Al giorno d’oggi, l’arrivo di titoli definiti “di nicchia” sulla nostra console preferita viene sempre più celebrato come un evento raro ed estremamente importante: basti pensare a numerosi titoli prettamente nipponici che non escono dal paese del Sol Levante, a mancate localizzazioni di lingua o a conversioni PC/Console e viceversa; gli enormi costi di sviluppo di queste generazioni non permettono a studi più o meno grandi di rischiare di non vendere un buon numero di copie, limitandosi di fatto ai confini che il target videoludico del loro titolo gli impone. Conversioni che una volta erano consuetudine, vista la base installata ad esempio di PS1 e PS2 unita agli scarsi costi di sviluppo: praticamente ogni cosa usciva per quelle console, con sviluppatori anche piccoli che potevano permettersi l’arrivo del loro particolare titolo sulle gloriose console Sony del nuovo millennio. E’ con immensa gioia che mi ritrovo qui a recensire questo titolo, che spezza quella che troppo spesso è la realtà dei fatti di queste nuove generazioni: stiamo parlando della conversione su console di XCOM 2, strategico per appassionati dal gameplay appagante e della difficoltà elevatissima. Come si saranno comportati i ragazzi di Firaxis in questa avventura su console? Scopriamolo insieme!
Indipendence Day
La trama di XCOM 2 è strettamente collegata ad Enemy Unknown, l’antecedente capitolo uscito su PC e Console. Vestiremo infatti gli scomodi panni del generale del progetto XCOM, lo stesso soldato che aveva combattuto stoicamente gli alieni nell’ultima sanguinosa battaglia; purtroppo le cose non sono andate come previsto, con l’umanità che si ritrova sotto il dominio della razza aliena in una sorta di tregua pacifica, specchio per le allodole atto a mantenere l’umanità sotto chiave nel modo più semplice possibile. Questo background narrativo ha permesso agli autori di concentrarsi sulla tragicità della situazione, enfatizzando egregiamente lo svantaggio numerico e l’impossibilità della riuscita con cutscene intelligenti e drammatiche al punto giusto. Ci ritroveremo infatti a guidare piccoli gruppi di resistenza contro una potenza apparentemente imbattibile. Questa precisa scelta di trama ha permesso alla casa produttrice di aumentare giustificatamente il livello di difficoltà, che quindi trova riscontro nella lore e nel background che il mondo di gioco ha da offrire; saranno infatti all’ordine del giorno missioni nelle quali saremo svantaggiati sia per livello numerico sia per arsenale, con un numero di turni spesso predefinito per completare gli obiettivi assegnatici: proprio su questo gli sviluppatori si sono sbizzarriti, forse spingendosi un po’ troppo verso il sadismo in determinate difficili missioni. Tutto ciò enfatizza l’intelletto e le scelte tattiche del videogiocatore, rendendo di fatto ogni missioni una battaglia all’ultimo sangue con il premio più ambito in palio: la soddisfazione personale.
Giocabilità sopraffina
XCOM 2, al pari del suo predecessore, si presenta come un classico gioco tattico dove ogni mossa acquista importanza chiave, e dove i clichè e le caratteristiche del complesso genere sono immediatamente riconoscibili: estrema lentezza e gameplay a turni; in realtà XCOM 2 è molto di più, rappresentando di fatto l’evoluzione e lo svecchiamento perfetto del genere. Il titolo introduce infatti meccaniche di copertura, assolutamente fondamentale in un titolo che fa della sopravvivenza la sua chiave di volta; oltre ciò, nelle mappe saranno presenti meccanismi e scorciatoie atte a facilitare l’utente, con ad esempio la possibilità di estrarre più velocemente l’ostaggio che dovevamo salvare in quella specifica missione. La diversità di obiettivi e soprattutto la proceduralità delle mappe svecchiano notevolmente un sistema di combattimento divenuto oramai vetusto e troppo lento per i canoni attuali, rendendo XCOM 2 il miglior tattico sul mercato nonchè il più attuale, nonostante una difficoltà decisamente tarata verso l’alto.
A tutte queste scelte di gameplay dobbiamo aggiungere una complessa componente manageriale, ritornata in forma smagliante da Enemy Unknown; il gioco ci metterà di fronte ad una vera e propria gestione risorse nella sua totalità, con la possibilità di investire tempo e denaro ad esempio sulla ricerca scientifica piuttosto che su quella biologica: inutile dire che queste scelte modificano radicalmente la partita in corso ed il gameplay stesso, con il nostro gruppo di soldati che godrà di equipaggiamenti ed abilità relativi alle ricerche svolte; una gestione oculata anche fuori dagli scontri sarà quindi vitale nell’economia di XCOM 2, arricchendo ancor di più un’esperienza stracolma di emozioni e scelte drastiche. Ultima ma non meno importante l’introduzione della modalità stealth: sposandosi perfettamente con il background costruito da hoc dagli sviluppatori, la modalità stealth sarà predefinita per certe missioni e permetterà ai nostri soldati di muoversi senza farsi vedere dai numerosi nemici. Questa si disattiverà sparando o rompendo vetri, permettendoci di fatto di scegliere l’approccio migliore da intraprendere; come avrete già capito, questo sconvolge ancor di più le già numerose carte in tavola, donando al giocatore ulteriore “potere decisionale” sul futuro dell’umanità.
Una conversione non eccelsa
Se a livello di puro gameplay il titolo è assolutamente ottimo, da un lato meramente tecnico il titolo si presenta su console con più di qualche riserva: se già su PC XCOM 2 non era tecnicamente all’ultimo grido, su console il titolo palesa anche problemi di frame rate; non saranno una rarità infatti piccoli cali di fps nelle occasioni più concitate e nelle cutscene, problemi non propriamente giustificabili vista anche la qualità grafica buona ma non perfetta. XCOM 2 è assolutamente piacevole da guardare, ma più di qualche texture in bassa definizione e delle animazioni un po’ spigolose lo rendono solo buono, mancando quell’eccellenza che molti auspicano da un titolo del genere. Fortunatamente il lato artistico è ottimo, con un buon design degli umanoidi e un’ottima realizzazione degli alieni, molto vari e credibili. Buone notizie arrivano dal comparto audio e dalla longevità: motivi epici e sempre azzeccati ci accompagnano lungo le 30 ore di campagna principale, altamente rigiocabile grazie allo svolgimento procedurale e ai multipli livelli di difficoltà. Concludiamo con due paroline sul lato prettamente ludico della versione console: il titolo è stato perfettamente adatto ai pad di Microsoft e Sony, con risultati eccellenti e che necessitano solo di qualche sessione di gioco per essere amalgamati (e padroneggiati) al meglio.