ma comunque curioso per quanto concerne la resa finale. Si parla d’identità con un titolo del genere per via del fatto che, pad alla mano, l’esperienza complessiva attualmente disponibile restituisce un certo tipo di delicatezza delineata da una “messa in scena” quasi autoriale nel suo porsi. I ragazzi di Okidokico stanno quindi lavorando su un’esperienza che promette relax, o almeno ciò è quanto traspare da comunicati e messaggi pubblicati, il tutto accompagnato da messe in chiaro verso gli intenti principali del titolo. Con premesse del genere è dunque facile costruirsi dei pregiudizi, forse neanche troppo immotivati.
Verso la prossima buca
Alla base di quest’anteprima di Little Golf Journey troviamo uno stile estetico immediatamente riconoscibile, forse tassello distintivo principale di un’esperienza complessiva che non rinnova in nulla il genere di appartenenza. L’obiettivo del giocatore sarà quello di muoversi in una mappa divisa per livelli, una mappa che dovrà essere letteralmente dipinta dalla propria abilità personale, il tutto in un viaggio all’insegna della pacatezza (curioso notare che il tema del relax è stato centralizzato anche intorno al progetto di un altro recentissimo titolo, Lake). L’assenza di qualsivoglia approfondimento sportivo all’interno del gioco, il quale si mostra spoglio e lontano anni luce dalle tipiche attenzioni dei titoli simulativi di settore, metterà immediatamente in chiaro i dettami di una produzione molto più semplice, intuitiva e vicina a una struttura ludica da mobile game.
In ogni livello avremo una buca da conquistare e soltanto una pallina a disposizione; nessuna mazza o specifica tecnica a coronare i vari colpi a nostra disposizione. Le buche si troveranno sempre in posti difficilmente raggiungibili, a meno che non si abbia una minima esperienza pregressa con il titolo e il suo dinamismo lineare, in percorsi costellati dai più classici impedimenti del caso: alberi, dune di sabbia, laghetti. Un elemento fondamentale del titolo, però, non resta tanto il successo, quanto il modo in cui si arriva a guadagnarlo. Ogni singolo tiro, infatti, avrà un suo peso fondamentale sul voto finale (in stelline) che il giocatore otterrà. Minori saranno i tentativi per far buca e maggiori saranno le stelline ottenibili alla fine del percorso che si sta affrontando.
Nella nostra anteprima di Little Golf Journey vogliamo darvi anche un accenno sulla trama, a quel poco materiale scritto per innescare gli avvenimenti. A quanto sembra il/la protagonista si trova su queste isole per via di alcuni messaggi, in formato cartaceo, ricevuti da un certo Mister X, una semplice scusa per dare una contestualizzazione a ciò che vedremo su schermo. Tutto ciò contribuisce inoltre a innescare le basi di un mistero che attende di essere risolto. Oltre a ciò, il mondo di gioco è costellato da piccoli segreti (sviluppati in sfide di vario genere) pronti a condurre ad altre stelle e alle gemme. Questa resta una delle scelte più interessanti dell’esperienza, proprio per via del fatto che dinamizzano e variegano l’avventura. Al netto delle considerazioni attuali il titolo nel suo piccolo potrebbe sicuramente offrire quella rilassante esperienza tanto decantata dai suoi sviluppatori, ma si appresta a farlo in un panorama commerciale pregno di prodotti simili, pur distaccandosene un minimo dal punto di vista estetico, e dimostrando un’attenzione stilistica che si spera trovi sbocchi anche più concreti in futuro.