Locke & Key Stagione 1 – Recensione della serie Netflix ispirata al fumetto

Alcune porte non dovrebbero essere aperte. Quella di Netflix, per vedere Locke & Key, invece si. Ecco la recensione.

Simone Lelli
Di Simone Lelli - Editor in Chief Recensioni Lettura da 5 minuti
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Locke & Key Stagione 1

Vivere all’ombra di un padre può essere pesante, soprattutto se quel padre è conosciuto da molti. Ovviamente proprio questo ha portato Joe Hill, all’anagrafe Joseph Hillstrom King, figlio di Stephen King, a costruirsi la propria carriera con un nome diverso, separato da quello del colosso della scrittura fantasy. Sempre di padri si parla in Locke & Key, serie tv Netflix ispirata ai fumetti scritti da Hill e disegnati da Gabriel Rodriguez dalle tinte fantasy/horror e dal concept originale.

Una serie “chiavi in mano”

Locke & Key racconta le vicende di una famiglia distrutta a causa dell’omicidio del padre di questi tre ragazzi, Tyler, Kinsey e Bode, e marito di Nina. Proprio questa uccisione, avvenuta per mano di un ragazzo disturbato, porterà la famiglia a spostarsi nella vecchia casa di famiglia, la Keyhouse, una villa sperduta nel Massachusetts dal tono spettrale. Questo spostamento sarà l’incipit di un’avventura sempre più intrigante fatta di chiavi, serrature, magia e di mistero. La storyline di questa prima stagione viene raccontata seguendo quasi pedissequamente il fumetto, sebbene alcune dinamiche siano state cambiate per favorire il media scelto per questa trasposizione. La trama principale si districa in varie direzioni: se da un lato i tre ragazzi dovranno ricostruirsi una vita in una nuova scuola, la madre dovrà cercare di rimettere insieme i pezzi dopo il terribile omicidio. Tutto questo ovviamente non sarà privo di ostacoli: forze malvage infatti vogliono prendere possesso di queste chiavi, capaci di donare straordinarie abilità. Ma cosa sono?

Il concetto delle chiavi si basa su magie dovute proprio all’inserimento, con rispettiva rotazione, di una di queste nella giusta fessura: senza rovinarvi troppo la sorpresa, ogni chiave avrà un’abilità diversa, un nome diverso, una serratura diversa e una forma diversa, e saranno il cuore pulsante della serie (da qui il gioco di parole tra Key, chiave, e Locke, cognome della famiglia e “storpiatura” della parola lucchetto). Come ho già detto, nonostante la serie segue molto il fumetto, alcune dinamiche sono state cambiate, soprattutto verso il finale della prima stagione, e quindi le porte aperte adesso sono davvero molte. Per il resto, ovviamente il concept originale prende tutto il possibile dalle grandi produzioni: la città in cui traslocano nel fumetto si chiama Lovecraft, per dire.

La qualità delle fondamenta

Una bella storia fa già tanto da sola, senza bisogno di orpelli inutili: le basi scritte da Hill sono solide e riescono a creare un mondo valido tanto nel 2008 (anno d’esordio della serie) quanto adesso, nel 2020. Nonostante il fumetto fosse l’opera originale, fin da subito si è sentita forte la necessità di trasporla in un media “in movimento”, tant’è che la Fox nel 2011 commissionò un pilot della serie (con un cast composto da attori famosi all’epoca nell’ambito delle serie tv) ma purtroppo non venne accettato. Nove anni e un modo di produrre contenuti totalmente diverso hanno permesso finalmente a Locke & Key di vedere la luce, e il risultato è strabiliante. L’interpretazione attoriale dei vari protagonisti è perfetta per il ruolo, le musiche e la fotografia riescono a dare la stessa atmosfera a metà tra l’horror e il fantasy vista nei fumetti, e gli effetti speciali utilizzati per le varie magie sono di livello (anche se talvolta hanno delle leggere sbavature). L’errore che inoltre la produzione schiva in modo sapiente è quello di allungare il brodo inutilmente: la trama della prima stagione comprende circa i primi 3 volumi, e contando che la serie ne ha 8 in totale, sembra proprio che abbiano preferito la qualità alla longevità.

Ovviamente se non ne avete mai sentito parlare, vi troverete davanti un continuo cambio di direzione fatto di colpi di scena, di stravolgimenti dello status quo dei vari personaggi e, soprattutto, una gara a chi raggiungerà prima il suo obiettivo. Se proprio dobbiamo trovare l’ago (del difetto) nel pagliaio, alcune storyline secondarie e alcune scene risultano leggermente vuote, non tanto a causa della scarsa costruzione di trama, bensì per l’accostamento con il resto della serie, sempre sull’attenti e sempre carico di pathos.

Locke & Key Stagione 1
9
Voto 9
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Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.