Colpa del poco successo di WiiU, Nintendo ha adottato con Switch una politica di “rimasterizzazione”: portare titoli che potevano davvero dare di più sulla precedente console, adattandoli con contenuti aggiuntivi e migliorie tecniche. Lo abbiamo visto con Mario Kart 8 Deluxe, con il prossimo ad uscire New Super Mario Bros U Deluxe e con l’ormai onnipresente Donkey Kong Country Tropical Freeze. Super Smash Bros. Ultimate, un po’ per la voglia di provare qualcosa di nuovo da parte dei suoi fan, un po’ per delle informazioni rilasciate in un secondo momento, non ha avuto inizialmente il successo desiderato. Solo dopo, con la scoperta dei nuovi contenuti, si è iniziata a sentire puzza di masterpiece: andiamo a vedere perché.
Il roster dei roster
Con ben 74 personaggi, siamo davanti al roster di Super Smash più grande di sempre: grandi ritorni come Solid Snake e new entry come i personaggi di Castlevania rendono fin da subito questo titolo una grande novità: se Switch è la console definitiva di Nintendo, Super Smash Bros. Ultimate ha il vestito da gioco definitivo, sbarcando e travolgendo con il suo gameplay immutato ma allo stesso tempo nuovo. Le modifiche infatti non sono estetiche (non tutte), ma possono trovarsi all’interno: da moveset cambiati a tempistiche degli attacchi variate, ora servirà riprendere mano con il gioco per capire come districarsi tra uno stage e l’altro senza perire.
Naturalmente Nintendo è affezionata ai dogmi dei vecchi videogiochi, e per questo dovrete sbloccare i vari personaggi attraverso un processo lungo che vi chiederà almeno 20 ore di gioco. Per fortuna ci sono soluzioni poco tediose, che vedremo più avanti. Nel gioco troviamo quindi tutto il roster visto su WiiU, con tanto di personaggi echo, versioni diverse esclusivamente per alcune mosse o per estetica, che però hanno gran parte delle caratteristiche simili a quelle del personaggio originario. Nel momento in cui stiamo scrivendo questa recensione, Nintendo ha già annunciato nuovi personaggi in arrivo, tra cui Joker di Persona 5, mostrando come il lavoro sul titolo sia ben strutturato e longevo.
Il tuo Super Smash Bros.
Dalla scelta dei match alla personalizzazione del gioco, passando per modalità varie e finendo nel classico “tutti contro tutti”, Super Smash Bros. Ultimate è un conglomerato di feedback: tutti i campioni di questo gioco, insieme ai giocatori del globo, hanno detto la loro sul titolo per WiiU, portando a questa diretta evoluzione, personalizzabile persino nella scelta dei match, delle squadre o delle regole di gioco. Addirittura potremo salvare queste regole, creando le nostre modalità di gioco e scegliendole di volta in volta.
Il gioco funge anche da enciclopedia: nella galleria infatti troverete tutte le musiche dei vari giochi, mentre tra gli scenari potrete scegliere ogni singolo stage visto nel precedente titolo, insieme a dei nuovi. L’effetto che avrete è quello di sentirvi a casa, tra combattimenti sempre differenti e divertenti all’inverosimile. Se infatti il mondo competitivo che sta approcciando il gioco sta trovando sempre nuovi metodi per vincere i propri incontri e primeggiare nella categoria, il titolo si adatta facilmente anche ad una serata simpatica e leggera, poiché anche dei neofiti riusciranno a comprendere velocemente il gioco, a capire come muoversi e a rivaleggiare con gli altri. Questo non rende Super Smash Bros. Ultimate un gioco “facile”, ma accessibile: ad alti livelli, infatti, ogni singolo frame sarà fatale.
Piccola nota di merito va data anche ai singoli personaggi, che propongono un gameplay sempre diverso a seconda della serie: Cloud avrà il suo Limit Break così come Link i suoi classici attacchi. Insomma, ogni singolo personaggio è quasi un gioco a sé stante, portando allo scontro pensieri diversi di giocabilità, adattati alla perfezione.
La Storia (e che Storia)
Super Smash Bros. Ultimate decide però che non basta riproporre un gioco già visto, e come nelle precedenti scelte con le remastered, inserisce nel nuovo capitolo la modalità La Stella della Speranza, un’avventura che punta principalmente su un gameplay interessante e una storia abbastanza banale. Il cattivo di turno, Kiaran, ha imprigionato tutti gli eroi e i villain del gioco. Solo Kirby è riuscito a scappare: a lui l’arduo compito di iniziare il salvataggio di tutti quanti!
