Final Fantasy VII Remake – Ecco le differenze della trama dall’originale

Queste sono le differenze tra il nuovo Final Fantasy VII Remake e la sua versione originale uscita ormai nel lontano 1997.

Simone Lelli
Di Simone Lelli - Editor in Chief Analisi Lettura da 8 minuti

Final Fantasy VII Remake è finalmente disponibile, noi ve ne abbiamo abbondantemente parlato nella nostra recensione dedicata ma, questa volta, vogliamo raccontarvi delle differenze che ci sono tra questa nuova versione del gioco e quella originale del 1997. Alcuni cambiamenti sono stati solo di contorno, altri notevolmente più pesanti. la certezza però è che Square Enix non sia riuscita ad accontentare tutti, e questo articolo nasce sia per i nuovi che per i vecchi giocatori.

Se siete finiti su questo articolo ma ancora non avete finito Final Fantasy VII Remake, scappate! L’articolo conterrà numerosi spoiler che vi consigliamo di scoprire nel corso del gioco. Quindi, come già detto, ATTENZIONE SPOILER!!!!

Avalanche

Fin da subito si nota come l’Avalanche, il gruppo di cui fanno parte Barret, Tifa e gli altri ragazzi, non sia un semplice piccolo moto rivoluzionario, ma una ben più strutturata fazione, divisa in diversi gruppi e cellule. Quella di Barret e compagni è molto piccola ma, durante la storia, si cita più volte il nucleo principale e la loro implicazione in altre attività.

Questo si nota soprattutto verso la conclusione: durante la salita dentro la ShinRa, il sindaco di Midgar, ulteriore introduzione all’interno di questo Remake, si scopre essere un infiltrato all’interno dell’azienda che sta aiutando i nostri eroi. Il tutto nasce dalla necessità di dare una plausibilità a ciò che succede, visto che i protagonisti nonostante siano ricercati riescono ad aggirarsi indisturbati all’interno dell’edificio. Tutto questo permette inoltre di dare una profonda analisi psicologica a queste attività, davvero ben ramificata all’interno di Midgar.

Shinra e il reattore

Durante la prima missione (come si vede anche nella demo), non sono i ragazzi di Barret e far esplodere tutto il reattore: si vede infatti nel video che l’esplosione distrugge solo il generatore. Il resto viene fatto dalla ShinRa, che utilizza tutto ciò per puntare sulla guerra, di certo più remunerativa delle altre attività.

Andando avanti nel gioco si vede come la ShinRa sfrutti questi episodi per dare la colpa a Wutai e all’Avalanche, così da alimentare la propaganda a favore della guerra e l’odio nei confronti di chi vuole fermare questa potentissima azienda.

Missioni aggiuntive

Una delle cose che spicca subito sono le parti aggiunte, tra tutte, quella dedicata alla missione di Jessie, contestualizzando così anche tutto il discorso legato alle bombe: la ragazza è infatti preoccupata che sia stata colpa sua della grande esplosione, e perciò invita i suoi amici a recuperare una nuovo ordigno. Qui parte tutta una sequenza che ci porta a scoprire la vita della ragazza al di fuori dell’Avalanche, entrando nell’intimità della sua vera casa e il rapporto con i genitori.

Un’altra grande parte aggiuntiva è legata al laboratorio nascosto sotto al settore 7: visitabile un paio di volte nel gioco (verso le parti finali), dentro i nostri eroi ci troveranno creature, esperimenti e tanto altro, contestualizzando così anche i Makonoidi, ovvero delle creature volutamente mutate (probabilmente da parte di Hojo).

L’introduzione di Wutai 

La ShinRa sta manipolando l’opinione pubblica, tanto da aver convinto i cittadini che gli attentati dell’Avalanche siano collegati in qualche modo a Wutai, nazione situata nella parte settentrionale del continente. Sebbene nel gioco originale questa era una parte quasi facoltativa, adesso sembra che diventerà centrale ai fini della trama, magari proprio in vista del secondo episodio.

Wutai già in passato aveva avuto problemi con la ShinRa, una guerra che l’aveva vista uscire sconfitta. La nazione è molto legata alle Materia, che rappresentano a tutti gli effetti una potenza che la ShinRa vuole sfruttare per i suoi loschi scopi. Questo aspetto sarà sicuramente approfondito, probabilmente il tutto sfocerà in una nuova guerra.

Jenova

Quella presente nel laboratori di Hojo è senza dubbio Jenova, una figura che all’interno della cosmologia di Final Fantasy VII è una sorta di Deus Ex Machina. Probabilmente questa è stata sottratta dal laboratorio proprio da Sephiroth, anche se allo stato attuale non sappiamo a quale scopo.

In più è stato aggiunto anche lo scontro contro questa creatura, che però sembra essere una sorta di sogno o visione dei personaggi indotta forse dai Numen o dallo stesso Sephiroth. Al termine del gioco possiamo notare come Hojo rida dopo la scomparsa di Jenova, come se avesse calcolato tutto o sia consapevole di quello che potrebbe succedere se il Villain iniziasse a sfruttare il potere ancestrale di questo mostro.

I Guardiani del Destino

Il grande cambiamento ricade invece nei Guardiani del Destino, ovvero i Numen: questi esseri, che sembrano essere i guardiani della storia del pianeta fino alla sua fine, vengono inseriti fin dal principio senza però spiegare cosa sono (fino al capitolo 17). Sarà proprio Red XIII una volta entrato in contatto con Aerith a spiegarlo: i Numen entrano in gioco quando la storia, ovvero quella originale, sta per cambiare (puntando quindi su contenuti meta-referenziali).

Se il Final Fantay VII del 1997 è finito in una certa maniera, sembra che 23 anni dopo i Numen stessi si battano per far seguire il naturale destino del pianeta. Ci sono molte teorie che riguardo queste creature, che abbiamo già approfondito all’interno di questo articolo.

Final Fantasy VII Remake

Sephiroth

La sua comparsa come boss finale un po’ spiazza: nel gioco originale dovevamo giocare ancora un po’ per incontrarlo, mentre ora salta fuori alla fine pronto ad anticipare i suoi piani. Interessante anche il fatto che Aerith sia il motore che spinge il party a proseguire la missione, suggerendo appunto di avanzare nella ricerca e sconfitta di Sephiroth.

Questa scelta, insieme a quella di Jenova, serve a rendere questo primo capitolo più appetibile: in caso contrario, avremmo avuto un gioco povero di belle boss fight.

Zack

Il vero e grande cambiamento: alla fine del gioco, quando tutto sembra cambiato (lo vediamo dall’immagine della mascotte ShinRa), vediamo Zack portare a spalla Cloud verso Midgar, mentre qualcosa di strano avviene in lontananza. Ovviamente questo non vuol dire che Zack sia vivo (potrebbero sparargli di li a breve), ma la speranza c’è, specialmente visto il testo finale che evidenzia come la storia, ora, sia inesplorata.

Anche Aerith afferma, prima del combattimento finale, come questa scelta non solo cambierà tutto, ma anche loro stessi. Solo il secondo capitolo saprà mostrarci la verità.

Tema del gioco

Quando uscì il primo Final Fantasy VII, i temi che coloravano il gioco riguardavano vita, morte e la tanto amata terra (Gaia): tutto questo si sviluppava piano, producendo sempre più contenuti e concetti nella seconda metà del gioco. Forse a causa del dover frammentare la storia, oppure per un semplice cambio di gestione, ora i temi sembrano essere più vicini ai Final Fantasy moderni: fato, destino, storia e combattere per la propria vita.

Condividi l'articolo
Editor in Chief
Segui:
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.