Nella giornata di oggi IIDEA ha presentato ufficialmente il suo quinto censimento dedicato allo sviluppo dei videogiochi made in Italy, e i risultati mostrati risultano senza dubbio promettenti.
La rilevazione è stata condotta con un questionario online aperto a imprese e liberi professionisti italiani, per quel che concerne lo sviluppo di videogiochi in Italia, e sono state registrate un totale di 160 risposte valide (con un aumento del 26% rispetto al numero del 2018).
- L’ecosistema produttivo locale cresce e si evolve: le imprese italiane mostrano segnali di maturità, con il 73% degli studi di sviluppo che oramai operano sul mercato da oltre 4 anni. Cresce il numero delle imprese con oltre 500 mila euro di fatturato annuo e con oltre 20 dipendenti. Un terzo delle imprese rientra oggi nella definizione di PMI (+10 dipendenti) e un quinto ha più di 20 dipendenti. Nel censimento del 2018 il 17% erano imprese con +10 dipendenti e il restante 83% erano microimprese
- Il settore crea nuove opportunità di lavoro e professionalità: i professionisti impiegati nella produzione di videogiochi in Italia sono oltre 1600, rispetto ai 1100 del 2018. Negli ultimi 2 anni il 35% delle imprese hanno assunto nuovo personale, il 59% pianifica di farlo nei prossimi due anni. Il settore è in grado di generare opportunità professionali soprattutto per le giovani generazioni (il 79% degli addetti ha un’età inferiore ai 36 anni) e in ambiti differenti con un grande valore aggiunto in termini di competenze specialistiche, come tecnologia, arte e design, oltre a management e a supporto
- L’industria nazionale è votata al mercato internazionale: gli studi di sviluppo italiani che operano nel mercato B2C generano il 94% del loro fatturato sul mercato internazionale. Il mercato principale di distribuzione è l’Europa (60%), seguito dal Nord America (25%). L’Italia rappresenta solo il 6% del giro d’affari degli operatori locali. I mercati a cui si guarda con maggiore interesse, in chiave di espansione del proprio business, sono – oltre a Europa e Nord America, anche l’Asia
- Cresce il supporto finanziario di publisher e il ricorso a finanziamenti pubblici e bancari: la grande maggioranza delle imprese fa ancora ricorso al capitale proprio per finanziare la propria attività (93% vs 88% del 2018). In aumento rispetto alla precedente rilevazione il supporto finanziario dei publisher (28% vs. 21% del 2018), e il ricorso ai finanziamenti pubblici (24% vs 6% del 2018) e agli istituti bancari (18% vs. 6% del 2018). Questa crescita può essere interpretata come una crescita di fiducia nei confronti degli studi italiani e delle loro produzioni
- L’industria si adatta alle nuove condizioni imposte dalla pandemia Covid-19: come effetto negativo della pandemia, le imprese hanno segnalato principalmente ritardi nella chiusura dei contratti con editori, investitori e partner e nell’esecuzione dei progetti. Per la maggior parte delle imprese il lavoro da remoto non ha avuto effetto o ha avuto un effetto positivo sul business e quasi il 70% delle stesse continuerà ad utilizzare questa modalità di lavoro nel futuro. Il settore ha mostrato una grande capacità di adattamento alle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria e un elevato livello di flessibilità nella forza lavoro
In merito alla questione, Luisa Bixio (Vice Presidente di IIDEA in rappresentanza dei soci developer) ha dichiarato:
La rilevazione di quest’anno ci restituisce segnali positivi di crescita per le imprese e l’occupazione nel settore e ci dimostra la grande flessibilità e capacità di adattamento che ha avuto l’industria locale rispetto alla pandemia Covid-19.
Per sostenere la crescita del settore in Italia e rafforzare la sua competitività internazionale, è importante che vengano disegnate e messe in atto delle politiche di sostegno a 360 gradi in direzioni diverse e complementari come: supportare lo sviluppo di nuove proprietà intellettuali, rendere l’Italia più attrattiva per gli investitori e per i talenti nazionali e internazionali, investire nell’internazionalizzazione del settore e consolidare e rafforzare il know-how delle imprese italiane.
I risultati presentati da IIDEA per il suo quinto censimento sono indubbiamente sorprendenti, e speriamo ovviamente che il settore continui a crescere anche nel nostro paese.