Assassin’s Creed Valhalla: film, serie TV e videogiochi basati sul mito nordico

Con l'annuncio di Assassin's Creed Valhalla, il mito nordico pare essere tornato in auge. Ecco alcuni media a tema capaci di distinguersi.

Andrea Ferri
Di Andrea Ferri Impressioni Lettura da 16 minuti

Il 29 aprile scorso tutto il mondo ha potuto assistere al reveal ufficiale del nuovo capitolo di Assassin’s Creed che si chiamerà Assassin’s Creed Valhalla. L’annuncio è stato dato in forma molto particolare: sui principali canali social di Ubisoft è stata infatti trasmessa una diretta della durata di circa 8 ore dove un artista di fama mondiale, conosciuto con il nome di Bosslogic, ha realizzato l’artwork principale del titolo mostrando una volta per tutte l’esistenza di questa nuova avventura ed evidenziando l’ambientazione scelta, ovvero l’epoca vichinga. Questo setting storico è stato richiesto più volte nel corso degli anni da moltissimi fan, essendo il periodo molto apprezzato da una grandissima fetta di utenza non solo in campo gaming, ma anche letterario, cinematografico e televisivo.

Molti sono gli show che hanno avuto successo grazie a questa ambientazione storica che narra le vicende di uomini e donne impavide, navigatori e conquistatori che, in un determinato periodo compreso tra i primi degli 800 fino alla fine del 1100, hanno fatto razzia e saccheggiato buona parte dell’Europa del nord conquistando e insediandosi nelle terre sulle coste delle isole britanniche, della Francia e di altre zone costiere. Non solo guerre e conquiste, ma anche la mitologia norrena, caratteristica e unica nel suo genere, viene spesso usata in numerosi contesti, soprattutto all’interno dei videogiochi. Personaggi come Odino, Thor, Loki, Freia e tanti altri sono oggigiorno conosciuti da tutti grazie a numerosi titoli o film usciti nelle sale. Ma quali sono tutti questi lavori che hanno divulgato ancor di più le storie dei vichinghi e della mitologia nordica negli ultimi anni, al punto da “superare” il tanto amato e classico mito greco? Vediamo insieme alcune serie TV, film, e videogiochi che hanno portato in scena i suddetti elementi, il tutto in attesa che anche Assassin’s Creed Valhalla faccia il suo ingresso sulla scena.

The Banner Saga (videogioco)

Questo piccolo gioiello, considerato un vero e proprio capolavoro, è un’avvincente serie narrativa vichinga GDR che ha vinto innumerevoli premi ed è stata premiata addirittura a 4 BAFTA. The Banner Saga è un videogioco di ruolo tattico, sviluppato da Stoic Studio, che tratta maggiormente i temi mitologici, per certi versi fantasy, di cui la mitologia norrena è composta a discapito di una minore componente action nuda e cruda a cui siamo abituati accostarla. Anche qui, similmente a “Jotun”, ci troviamo di fronte a un lavoro artistico eccelso, con disegni realizzati a mano e musiche evocative come pochi titoli sanno fare. Il gioco è ovviamente ispirato alla mitologia norvegese, senza però addentrarsi troppo in quella che è la storia dell’epoca dei vichinghi. Composta da tre capitoli che sono ognuno il proseguo dell’altro e da un’esperienza online distaccata (uscita in un secondo momento), The Banner Saga è un’avventura che merita assolutamente di essere provata, a maggior ragione se siete curiosi su ciò che Assassin’s Creed Valhalla sarà in grado d’offrire.

Vikings (serie TV)

Probabilmente lo show televisivo più amato in assoluto che tratta le gesta dell’epoca vichinga, e forse anche quello che più si avvicina a ciò che vedremo in Assassin’s Creed Valhalla. Questa serie TV di origine canadese esiste ormai da 7 anni ed è arrivata alla sua sesta stagione. Narra le avventure del guerriero diventato re Ragnarr Loðbrók (Travis Fimmel), in chiave abbastanza romanzata, che pare abbia regnato su Svezia e Danimarca verso la fine del IX secolo. Lo show è molto apprezzato sia a livello di critica ma soprattutto dal pubblico, sebbene non sia esente da numero difetti, in particolare storici: Ragnarr e Rollo sono fratelli nella serie TV, ma quasi certamente non lo sono stati nella realtà (tra l’altro Ragnarr non è stato mai capito se sia realmente vissuto o meno); o anche l’elmo, appurato che le famose corna dei vichinghi non sono mai esistite (ma questi tutt’oggi spesso vengono rappresentati così), è un oggetto completamente assente durante i combattimenti, e gli abiti utilizzati sono completamente anacronistici. Tra i personaggi importanti, sia a livello mitologico che televisivo, segnaliamo: Lagherta, Floki, Aslaug e Bjorn (uno dei figli di Ragnarr) tutti presenti all’interno dello show.

