Soulslike: top 10 dei migliori titoli da giocare aspettando Elden Ring

I Soulslike sono ormai un vero e proprio genere. Ecco i 10 migliori titoli della categoria da giocare per prepararsi ad Elden Ring.

Cristian Piantanida
Di Cristian Piantanida Analisi Lettura da 10 minuti

FromSoftware, da più di dieci anni ormai, ha fatto scuola nel mondo videoludico rivisitando gli stilemi classici dell’action adventure, inserendovi una componente oscura in termini di difficoltà, level design e lore, andando a creare un vero e proprio genere che oggi conosciamo come Soulslike. Dal 2009  in poi, con l’uscita di Demon’s Souls, la software house si è ispirata continuamente a sé stessa per cercare di superarsi gioco dopo gioco; ma, come accade sempre quando si è ispirati, si finisce anche con l’ispirare e così, nel giro di poco tempo, sono iniziati a nascere numerosi progetti che condividevano la visione e l’anima dei titoli di Hidetaka Miyazaki.

Con la prossima uscita di Elden Ring, allora, vogliamo proporvi una top 10 dei migliori Soulslike, ovvero quei giochi che per una o più caratteristiche possono essere accomunati all’esperienza proposta da From Software. Alcuni di essi la richiamano per la trama intricata, altri per la meccanica del recupero dei punti esperienza perduti dopo la morte, altri ancora, sebbene in forme diverse, per una struttura dei livelli aperta ma che ci riporta poi alla fine sempre al punto di partenza. Tutti, sicuramente, condividono un altissimo livello di difficoltà, più o meno punitivo, che è divenuto il tratto distintivo del genere.

Tenetevi strette le vostre anime, quindi, e preparatevi a scoprire i 10 migliori titoli da giocare del genere soulslike aspettando l’arrivo di Elden Ring. Pronti a morire?

Lords of The Fallen

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Soulslike

Lords of The Fallen, uscito ormai nel lontano 2014, è sicuramente uno dei primi titoli che si è ispirato alla formula del Soulslike, ed ha cercato di emularla. E, perché no, poiché i termini di paragone nascono proprio quando arriva qualcuno che tenta di emulare il capostipite, possiamo considerarlo come il titolo che ha fatto nascere il termine Soulslike. L’avventura di Deck13 Interactive univa un’atmosfera dark fantasy a meccaniche di gioco punitive, aggiungendovi una buona dose di ricerca del Loot necessario alla propria sopravvivenza. Le meccaniche di gameplay, però, erano ancora acerbe, ed il gioco era penalizzato da una pesantezza di fondo del proprio personaggio e del combat system. Reinterpretava, poi, i falò con una concezione tutta propria, rendendoli dei checkpoint dove scegliere se immagazzinare esperienza o mantenerla per guadagnarne di più attraverso un moltiplicatore attivo.

Ashen

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Soulslike

Tra gli elementi distintivi dei soulslike, Ashen ha deciso di puntare sulla mancanza di conoscenza del mondo di gioco da parte del giocatore. Il titolo del team A44, infatti, ci scaraventa nell’azione informandoci solamente sullo stretto necessario per muovere i primi passi. Rispetto ai suoi fratelli maggiori, il titolo conta su una direzione artistica davvero minimale, che al netto di una prima occhiata che potrebbe far storce il naso a molti per uno stile particolare e “scarno”, potrebbe essere per altri il suo punto di forza. Ashen ci porta in un mondo ostico e solitario, sebbene più di altri Soulslike punti fortemente sulla cooperazione con altri giocatori; così da trovare la morte tutti insieme.

Blasphemous

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Soulslike

Blasphemous è un ottimo esempio di commistioni di genere, che nasce quando i Soulslike incontrano i Metroidvania. Potremo inserire diversi titoli all’interno di questo sottogenere ma Blasphemous, più degli altri, riesce ad incarnare un’anima dark che lo avvicina maggiormente ai tioli From Software. Sviluppato da The Game Kitchen e rilasciato nel 2019, è un avventura in 2D che ci metterà nei panni di un cavaliere alla ricerca della sua penitenza all’interno di un universo ispirato al folklore cristiano. Ad ogni morte, un Frammento della Colpa comparirà nel luogo della nostra sconfitta, ed il protagonista vedrà subire dei malus alle proprie statistiche finché non riuscirà a tornare in possesso del prezioso frammento.

Code Vein

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Code Vein ci presenta un’ulteriore incarnazione del Soulslike, questa volta dal lato stilistico. Il titolo di Bandai Namco, infatti, declina l’esperienza in una forma che potrebbe essere quella di un qualsiasi anime, mantenendo tuttavia un cuore brutale e oscuro. Il titolo punta poi sulla sperimentazione delle diverse classi e armi inserite dagli sviluppatori, che anche in questo caso ci danno la possibilità di vivere l’intera campagna in compagnia di un altro giocatore reale, o di un’IA, che ci supporterà in PvE, ma anche in esperienza PvP.

