Di tutte le “risposte tipiche da PR”, quelle di Phil Spencer sono tra le più amate ed è con piacere che ne abbiamo una da riportare circa il potenziale ritorno di Killer Instinct. Il lancio di Xbox One ha visto un ritorno trionfale per la serie di picchiaduro di Rare in un inedito formato free-to-play.
Il continuo supporto al reboot ne ha reso una sorta di risposta in chiave Microsoft a Super Smash Bros. (senza contare il semi-indie Rivals of Aether). Tra i personaggi aggiunti al roster, infatti, troviamo Rash di Battletoads e, più di recente, Arbiter dalla serie ammiraglia di Xbox, Halo (qui sotto).
Ora il capo della divisione gaming di Microsoft, Phil Spencer, ha discusso durante l’ultimo podcast Dropped Frames di ieri in merito a come Killer Instinct sia visto internamente dalla “Grande M”. Senza effettivamente promettere nulla, Spencer ha fornito una risposta promettente per tutti i fan.
Ci sono così tanti bei giochi nel nostro catalogo che ci piacerebbe rivisitare… la risposta a KI al lancio di Xbox One è stata fantastica. Dico solo che io e Matt Booty (capo di Xbox Game Studios, ndr) abbiamo discusso spesso di KI e dove vorremmo portare il franchise. Vorremmo continuare.
Spencer ha in seguito aggiunto che si tratti «di trovare il giusto team e la giusta opportunità» senza però che si tratti di «mancanza di volontà», poiché i ragazzi di Microsoft «amano Killer Instinct come franchise e la risposta della sua community.» Booty ha parlato nel 2019 in merito ai revival dei franchise dormienti.
Sono passati ormai degli anni, ma ho avuto la fortuna di lavorare con il team che si è occupato del reboot di Killer Instinct. Il progetto è nato da energia e passione. Questo è il tipo di scenario che amo, e credo che funzioni meglio rispetto a una scelta casuale tra i franchise che non si vede da un po’.
La dichiarazione di Booty si è conclusa con queste parole: «Finché c’è passione personale, la cosa funzionerà.» Nello stesso podcast, Spencer ci ha aggiornati brevemente sul perenne mistero che avvolge Fable 4, definendo la precedente esperienza di Playground Games con Forza Horizon fonte di “fiducia”.