Nella modalità infatti dovremo superare dei nemici su un tabellone (tramite incontri classici), ognuno col proprio modificatore e personaggio. Avanzando, troveremo i cloni dei personaggi che, una volta sconfitti, verranno sbloccati sia nella modalità standard, sia nell’avventura. Ma la parte interessante arriva adesso: ogni singolo incontro proporrà (quasi scherzosamente) degli scenari visti nei rispettivi capitoli; ed ecco che una Samus Tuta Zero vestita di bianco vi darà battaglia come The Boss in Metal Gear Solid 3: Snake Eater, con tanto di soundtrack di sottofondo. Queste “riproduzioni su licenza” sfruttano sapientemente le mille variabili del gioco per proporre momenti capaci di strappare sorrisi (e qualche insulto nelle più difficili). A complicare il tutto ci pensa il sistema di aiutanti: una volta scelto il personaggio e i suoi supporti, capirete quanto sarà importante compiere la scelta adatta.
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In questa modalità quindi dovrete scegliere il personaggio che utilizzerete per combattere, lo spirito di supporto e i suoi aiutanti. Ogni personaggio di supporto avrà un simbolo raffigurante Attacco, Difesa o Tecnica (o neutrale): con un sistema circolare, ognuno sarà debole all’altro e resistente al terzo. In questo modo, la scelta del personaggio aiutante potrebbe cambiare le sorti dell’incontro. Ogni spirito inoltre darà un bonus di attacco al vostro personaggio, e ad ogni incontro salirà di livello, aumentando il suo potere. Darà inoltre anche delle abilità, magari riducendo danni magici o donando resistenza al veleno. Gli spiriti di supporto invece conferiranno solo potenziamento e abilità, senza però salire di livello o altro.
Questa dinamiche, che diventeranno sempre più complesse completando combattimenti (e sbloccando quindi nuovi spiriti), doneranno al gioco un sistema di collezione davvero profondo, con tanto di evoluzione dei personaggi, salvataggio delle combo e esplorazione tramite missioni a tempo (dove lascerete alcuni vostri spiriti ad allenarsi o a esplorare alcuni dungeon). La mappa di gioco inoltre, facendovi muovere come su un tabellone di un gioco da tavolo, richiederà molto backtracking, spesso inserendo delle dinamiche causa effetto tra incontri sparsi per tutta la mappa, richiedendo circa 20 ore per il completamento.
Per sbloccare spiriti potrete inoltre accedere ad un’altra modalità, che semplicemente vi proporrà degli incontri dove, al loro completamento e al superamento di un minigioco di riflessi, vi darà spiriti più o meno forti.
La nota dolente: l’online
Sarebbe bello tessere soltanto le lodi di giochi simili, titoli che dettano le regole di come si attua una manovra marketing capace sia di aumentare gli incassi di un’azienda ma anche di rendere i fan felici. Purtroppo però, anche stavolta Nintendo non è riuscita a farcela con il multiplayer online: se fino ad ora abbiamo parlato di libertà di scelta, sia in termini di roster che di regole, l’online perde tutto questo. Sebbene all’inizio potremo scegliere la nostra modalità, e un matchmaking fulmineo ci permetterà di raggiungere il campo di battaglia in pochi secondi, successivamente per favorire questa velocità (ed evitare attese infinite), il gioco posizionerà i match in base alle somiglianze delle modalità, spesso cambiando quindi le richieste fatte in principio.
Questo si traduce in due conseguenze per due target diversi: i neofiti troveranno problemi ad adattarsi e accedere a quelle conoscenze pro, mentre i pro-players potranno perdere incontri a causa di regole non scelte da loro e magari non conformi agli standard. A risolvere ci pensa la stanza di gioco, che permette ad amici di scontrarsi tra di loro, ma in questo modo ci si trova davanti un titolo che nell’online tra estranei non offre il massimo. Capiamo comunque che il problema è lecito, anche perché adattare tutte le regole e fare matchmaking con le stesse porterebbe a file chilometriche di attesa, ma un po’ l’amaro in bocca rimane.
Basta tecnicismi…
… e dire questo di un gioco che richiede soltanto tecnica è abbastanza strano. Eppure Super Smash Bros. Ultimate è anche questo: un gioco di tecnica, che però avvolge il giocatore in un mondo fantastico. Vi basterà essere fan di un singolo brand al suo interno per trovare il vostro spazio in questo mondo eterogeneo, portandovi a masterare al massimo le abilità di questo. Trovare poi il giusto approccio con gli altri personaggi crea una sfida mai vista in altri giochi, mai replicata in altri titoli. Sicuramente esistono picchiaduro molto più tecnici, ma proprio grazie alle poche mosse (circa una dozzina), le dinamiche tra i vari eroi e cattivi inseriti nel gioco riescono a essere sempre nuove, sempre facili da innescare e spettacolari da vedere.