Remnant: From The Ashes

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La particolarità di Remnant: From the Ashes è sicuramente quella di cui vi accorgerete appena preso il pad in mano. Niente armi bianche qui, ma pistole e fucili. L’avventura sviluppata dai ragazzi di Gunfire Games, infatti, ha un’anima da sparatutto in terza persona che tuttavia inserisce gli elementi classici del Soulslike in un mondo post apocalittico e urbano, fatto di livelli labirintici e di creature orrorifiche sci-fi. Il livello di difficoltà è ovviamente elevato, con una buona rigiocabilità dovuta ad alcune aree che si generano in modo procedurale.

Mortal Shell

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soulslike

Mortal Shell è l’esempio lampante di come un titolo indie possa tentare di avvicinarsi ad una produzione tripla A. Le risorse sono quelle che sono, ma al netto dell’inferiorità della produzione generale, l’esperienza di gioco può risultare appagante e divertente. Il titolo di Cold Simmetry replica perfettamente lo spirito dei Soulslike, con un’ atmosfera dark fantasy riconoscibile fin dalle prime fasi di gioco. Erede o copia dei titoli From Software? La soluzione è liberarsi subito dal dubbio donandosi una propria caratteristica distintiva: il protagonista potrà controllare le spoglie di alcuni grandi guerrieri, i Mortal Shell, appunto, facendone proprie le armi e le abilità. Il gioco più soulslike dell’intera Top, pur con un’anima tutta sua.

The Surge

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The Surge ed il suo sequel si ricollegano perfettamente alla meccanica di gioco introdotta da Lords of The Fallen per la gestione dei punti esperienza, aggiungendo elementi di crafting ad un’anima sci-fi. Se vi state chiedendo come potrebbe apparire Dark Souls in un universo fantascientifico, la risposta è proprio The Surge. Una lore oscura, inserita in una ambientazione futuristica popolata da cyborg-zombie, farà da sfondo ad un’avventura tosta e punitiva, migliorata ancora di più dal secondo capitolo del 2019.

Star Wars Jedi: Fallen Order

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I Soulslike hanno raggiunto persino una galassia lontana lontana. Jedi: Fallen Order, ad una prima occhiata superficiale, difficilmente potrebbe ricordare un Soulslike, proprio perché inserito all’interno dell’universo di Star Wars ma, pad alla mano, l’anima oscura finisce per emergere anche nel titolo di EA. Battaglie impegnative, level design ispirato, meccaniche di progressione gel giocatore basate sulle “anime” raccolte, minate forse da una esagerazione nei checkpoint tra le varie sezioni di gioco. Un’ esperienza difficile ma che, a differenza dei Soluslike, può essere addolcita dalla possibilità di scegliere il livello di difficoltà a cui affrontarla.

Salt and Sanctuary

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Soulslike

Se Mortal Shell era l’incarnazione spirituale dei Dark Souls, Salt and Sanctuary lo è invece dal punto di vista di tutto il resto, solo in salsa 2D. L’ispirazione ai titoli di From si respira ad ogni frame, sebbene anche l’avventura dei ragazzi di SKA Studios tenti di ritagliarsi una piccola fetta di identità personale. La prospettiva in due dimensioni, infatti, rende possibili solo a lui degli elementi marcatamente platform, mentre un albero delle abilità veramente esteso dà a Salt and Sanctuary una profondità di gameplay in termini di approcci diversi all’avventura.

Nioh

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Fino ad ora, uno dei criteri più rilevanti nella stesura di questa top è stata l’Anima del titolo. Un gioco potrebbe non essere eccellente e perfetto in sé stesso, ma potrebbe avvicinarsi molto più di altri al genere Soulslike, cosa che gli permette di avere un posto elevato in questa classifica. Tuttavia, nel caso di Nioh, è un elemento da considerare fino ad un certo punto. Il Team Ninja, con Nioh e Nioh 2 è riuscita a prendere tutti gli elementi cardine dei Soulslike, li ha portati in un Giappone medievale fantasy e ha donato loro un’anima completamente diversa e personale, condendo il tutto con una qualità tecnica davvero sopraffina. Il ritmo Ki, le diverse stance di combattimento, l’aiuto degli spiriti, portano sulla scena un’esperienza frenetica e difficilissima, ma anche profondamente appagante.

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Nato con il Gameboy in mano, spendo tutto quel che ho in roba Nerd: videogames, anime, manga, figure, mi intriga tutto ciò che proviene dal misterioso mondo del Sol Levante. Storico per passione, Nerd di professione, non vedo l'ora di raccontarvi ciò che mi appassiona!