Pokémon Mystery Dungeon Squadra di Soccorso DX – Recensione del remake su Nintendo Switch

Ecco la nostra recensione di Pokémon Mystery Dungeon Squadra di Soccorso DX! Pronti alla nuova avventura targata Nintendo?

Andrea Pellicane
Di Andrea Pellicane Recensioni Lettura da 17 minuti
9.2
Pokémon Mystery Dungeon Squadra di Soccorso DX

Correva l’anno 2006, quando la software house Spike Chunsoft sviluppò per Game Boy Advance e Nintendo DS Pokémon Mystery Dungeon Squadra Rossa e Blu, due titoli della sottosaga di Mistery Dungeon estremamente apprezzati dalla community del tempo. Dopo un sonno durato molti anni, il brand ha potuto vedere nuovamente la luce dei riflettori, sotto un’ottica decisamente più moderna. Parliamo del Nintendo Direct tenutosi a gennaio, che fra ulteriori novità per il gigantesco universo dei pokémon ha annunciato anche in via ufficiale Pokémon Mystery Dungeon Squadra di Soccorso DX.

Non si è trattata di semplice comunicazione, in quanto Nintendo ha voluto scoprire sin da subito le carte in tavola. La software house ha infatti pubblicato una demo gratuita del gioco sul suo eShop, di cui trovate a questo link la nostra anteprima, e ha inoltre fissato la data di debutto per lo stesso al 6 marzo 2020, a soli due mesi di distanza visto lo stato dei lavori incorso.

Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX

Un cantiere tenutosi nuovamente presso Spike Chunsoft, la quale dopo aver dato dato vita al capitolo originale – oltre che all’intera saga in questione – è pronta per rivitalizzare un prodotto vittima dell’inesorabile peso dei moltissimi anni passati. Non si tratta né di una remastered né di un reboot, quanto forse di un porting più approfondito, riassunto sotto il nome di remake. Il team di sviluppo non ha intenzione di nascondersi dietro a un dito: il fatto che il titolo proposto sia pressoché lo stesso del 2006 è indubbio, tuttavia, questo non vuol dire che si tratti di un lavoro pigro. Parliamo infatti di un comparto grafico completamente reinventato e di un approdo su una console con un’architettura completamente diversa, oltre che di una serie di aggiunte non rivoluzionarie quanto utili per rendere contemporanea l’esperienza. Sarà possibile per un gioco ormai obsoleto interfacciarsi con la generazione attuale, o si tratterà di una più o meno riuscita operazione nostalgia? Scopriamolo insieme in questa recensione!

Da umano a Pokémon

La scintilla di Pokémon Mystery Dungeon Squadra di Soccorso DX si accende con una serie di domande atte a delineare il carattere del giocatore dall’altra parte dello schermo, il quale verrà poi associato a uno dei pokémon starter più simili in questo senso. Come già detto in fase di anteprima queste risultano davvero accurate, e riescono a finalizzare – ovviamente nel caso in cui le risposte fornite risultino sincere – un ottimo risultato. Tuttavia, nel remake è possibile ignorare il consiglio del gioco e scegliere il pokémon starter che si preferisce, proprio come avviene per il proprio compagno. Inoltre, nel caso in cui si abbia già assaggiato l’opera attraverso la già citata demo gratuita, tutti i progressi verranno automaticamente riportati nella versione finale all’avvio. Una volta entrati nel vero mondo di gioco, un magnifico alone di mistero – rappresentato attraverso un’appropriatissima OST e un impatto a tema onirico – inonda immediatamente la console. Il nostro protagonista non ha familiarità con il suo corpo, e si rende conto di essersi trasformato da umano a pokémon parlando con il secondo starter scelto, ma non riuscirà a trovare le ragioni della mutazione. Tutti i ricordi sembrano permanentemente svaniti, e la situazione si pone come un vero proprio incubo. Tuttavia, non c’è tempo da perdere, perché una serie di inaspettate coincidenze immerge immediatamente il pokémon in una missione di salvataggio, la prima delle tante.

Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX

Dopo il successo di quest’ultima l’amicizia con il compagno scelto inizia man mano a consolidarsi, specialmente nel momento in cui i due decidono di fondare una squadra di salvataggio per adempiere alle missioni degli altri pokémon, i quali compongono la società di questo particolarissimo mondo di gioco. Con l’avanzare della campagna molti dettagli diventeranno progressivamente più chiari, e alcuni pokémon sapranno condurci per la via delle possibili risposte. Il mondo continua però a essere minacciato da delle irreparabili catastrofi, in qualche modo collegate alla trasformazione del protagonista. Se nelle fasi iniziali tutti i dialoghi di gioco con gli altri pokémon sultano fin troppo semplici e infantili, seppur alquanto avvincenti, l’evoluzione narrativa del gioco è semplicemente sbalorditiva. Le prime battute sono infatti condite da una deliziosa spensieratezza di fondo senza eguali che strega il giocatore, ormai intento a vivere l’esperienza tutta d’un fiato. Andando avanti le tematiche iniziano però a infittirsi a livello narrativo, diventando più mature e interessanti, proprio come i dialoghi stessi. L’alone di mistero che si sviluppa riesce a intrigare non poco, dando vita a delle vicende che altrimenti non riuscirebbero a creare particolare curiosità. Le storyline riguardano principalmente la società di pokémon e le loro problematiche in primo luogo, con i vari misteriosi eventi che scombussolano gli equilibri, ma nel mentre la storia del protagonista si prende il tempo per evolversi pian piano, fino a esplodere tutta d’un botto. Possiamo confermare che, nonostante si prenda le sue ore per presentarsi in forma smagliante, il comparto narrativo è senza dubbio apprezzabile anche al giorno d’oggi, e l’intensità degli eventi riesce a tenere testa alle altre produzioni. Una nota di demerito va purtroppo alle finte scelte proposte al giocatore, che risultano completamente inutili in quanto il pokémon secondario conduce tutti i dialoghi e si mostra quasi più come il vero protagonista, e sarà pronto a contraddire eventuali interazioni poco consone.

