L’annuncio di Riders Republic ha senza dubbio lasciato molti giocatori quantomeno perplessi per via della sua stessa esistenza, dopo il pesante tonfo di Steep. Sebbene nelle fondamenta il concetto cui si basa il progetto è lo stesso del predecessore spirituale, l’opera sviluppata sotto braccio tra più divisioni di Ubisoft possiede proprio quell’elemento che mancava a Steep: lo stile, l’unicità, un’identità definita. Come leggerete in questa nostra anteprima, l’aver adottato un volto molto più irriverente, sorprendentemente ironico, ha permesso a Ubisoft di rendere Riders Republic un’opera dal grande potenziale, che potrà davvero farsi notare di fronte alla stragrande maggioranza di titoli simili già presenti sul mercato.
Carisma e stile in quantità
Inutile girarci troppo attorno, lo stile sfoggiato da Ubisoft durante i primi trailer è bastato a convincerci, instaurando una forte necessità di provarlo con mano. La presenza del periodo di beta, di fatti, è il modo perfetto per poter scoprire ciò che Riders Republic è oggi e, soprattutto, cosa sarà in futuro. Uno degli elementi che più ci incuriosivano, per quanto strano possa sembrare, è la natura del gioco. Opere di questo genere sono o simulative o arcade (pensiamo alla differenza tra un Project Cars e un Rocket League), mentre altri titoli puntano a trovare un equilibrio tra i due, obiettivo sicuramente difficile da raggiungere, ma che può portare a grandi risultati come lo è stato con Forza Horizon 4.
Ubisoft in passato ha già cercato d’imitare il racing game di Turn10, non eccellendo però nell’esecuzione e nel supporto a lungo termine. Riders Republic allo stesso modo riesce ad essere un ibrido, scelta più che azzeccata per la direzione artistica e di gameplay che è stato scelto di prendere. Pad alla mano, riconosciamo che è presente un innato bilanciamento tra ciò che deve essere fortemente tecnico e ciò che al contrario non deve essere perfetto. La meccanica di acrobazie è un chiaro esempio di come si sia raggiunto correttamente tale risultato: da una parte, è essenziale calibrare correttamente il punto di lancio e di atterraggio, onde evitare di finire con la faccia a terra, ma allo stesso tempo alcuni movimenti del personaggio sono fisicamente impossibili. Questo non significa che Riders Republic è un gioco mal realizzato, ma che anzi sarà capace di far divertire sia coloro che cercano l’assoluta precisione e chi invece vuole solo lanciarsi da una montagna con una tuta alare o uno snowboard.
Sebbene il gameplay resti ancorato sugli stessi controlli – elemento assolutamente da non sottovalutare in questo caso -, ci sono alcune chiare variazioni nei comandi qualora si cambi sport. Magari lo stesso pulsante che vi fa cambiare posizione con gli sci, vi permetterà di attivare i propulsori con la wingsuit e accelerare. Alterare gli sport tuttavia non è mai un’azione che rallenta il gameplay, mantenendolo sempre dinamico grazie, di fatto, a controlli che restano sempre gli stessi e a dei caricamenti quasi istantanei. Ci sono però alcune pecche riguardo questo aspetto: vi abbiamo parlato dell’importanza d’identificare la natura ludica di Riders Republic proprio perché in alcune situazioni il distacco tra “arcade” e simulazione è troppo evidente. In particolare, durante le nostre partite abbiamo notato una notevole incoerenza tra l’input e il feedback nel personaggio del gioco: state calmi, non parliamo di ritardi vari, ma di una frequente difficoltà nel mantenere una specifica direzione che a volte grava un po’ sull’esperienza.
Riders Republic, tra follia e simulazione
Nel complesso, Ubisoft ha fatto davvero un ottimo lavoro nel diversificare sia gli sport presenti che le mappe, realizzando delle gare ad-hoc e valorizzando questo fantastico ecosistema che prende il nome di Riders Republic. Sebbene per il momento non possiamo dare una prima impressione sulla varietà di attività cui sarà possibile cimentarci, dobbiamo dire che quanto visto finora è sicuramente bastato a tenerci incollati per molte ore allo schermo. Il team di sviluppo è certamente riuscito a creare un sistema in cui tutti i principali elementi ludici funzionano benissimo, coesistendo in modo sincrono in un mondo ludico dove anche l’esplorazione occasionale della mappa può portare a delle partite appaganti e divertenti.
Lo stesso discorso non può però esser detto per le gare attualmente presenti, che non possono certamente contare sull’originalità. Le attività classiche, sparse in modo abbastanza omogeneo per la mappa a disposizione, sono delle semplici gare in cui bisogna spostarsi da un punto A a uno B, passando per checkpoint e compiendo varie acrobazie. Purtroppo questo è l’elemento più gravoso di quanto provato finora, anche se riconosciamo il suo incredibile potenziale, soprattutto creativo, se consideriamo quanto fatto da Ubisoft con il divertentissimo Trackmania. Anche qui si può percepire un potenziale davvero molto elevato, ma che per il momento è decisamente inespresso.
Tra Fall Guys, Trackmania e forse Forza Horizon
Al contrario, una tipologia di corsa che è riuscita a convincerci maggiormente è proprio la gara di massa, ovvero una sfida di proporzioni molto più grandi di una normale. L’elemento che caratterizza questo evento, che si sblocca una volta ogni ora per tutti i giocatori, è il cambio di sport dopo un preciso checkpoint, proseguendo quindi la gara in un modo completamente differente: magari partiremo con gli sci, per poi superare un checkpoint su di un precipizio e continuare la corsa con gli skydive. Qui la varietà fa da regina, accompagnandoci in delle gare che godono della frenesia di una partita di Fall Guys, la creatività di un circuito di Trackmania e la velocità di un Forza Horizon. Non nascondiamo, peraltro, che è stata proprio questa la modalità di gioco che più ci ha divertito, e avremmo voluto scoprirla molto prima della fine del tutorial, magari anche durante l’introduzione del gioco.
A non convincere affatto in Riders Republic c’è il suo hub centrale, una parte della mappa pensata proprio per muoverci a piedi, in cui potremo ad esempio personalizzare il nostro avatar, fare qualche trick di allenamento e molte altre azioni principali del gameplay. Il problema risiede nella grandezza di quest’area e nella distanza tra un luogo e l’altro, decisamente troppo elevata e che richiede spesso lunghi spostamenti. Peraltro, i punti d’interesse saranno esageratamente simili tra di loro e trovare esattamente quello che ci serve è inutilmente confusionario.
Potremmo stare ore a parlare di ciò che Riders Republic è oggi e cosa sarà in futuro. Per il momento, di fatti, siamo più che convinti che il potenziale dell’opera è molto alto. Crediamo che per avere il successo sperato, il titolo dovrà necessariamente differenziarsi molto bene, ottenere un volto definito, con lo scopo di non finire troppo presto nel dimenticatoio, come invece è successo allo sfortunato Steep. Riders Republic oggi è una promessa, ma ciò che sarà domani dipende da Ubisoft: riuscirà a donare al titolo l’animo unico che merita e di cui necessita? Intanto vi ricordiamo che la versione completa sarà rilasciata il 28 ottobre 2021 su PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, PC e Stadia.