Dopo la prima brutta esperienza avuta nel non lontano 2012 ad Aurora, in Colorado, quando a seguito della proiezione della pellicola “Il cavaliere oscuro – Il ritorno” un ragazzo di 24 anni ha sparato e ucciso 12 persone fuori la sala cinematografica, l’esercito americano si è detto molto preoccupato per come sarà gestita la situazione in ambito sicurezza per la prima del nuovo film su Joker, tanto da mobilitarsi per evitare che il fattaccio possa riaccadere. Non solo l’esercito, ma anche le famiglie delle vittime della cittadina di Aurora hanno deciso di firmare una lettera a Warner Bros. manifestando la loro preoccupazione.
A rispondere a queste dichiarazioni ci ha pensato il produttore esecutivo del film che ha detto testuali parole riportate da Variety:
“La violenza armata nella società in cui viviamo è un problema critico ed estendiamo la nostra più profonda comprensione a tutte le vittime e alle loro famiglie colpite da queste tragedie. La nostra azienda ha una lunga storia di donazioni a molte vittime di violenza, tra le quali anche quelle di Aurora, e nelle ultime settimane ci siamo uniti ad altri leader aziendali per invitare i responsabili politici a emanare una legislazione per affrontare questa epidemia. Al contempo, Warner Bros. ritiene che una delle funzioni della narrativa sia quella di provocare conversazioni difficili su questioni complesse senza però fraintendere il messaggio: né il personaggio di Joker, né il film, sostengono in alcun modo la violenza nel mondo reale. Questa non è l’intenzione del film, dei registi o dello studio. Nessuno vuole dipingere questo personaggio come un eroe”.
Warner non ha e non vuole far passare un messaggio sbagliato. Joker non è un eroe da seguire e il film non vuole rappresentarlo come tale dando sfogo a successivi atti di violenza.
Rimaniamo in attesa di poter vedere con i nostri occhi il lavoro creato da Todd Philips in uscita il 3 ottobre.