Netflix Castlevania Recensione

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor Recensioni Lettura da 4 minuti

Castlevania è più di un nome: è qualcosa che tutti i giocatori conoscono. Probabilmente anche non avendo mai preso in mano un pad o uno stick nel passato, il nome e la risonanza che si porta dietro rende la serie dedicata al vampiro per eccellenza, Dracula, una costante del mondo video-ludico. Oggi i tempi sono cambiati dal lontano 1986, anno di uscita del primo capitolo della serie: Netflix decide dunque di dedicare una serie di quattro episodi al mondo di Dracula, portando sugli schermi di tutti i suoi abbonati una serie nuova, fresca e con uno standard qualitativo alto; del resto, lo stesso nome Netflix è sinonimo di qualità.

https://www.youtube.com/watch?v=dNKdQNoOsoU

Dracula: Luci ed Ombre

Parlando della trama e potendo solo accennare a questa, vi basti sapere che siamo in Valacchia, a nord delle Alpi Transilvaniche ed al sud del Danubio, precisamente nel 1455. In questo luogo, cammina sulla terra il male incarnato, Vlad Tepes III o meglio noto come Dracula. Non posso davvero dirvi altro, se non che ovviamente vedremo a schermo altri personaggi famosi in capo video-ludico come Trevol Belmonth, Alucard ed altri. Da un punto di vista di narrazione le quattro puntate portano dolcemente lo spettatore in una terra gotica a tinte forti, ma non brutalizzandolo in un contesto simile, quanto piuttosto accompagnandolo piano piano, partendo da un contesto leggero e quasi scanzonato, fino a discendere in un mondo governato dall’oblio. Non manca la presenza della Chiesa, dipinta a tinte forti il più delle volte ma del resto, trattandosi di un opera di pura fantasia, diciamo che se lo sono potuti permettere. Dialoghi mia banali e per nulla scontati, forniscono nozioni e descrivono l’ambientazione stessa, dando allo spettatore ignaro tutti gli strumenti che gli servono per godere appieno dell’esperienza in cui si sta immergendo; tali dialoghi consentono invece allo spettatore più avvezzo al mondo di Castlevania, di riscontrare certezze circa il mondo che conosce e comprendere magari in che punto della storia canonica, è ambientata la serie proposta da Netflix.

Una Terra Sconsacrata

Il mondo in cui si avvicendano le sorti dei protagonisti è freddo e molto spesso cruento: la serie non è di certo pensata per stomaci deboli, tanto che si è meritata un vietato ai minori di quattordici anni dalla censura italiana. La presenza di Dracula e la cupidigia di certi uomini che vedrete ha drasticamente influenzato il mondo che circonda la serie. Esente da difetti? No di certo: a volte la scelta di alcuni fondali è discutibile, così come il tratto di alcuni personaggi in favore di altri più curati, tanto da rendere netto il distacco tra personaggi principali e chi comparirà a schermo per poco tempo. Ma forse il difetto più grande sta nella durata della serie: quattro episodi da ventiquattro minuti lasciano lo spettatore con l’amaro in bocca, dovendo attendere non prima del 2018 per una nuova stagione, già confermata mentre vi sto scrivendo. Probabilmente questa prima stagione, va considerata più come la volontà di una casa di produzione di tornare sul mercato con un prodotto che mancava da tempo: una serie dedicata ad un universo tipicamente video-ludico. Nota sul doppiaggio italiano: ben svolto, ma su alcuni personaggi a mio avviso, rispetto alla voce inglese, si poteva fare meglio. Attendiamo con ansia la seconda stagione, questa la consideriamo come un aperitivo con Dracula.

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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.