Ciò che i Ninja Theory hanno portato sul palco dei The Game Awards, tra premiazioni varie ed annunci più che interessanti, non è stato proprio quello che ci saremmo aspettati: un po’ perché lo studio di “fresca” acquisizione Microsoft è attualmente a lavoro su Bleeding Edge (previsto per il prossimo anno), un po’ perché l’avventura di Senua in Hellblade sembrava autoconclusiva, chiudendo il cerchio in modo coerente e completo di tutti i focus inerenti alla propria missione dedicata alle malattie mentali. Per questo, il trailer di Senua’s Saga: Hellblade II ci ha totalmente spiazzati.
Un trailer che ci presenta l’annuncio della prima esclusiva per Xbox Series X in tutta la sua maestosità, sottolineando di quanta potenza disponga la nuova macchina della casa di Redmond. L’ottimo Hellblade: Senua’s Sacrifice aveva messo di nuovo in risalto le grandi capacità del team di sviluppo, che nonostante le ridotte dimensioni ed un budget non propriamente da tripla A ha registrato numeri davvero importanti, ma soprattutto una qualità mixata riconducibile ad un piccolo grande miracolo.
Il ritorno delle voci
Grazie a quella che sarà per sempre ricordata come la rivincita definitiva dei Ninja Theory nei confronti dei videogiocatori (che non hanno proprio supportato al massimo il team dopo il mezzo capitombolo di DmC: Devil May Cry), Microsoft ha puntato gli occhi sullo studio, che ora dispone di tutto il supporto necessario per creare qualcosa di grande. Non a caso i ragazzi di Cambridge sono stati scelti, e già dalle prime immagini in computer grafica mostrate ai TGA, possiamo aspettarci grandi cose.
Paesaggi di terre desolate, fiamme, scheletri, arti tranciati. Il tono dell’opera, a partire da questo trailer, sembra essere estremamente cupo, ma allo stesso tempo pregno di un forte carattere. La prima cosa che torna a presentarsi, come uno schiaffo in faccia, sono le voci: le “care” amiche di Senua e del giocatore che sembrano incitare la ragazza, un presagio di… guerra? Probabilmente è così.
Non appena le voci si faranno pressanti, la guerriera – ancora impersonata dalla bellissima e talentuosa Melina Juergens – inizia quello che sembra un canto di guerra o un canto rituale. La cosa che più ha lasciato di stucco, è che sembra che stavolta essa non sia sola, con una schiera di guerrieri pronti a dare battaglia. Che sia solo frutto della sua mente malata? Ancora troppo presto per dirlo. Le ipotesi, data la natura del team, è che il gioco possa rivelarsi una sorta di ibrido tra un’avventura narrata ed un action in terza persona (come accaduto col predecessore), ma con la possibilità che proprio queste ultime meccaniche vengano enfatizzate al massimo, molto probabilmente con novità sul piano ludico legate anche alla natura dei puzzle ambientali. Anche per queste ipotesi è troppo presto, eppure la rabbia e la grinta di Senua sembrano volerci intrappolare e spingere proprio in quella direzione.
Che cosa significa il simbolo che si crea intorno alla collina? Che creatura è quella che si risveglia dal suo torpore? e perché mai il totem viene infuocato? Troppe domande, e poche informazioni a disposizione per tirare le somme. L’impatto esoterico, il simbolismo, la natura fortemente mitologica dell’opera, il tutto in quello che si preannuncia un affascinante setting ambientale. In bocca al lupo, ragazza. Attendiamo con impazienza novità sul titolo, e come sempre non mancheremo di informarvi!