Jotun (videogioco)

Identificandosi dei titoli migliori di questi ultimi anni realizzato dalla software house canadese Thunder Lotus Games e rilasciato su PC, MAC, Linux, PlayStation 4, Xbox One, Wii U e Nintendo Switch, Jotun è un gioiello capace di mescolare in modo corale e poetico gli eventi storici, le meccaniche di gioco stile action/platform e i combattimenti. La protagonista è una giovane guerriera cui, a seguito di una morte non avvenuta in battaglia che quindi le preclude la possibilità di entrare nel Valhalla, le è stata data una seconda chance di redimersi davanti agli occhi di Odino. Per riuscire in questo compito, la guerriera dovrà uccidere tutti gli Jotun, i temibili giganti che infestano il regno degli dei. Da qui inizia il lungo viaggio di Thora fatto di pericoli, combattimenti e figure mitologiche.

Norsemen (serie TV)

norsemenTotalmente d’altro registro rispetto allo show “Vikings” è la serie TV Norsemen, giunta alla sua 3 stagione e visionabile su Netflix. Questa serie televisiva, a tema vichinghi, tratta di un gruppo di uomini che vivono nel villaggio di Norheim intorno all’anno 800. La principale differenziazione dal più importante show è la chiave totalmente comica che quest’ultima produzione, di origine danese, ha scelto di abbracciare. Sebbene non godi della stessa notorietà di Vikings, Norsemen ha ricevuto tantissimi elogi da parte di numerose testate giornalistiche che l’hanno anche premiata come miglior commedia e candidata a miglior colonna sonora. Particolarità aggiunta dello show è la recitazione sia in lingua inglese che norvegese, tant’è che in lingua originale (ovvero il danese) è conosciuta con il nome di Vikingane e non di Norsemen.

La leggenda di Beowulf (film)

Di pellicole basate sul famosissimo poema epico ne esistono diverse, tuttavia quella considerata dalla critica come il miglior adattamento cinematografico (e conseguentemente anche più fedele alla storia vichinga) è “La leggenda di Beowulf“: film d’animazione diretto da Robert Zemeckis (Forrest Gump; Polar Express). Sebbene di questo manoscritto non si hanno delle prove certe di appartenenza alla mitologia norrena, Beowulf è divenuto oggi un simbolo della cultura nordica e inglese, ispirando a sua volta moltissimi autori e letterari che hanno realizzato nuovi prodotti inerenti alla cultura dei vichinghi e non solo. La trama del film vede il regno di Danimarca essere colpito da Grendel, un temibile mostro sanguinario. A soccorso del re Hrothgar e del suo popolo è arrivato Beowulf, un guerriero vichingo dotata di forza sovrumana capace di uccidere la minaccia, ma la madre di Grendel ora chiama vendetta.

Rune (videogioco)

runeAltro videogioco che ha saputo distinguersi tra gli altri sfruttando la mitologia norrena a suo favore e dando al pubblico un buon titolo godibile sia a livello di trama che di gameplay è Rune, gioco action in terza persona sviluppato da Human Head Studios che ci metterà nei panni proprio di Ragnarr, ultimo discendente della famiglia a cui è stato affibbiato il compito di proteggere le Sacre Rune poste sulla terra dal dio Odino in persona. Dopo un inizio d’avventura decisamente turbolento e sanguinoso, al giovane Ragnarr appare proprio il padre di tutti gli dei che gli affida la missione di uccidere Conrack e di impedire la liberazione del potente e terribile Loki dal sottosuolo dov’è stato imprigionato. Da qui inizierà la sua cruenta avventura fatta di battaglie, sangue e violenza contro ostacoli di ogni tipo come creature non morte ed esseri sovrumani. Il titolo non è certamente tra le produzioni più recenti, ma non per questo un fan del mito nordico dovrebbe metterlo da parte e anzi, lo consigliamo vivamente a tutti coloro che non vedono l’ora di lanciarsi in Assassin’s Creed Valhalla.

The Last Kingdom (serie TV)

the last kingdom

Quest’ultima serie TV di origine britannica, giunta alla sua quarta stagione, si basa sulla serie di romanzi de “Le storie dei re sassoni” scritta da Bernard Cornwell. Per chi non conoscesse questa serie di racconti, sappiate che è iniziata nel 2004 e, ad oggi, conta ben 12 libri. La storia è ovviamente ambientata negli anni dell’epoca dei vichinghi, intorno al IX° secolo, durante l’invasione dei regni anglosassoni (divisa all’epoca in 7 regni separati) da parte dei danesi terminando con la riconquista iniziata da Alfredo il grande. Il regno del Wessex è l’ultima roccaforte rimasta ancora in piedi, e il protagonista degli eventi, un certo Uhtred di Bebbanburg, è stato rapito dall’armata danese e successivamente addestrato come se fosse uno di loro. Particolarità unica di questo show riguarda il creatore dei romanzi Bernard Cornwell che è effettivamente un loro discendente e ha deciso di realizzare queste storie basate su eventi e fatti storici reali. Non mancano anche qui i più classici dei personaggi storici/mitologici come Re Alfred, Ragnarr, Brida Hastein e molti altri.

