Vesper – Anteprima di un indie dal comparto artistico promettente

Disponibile su Steam, la demo di Vesper ci ha particolarmente colpito per il suo lato artistico, al netto di alcuni difetti.

Samuel Raciti
Di Samuel Raciti Impressioni Lettura da 6 minuti

Uno dei titoli che verrà ripresentato allo Steam Game festival di febbraio è Vesper, un gioco indie dal comparto artistico molto promettente, in arrivo quest’anno su PC e in sviluppo presso gli italianissimi Cordens Interactive con sede a Milano. La demo pubblica presente sulla piattaforma di Valve già dal luglio 2020, ha recentemente subito alcuni aggiustamenti e modifiche alle meccaniche di gioco che ne variano il bilanciamento. Questa ci è quindi sembrata una perfetta occasione per riprendere in mano la demo e parlarvi delle nostre impressioni su questo ispirato indie italiano.

Una macchina in un cimitero di macchine

Vesper ci porta all’interno di un mondo post apocalittico cyber futuristico, dove ogni traccia del genere umano sembra essersi apparentemente volatilizzata e ciò che resta del retaggio degli uomini sono solo le carcasse fumanti di robot da combattimento distrutti in una grande guerra. Il protagonista della storia sarà un anonimo androide che nel suo peregrinare per le lande di un mondo perduto, si troverà spesso dinanzi a ciò che resta delle creazioni dell’uomo, dei mostri fatti di metallo. Nemici quali, ad esempio, i terribili segugi meccanici e le sentinelle metalliche che daranno la caccia al nostro androide e lo caricheranno appena avvistato, come nell’esecuzione di un antico protocollo di morte. Nonostante la trama di Vesper sia ancora abbozzata in questa versione di prova, abbiamo però potuto apprezzare la cura degli sviluppatori nella strutturazione di un’ambientazione ben delineata e per quanto le premesse narrative siano alquanto canoniche nella letteratura fantascientifica, sembrano comunque esserci spunti interessanti sulle vicende presentate.

Sul lato del gameplay, Vesper è un gioco difficile da categorizzare in uno specifico genere, ma è invece possibile creare dei parallelismi con altri titoli simili. La produzione ricorda infatti per certi versi Limbo, o altre opere come The Swapper, per lo stile utilizzato, gli enigmi e la presenza di meccaniche da platforming; eppure, nonostante tutto, il gioco riesce a trovare una certa vena di originalità. Infatti, l’androide controllato dall’utente sarà molto fragile e armato in modo inefficace per difendersi dalle minacce che popolano il mondo di gioco. L’unica azione offensiva possibile sarà quindi quella di convogliare l’energia raccolta da fonti luminose in una sorta di fucile a raggi e utilizzarla per l’hacking dei nemici robotici, con lo scopo di prenderne il controllo per un breve periodo. In questo stato si potranno usare dispositivi altrimenti inaccessibili ed eventualmente anche attivare l’autodistruzione dell’ostile controllato.

Tuttavia, i già menzionati avversari che ci troveremo ad affrontare saranno molto meglio equipaggiati, più veloci e terribilmente più forti del protagonista e questo significa che un approccio diretto equivarrà ad un suicidio. L’utilizzo quindi dell’oscurità e di meccaniche Stealth saranno fondamentali per la sopravvivenza. Mentre affronteremo gli ostili dovremo anche risolvere degli enigmi, non troppo complessi nella struttura ma che richiederanno invece una certa dose di rapidità e tempismo nella risoluzione. In particolare, vogliamo segnalare che alcuni di questi enigmi secondari, utili per scoprire elementi aggiuntivi della storia, sono particolarmente brutali e difficili non tanto per lo studio delle azioni da compiere, come già detto prima, quanto piuttosto per l’esigenza di un’esecuzione rapida e precisa dei comandi in finestre temporali estremamente limitate, pena una morte rapida e dolorosa per il nostro personaggio con conseguente frustrazione. Il gioco, infatti, si aspetta che determinate sezioni vengano ripetute innumerevoli volte per il corretto completamento di una parte di livello, anche se alcuni di questi enigmi sono stati semplificati nell’ultima patch.

Il comparto artistico di Vesper è di notevole pregio

Nonostante la difficoltà sul bilanciamento di alcune sezioni di gioco, la componente che più brilla nella versione di prova di Vesper è sicuramente il comparto artistico. Camminare infatti attraverso prati con lo sfondo di una placida luna per poi essere investiti dallo spettacolo della distruzione totale e dei cadaveri meccanici di una guerra per la sopravvivenza, è riuscito a creare in noi una sorta di sensazione di stupore e meraviglia a causa della forte contrapposizione. Per quanto riguarda lo stile generale, l’opera mette in mostra disegni con tratti semplici, tinte pulite e con forme delineate e precise, il tutto per creare un’atmosfera perfettamente calzante con le vicende narrate, ricche di mistero e drammaticità. A questa si accompagna un discreto ambient sound, che con i costanti rumori metallici delle fabbriche di robot in perenne produzione contrapposti con il silenzio e la quiete della notte riesce ad amplificare l’immedesimazione per le vicende dell’anonimo androide.

VesperIn conclusione, Vesper è un titolo dalle buone potenzialità, che magari potrebbe sembrare poco originale a primo acchito, magari per le meccaniche simili ad altri titoli o per il contesto post apocalittico, preso a piene mani dai libri di fantascienza. Tuttavia, il gioco riesce a impressionare per la sua realizzazione grazie a un buon comparto artistico e per delle meccaniche stealth che si combinano in modo interessante con gli enigmi e le sezioni di platforming. Nonostante qualche sparuto bug e alcune sezioni frustranti e difficili, crediamo che la prima opera di Cordens Interactive meriti comunque la giusta attenzione in attesa del rilascio della versione ufficiale.

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Videogiocatore incallito, lavora anche come Amministratore condominiale in real life. Questa professione gli ha insegnato, fra le altre cose, l’arte della pazienza e della mediazione, così scarsamente presenti nel mondo di Internet come in quello delle riunioni condominiali. Mal sopporta gli hater seriali, ma apprezza chi in buona fede si impegna per far valere il proprio pensiero e la propria visione del mondo dei videogiochi.