L’iconico Mistery Dungeon

A questo punto arriva la fatidica domanda, quella che potrebbe affossare l’esperienza. Il tipico gameplay della saga di Mistery Dungeon, riesce a trovare spazio nel 2020 con Pokémon Mystery Dungeon Squadra di Soccorso DX? Assolutamente si, senza sé e senza ma. Abbiamo a che fare con il solito GDR Dungeon Crawler che ha sempre caratterizzato la saga, il quale si presenta fondamentalmente con le stesse meccaniche già note. Dopo pochi secondi dall’entrata in un dungeon viene spontaneo sentire quel senso di nostalgia appagarsi, e ci si rende conto di come si tratti di un gameplay ancora estremamente divertente e originale. I dungeon sono come di consueto strutturati in vari piani, che vengono generati proceduralmente una volta superata l’entrata. La struttura dei livelli, che influenza fortemente il gameplay, è quello che rende particolare l’opera. Pokémon Mystery Dungeon Squadra di Soccorso DX è infatti un titolo grid-based, dov’è possibile muoversi solamente nei punti cardinali e in diagonale, proprio come faranno i nemici. I pokémon si spostano quindi in fila indiana progredendo passo dopo passo, raccogliendo gli oggetti sparsi per la mappa di gioco e affrontando gli avversari che si pongono loro innanzi. Ogni casella svela però spesso delle sorprese, da insidiose trappole a tesori da raccogliere, ed è bene valutare al meglio i propri turni per poter avere la meglio.

Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX

Si parla proprio di turni, perché l’opera non si presenta con un combat system in tempo reale: che ci si attacchi o ci si sposti il pokémon di cui si detiene il controllo potrà eseguire una sola azione alla volta. Quello che rende divertente e dinamico il sistema di gioco è il continuo andamento dei combattimenti, i quali non vengono suddivisi in sezioni ma riescono a mostrarsi come veloci e immediati. Dopo ogni mossa effettuata ogni altro pokémon nello scontro farà automaticamente lo stesso – con un’intelligenza artificiale che si mostra quasi sempre come ben congegnata – e nel giro di pochissimi secondi sarà possibile ripetere il tutto. Un continuo avvicendarsi di attacchi, colpi critici inaspettati e schivate, assieme a raffiche di mosse casuali che rendono ogni azione una continua sorpresa, anche se a volte non esattamente positiva. I pokémon presenti sono inoltre davvero moltissimi, e popolano ognuno dei dungeon presenti in maniera organica e sorprendente. Le ambientazioni sono quindi estremamente variegate e ognuna diversa dall’altra, anche se la generazione procedurale piuttosto basilare non permette una particolare differenziazione delle mappe di gioco.

Routine giornaliera

Le varie scorrazzate nel dungeon vengono motivate da delle missioni di salvataggio che ogni giorno il nostro team accetta nell’apposita bacheca. Queste sono generate proceduralmente e servono per aiutare i pokémon che popolano la società, ma forniscono anche essenziali ricompense legate all’evoluzione del team. Appena svegliati sarà quindi possibile iniziare una nuova avventura per potenziarsi e reperire utili risorse, o semplicemente seguire il naturale corso della trama e lasciarsi trasportare da quest’ultima – ovviamente anch’essa sempre legata ai dungeon e necessaria per lo sblocco di ulteriori aree.

Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX

Le risorse sono utilizzabili presso il villaggio di gioco, ovviamente gestito a pieno dai pokémon, il quale presenta delle strutture essenziali per progredire. Il Deposito di Kangaskhan permette di accumulare una quantità infinita di oggetti (ritirabili quando si preferisce) e li conserva per far sì che non vengano persi in seguito a un game over nel dungeon. Un discorso simile vale anche per la Banca di Persian, che allo stesso modo si occupa di tutti i risparmi gratuitamente, offrendo inoltre degli oggetti giornalieri come incentivo per il deposito. Chiudono il cerchio i due Negozianti Kecleon dove acquistare e vendere oggetti, il Dojo Makuhita utile per potenziare i pokémon attraverso i ticket ottenuti come premio nei dungeon, e la fondamentale Combiteca Gulpin. Grazie a quest’edificio si potrà accedere al servizio del pokémon che combina le mosse, le quali verranno usate entrambe in un turno se unite, e lasceranno spazio a un sacco di interessanti combo.