Vikings: Wolves of Midgard (videogioco)

Vikings: Wolves of midgardRealizzato da un piccolo team di sviluppo slovacco, Games Farm, quest’opera ricorda molto da vicino altre produzioni ben più blasonate come Diablo 3 e Bastion sebbene non condivida la stessa qualità realizzativa. E’ un gioco che presenta sì diversi difetti tecnici, ma se la storia vichinga vi attira più di quanto possa destabilizzarvi un frame rate ballerino o qualche poligono in meno, allora questo titolo è il gioco action a tema vichingo che vorrete giocare. Azione, combattimenti Hack and slash, elementi GDR, magie e mostri sono il puro sangue di Vikings: Wolves of Midgard, disponibile per PC, Xbox One e PlayStation 4. Se l’impostazione ludica di Assassin’s Creed Valhalla non dovesse essere nelle vostre corde, questa produzione potrebbe rappresentare un intrigante alternativa.

Dragon Trainer (film)

Dragon Trainer – Il mondo nascosto (Assassin's Creed Valhalla)

Altra serie di pellicole animate, questa volta molto più recenti da cui è stata tratta anche una serie di cartoni, è “How to Train Your Dragon”, distribuito in Italia da DreamWorks Animation con il titolo di Dragon Trainer. Anch’esso, come spesso accade, è tratto da un libro omonimo. Le tre pellicole che compongono questi divertenti e frenetici film d’animazione sono state dirette tutte da Dean DeBlois (Lilo & Stitch). Il film principale della serie parla di un giovane ragazzo, Hiccup, appartenente a un villaggio vichingo che fatica ad ambientarsi e a dimostrare le proprie capacità fisiche, coraggiose e guerriere come fa ogni altro suo “concittadino” catturando draghi (questa è la principale occupazione di tutti quanti). Quando poi per pura fortuna riuscirà ad intrappolare la “Furia Buia” (il drago più temibile che ci sia), farà di tutto per tenerlo nascosto agli altri provando a stringerci amicizia. Di vichingo in questa pellicola animata non è poi presente molto – e anche con Assassin’s Creed Valhalla non ha poi molto da spartire – se non qualche rifacimento agli abiti, alla tempra dei protagonisti e alle classiche ambientazioni nordiche ricche di vallate verdi alternate da immensi ghiacciai. Tutte e tre le pellicole hanno ricevuto numerosissimi premi e altrettante nomination come quella per miglior film d’animazione ai premi Oscar.

God of War (videogioco)

(Assassin's Creed Valhalla)

Ultimo, ma non certo per importanza, è l’acclamato titolo di una delle saghe più amate e famose nella storia dei videogame: God of War. Dopo la trilogia originale e numerosi spin-off che hanno visto Kratos ergersi a Dio della Guerra e sfidare ogni divinità del monte Olimpo, in questo nuovo capitolo del gioco (considerato il “quarto” a livello di trama) le avventure si sono spostate nelle terre del nord abbandonando definitivamente il setting classico dell’epoca greca. Insieme al suo giovane figlio Atreus, per la prima volta il nostro amato protagonista sarà accompagnato durante tutto o quasi il proseguo della storia che vedrà entrambi i combattenti onorare il desiderio di Faye, la mamma del “ragazzo” e moglie dello spartano la quale, prima di morire, aveva chiesto ad entrambi di spargere le sue ceneri sulla montagna più alta dei Nove Regni. Il gioco è stato insignito di numerosissimi premi ed è stato acclamato da critica e pubblico. Tra le altre cose, inoltre, non è difficile immaginare che proprio il successo del titolo abbia portato Ubisoft ha spingere nei confronti dell’ambientazione norrena per Assassin’s Creed Valhalla.

Aspettando Assassin’s Creed Valhalla

Come abbiamo appena visto, l’epoca vichinga è un tema trattato più e più volte tanto da venir estrapolato dal suo contesto e a volte inserito in un mondo che spesso nemmeno gli appartiene: in alcuni casi riuscendo nell’impresa, in altre occasioni fallendo miseramente. Da sempre, però, la mitologia nordica è un elemento apprezzato da moltissime persone, motivo questo che spinge le produzioni di film, videogiochi e altro a realizzare prodotti di questo tipo. Assassin’s Creed Valhalla, il nuovo ambizioso progetto di Ubisoft che è stato mostrato in un secondo momento durante l’Inside Xbox svelando alcuni scorci di gameplay, sembra avere le carte in regola per mostrarsi come un prodotto degno del nome che porta. Potendo infine sfruttare l’appeal che la storia dei vichinghi è in grado di dare, speriamo che le prossime avventure di Eivor saranno tra le più belle mai viste in terra vichinga.

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Da bambino mi innamorai subito della cultura pop, dei videogames, degli anime e del cinema. Cresciuto a suon di VHS, la posta di Sonia e di partite alla PS1, sono anche un avido collezionista di tutto quello che mi passa per le mani. Il mio amore più grande? Toy Story, al quale sempre sarò fedele verso l'infinito, e oltre!