Fresco di uscita, Resident Evil Village ha già ispirato un trailer per un ipotetico demake per PS1, e stranamente ad occuparsene non è stato il canale 98DEMAKE. Per i meno avvezzi al genere, si tratta dell’opposto di un remake: portare un gioco su hardware più vecchio, pratica ormai molto popolare.
D’altronde, più avanza la tecnologia e più sono le opportunità di far “invecchiare” gli ultimi titoli. I demake più ambiziosi si spingono anche oltre i video come quello che trovate qui sopra, mirando a una versione effettivamente giocabile. Un esempio è la versione PS1 di Bloodborne a cura di Lilith Walther.
In questo caso il trailer del demake di Resident Evil Village per PS1 viene da Hoolopee, precedentemente noto per un ipotetico Death Stranding sulla stessa console e per un video di Halo per Nintendo 64. Il videomaker ha anche fatto l’esatto opposto con I Simpson, con risultati volutamente orrendi.
Ironicamente, il minor numero di dettagli accentua gli aspetti più inquietanti del gioco, donando a mostri e paesani un’espressione vitrea imperscrutabile. Lady Dimitrescu, già oggetto della creazione di un fan con un trailer per un’ipotetica action figure, si ritrova infine “espressiva” quanto Dollface di Twisted Metal.
Probabilmente i fan cresciuti con la trilogia originale di Resident Evil avranno notato un’escalation nella vena horror della serie man mano che la tecnologia è avanzata. Tuttavia, ripensando ad altri classici come il primo GoldenEye di Rare, gli esseri umani e/o umanoidi dei giochi del tempo sono invecchiati abbastanza male.
Talvolta, non sono solamente i fan a ricordarci quanto siano cambiate le cose. PlatinumGames ha creato a sua volta un demake giocabile di Bayonetta e l’ha incluso nel proprio sito come easter egg, con tanto di controlli per tastiera. Per accedervi, dovete trovarvi nella pagina dell’errore 404.
Ad ogni modo, per quanto l’effetto della schermata “YOU DIED” sia ancora lo stesso a distanza di anni, è incredibile ripensare a quanta strada abbia fatto la casa nipponica in tutto questo tempo. Per rendervene conto, senza imbattervi per forza in un Chris Redfield in fasce, potete leggere la nostra recensione.