In continua evoluzione

Oltre che un gameplay divertente e una narrazione intrigante Pokémon Mystery Dungeon Squadra di Soccorso DX porta in campo anche un sistema di progressione di pregevole fattura. I pokémon continuano a salire di livello e le loro statistiche si potenziano gradualmente grazie ai nemici sconfitti e agli allenamenti completati. Inoltre, le mosse diventano sempre più potenti con l’utilizzo, un’interessante funzione aggiunta su Nintendo Switch che premia particolarmente il grinding compulsivo di missioni. Una delle meccaniche fondamentali risiede poi in un edificio in città che viene sbloccato successivamente, quello gestito da Wigglytuff. Attraverso i suoi servizi è possibile stabilire delle stazioni nelle varie aree di gioco, che servono a ospitare dei pokémon. Dopo che alcuni nemici vengono sconfitti nel dungeon o verranno portate a termine delle specifiche missioni, dei pokémon decidono di unirsi alla nostra squadra di soccorso. Nel caso in cui non si disponga di un’area adatta al mostriciattolo in questione questo se ne andrà lasciando una mancia per l’avventura vissuta, ed è bene quindi possedere il maggior numero di stabilimenti possibili. Si tratta di davvero moltissime aree – contestualizzate all’enorme numero di pokémon presenti – spesso anche piuttosto costose, nonché il posto dove tutti i risparmi sudati finiranno nella maggior parte dei casi. Un’interessante novità di Pokémon Mystery Dungeon Squadra di Soccorso DX rispetto ad altri titoli della saga è il terzo pokémon nel team, il quale dovrà proprio essere ospitato in una di queste apposite aree. Inoltre, salvo per alcune missioni della trama principale, i protagonisti possono essere sostituiti da un qualunque dei pokémon che faccia parte della grande famiglia creata. Tuttavia, chi prende parte alle spedizioni riceve comunque esperienza, ed è quindi successivamente utilizzabile in quanto di un livello accettabile.

Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX

Assieme all’aumentare dei livelli anche il rango del team tende a salire, fornendo numerosi bonus, come dei campi per gli alleati più grandi e più missioni collezionabili, le quali potranno quindi essere completate in massa durante una sola spedizione verso un dungeon. L’ottima progressione è in qualunque caso necessaria vista la curva della difficoltà, che da estremamente facile nelle prime battute diventa davvero impegnativa, e richiede quindi più accortezze e potenziamenti per procedere nell’avventura. Bisogna però considerare che le punizioni per il giocatore sono sempre un po’ troppo leggere, e le possibilità offerte permissive. I negozi delle città non fanno che offrire servizi fin troppo convenienti e senza ripercussioni, dove ogni scelta su cui vuole si fare dietrofront non comporta all’effettivo alcuna penalità.

Approdo sulla console ibrida 

Rimane adesso da considerare il comparto tecnico di Pokémon Mystery Dungeon Squadra di Soccorso DX, un remake che ha certamente molte aspettative da soddisfare anche su questo fronte, viste le possibilità offerte da Nintendo Switch. Nonostante nessuna delle peculiarità relative alla console ibrida sia stata sfruttata, giocare in portabilità è semplicemente sensazionale, più che mai con un titolo come questo (visto anche il ridotto consumo della batteria). Inoltre, la gestione dei salvataggi automatici è stata maniacale e permette di non perdere neanche un secondo dei progressi svolti, in qualunque momento in cui si esca dal gioco tutto verrà salvato alla perfezione, che ci si trovi o meno in un dungeon. Le guide inserite riescono a essere più che mai complete, e illuminano qualunque possibile aspetto poco chiaro dell’esperienza, in quanto consultabili in qualunque momento. Interessante anche l’esplorazione automatica dei dungeon, utile per gli utenti poco esperti. Attraverso Nintendo Switch Online è inoltre possibile aiutare i giocatori che hanno fallito nella loro avventura, per permettergli di conservare il proprio inventario e non dover ricominciare. Il multiplayer asincrono è fondamentale per far parte della community, e per far sì che non sia necessario aspettare ore prima di ricevere aiuto da un qualunque giocatore altruista, che in qualunque caso riceve successivamente delle interessanti ricompense.

Stilisticamente Pokémon Mystery Dungeon Squadra di Soccorso DX è davvero ben realizzato, principalmente per via del suo comparto artistico ben marcato e indubbiamente piacevole. La risoluzione non è particolarmente riuscita nella modalità docked, anche se più che soddisfacente per quel che riguarda la portabilità. Il gioco non presenta bug o glitch ed è tecnicamente ineccepibile, com’è da sempre tradizione Nintendo. La OST è piuttosto piacevole, oltre che formata da infiniti tormentoni difficili da dimenticare, anche se a tratti ripetitiva e ridondante quando si permane per molto tempo su uno stesso piano.

Pokémon Mystery Dungeon Squadra di Soccorso DX
9.2
Voto 9.2
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Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.