Zack Snyder’s Justice League lo abbiamo atteso per anni, troppi in effetti. Speculazioni, chiacchiericci, divi del cinema e dello sport che millantavano di aver visto questa fantomatica versione del colossal che probabilmente tutti avremmo voluto vedere sul grande schermo. Ebbene, dopo una lunghissima attesa, quel film tanto bramato è infine divenuto realtà. Cosa è accaduto durante tutto questo tempo? Potremmo dire “la qualunque!”, tra babysitter presenti sul set “affiché il lavoro del regista rispecchi le volontà della produzione (Warner Bros.)”, fan accaniti che non volevano vedere i loro beniamini deturpati, un lutto grave ed inaspettato che ha scosso gli animi di tutti (la figlia del regista, Autumn Snyder, si è tolta la vita a seguito di una grave forma di depressione), cambi di regia e montaggio con tanto di scene rigirate ben tre mesi dopo che l’intero cast aveva smesso le riprese e molto altro ancora; insomma, di confusione ce n’è stata a sufficienza. Come potrebbe un film di tale portata e dopo simili problematiche tornare sotto i riflettori in una nuova luce? Ebbene, sono innumerevoli gli elementi che, dopo essere stati eliminati dalla versione cinematografica montata da Joss Whedon, che hanno influenzato drasticamente e metodicamente il prodotto. Com’è possibile parlare però di questa versione senza fare spoiler? Inutile nasconderlo, è un impresa ardua, difficile oltre ogni dire.
Il film si muove grossomodo sulla stessa linea che abbiamo già visto al cinema ma con sostanziali differenze e non solo in ordine di montaggio (che comunque, per come è stato questa volta gestito, rende il proseguo degli eventi ben più coerente). La situazione è la seguente: Superman è morto a seguito degli eventi del film precedente, Batman V Superman: Dawn of Justice, Bruce Wayne prosegue la sua ricerca di persone straordinarie e lo fa non solo per la promessa fatta a Clark Kent ma anche per l’incubo premonitore fatto in passato, lì dove gli si prospettò una Terra distrutta sotto il giogo di un signore della galassia ancora sconosciuto ma già prudentemente temuto. Wonder Woman racconta quindi al nostro miliardario in nero che secoli addietro Dei, Lanterne Verdi e uomini combatterono un oscuro nemico, Darkseid, il quale mirava alla conquista dell’universo grazie al potere delle tre Scatole Madri, una tecnologia aliena indistruttibile così avanzata da avere tratti mistici. Steppenwolf è il luogotenente di Darkside ed è alla ricerca di redenzione per averlo “deluso” e sebbene non sappiamo né come né perché, sembrerebbe proprio che tale riscatto sia situato direttamente sulla Terra, ovvero il luogo in cui le tre Scatole Madri furono abbandonate.
I nuovi e vecchi amici della Zack Snyder’s Justice League
In Zack Snyder’s Justice League gli eroi che abbiamo imparato ad amare sono gli stessi che potemmo vedere nell’opera originale ma questa volta impreziositi da varie sfaccettature particolarmente apprezzabili, elementi che hanno contribuito a renderli più vividi, profondi e “umani”, per quanto possibile. In quest’avventura, infatti, Aquaman si ritroverà a prendere coscienza di chi potrebbe diventare, superando le difficoltà legate all’essere un uomo diviso tra terra e mare; Wonder Woman si ergerà come baluardo di speranza per l’intera umanità e, sebbene sia l’unica donna del gruppo, si rivelerà ben presto la colonna portante di tutti; Superman dovrà superare i suoi limiti, dimostrando una forza d’animo nel perdonare completamente diversa da quella che abbiamo visto nella versione precedente; Batman apparirà meno furioso con sé stesso e con coloro che lo circondano, ritrovandosi a dover accettare che vi sia una squadra al suo fianco.
Arriviamo ora alle due new entry – o quasi – che proprio con questo film si sono mostrati in tutto il loro splendore, The Flash e Cyborg; il primo dei due è il ragazzetto del gruppo, quello che deve crescere in tutti i sensi, primo perché sembra lui stesso estraneo ai suoi poteri, secondo poiché deve fare i conti con un padre ingiustamente incarcerato ed una situazione economica non proprio delle migliori; il secondo è invece un promettente giocatore di football prossimo ad entrare in una prestigiosa università che però, a causa di un grave incidente, perde le gambe, un braccio e buona metà del volto, ritrovandosi così costretto a trasformarsi in una vera e propria macchina ambulante per sopravvivere. Inoltre, come se ciò non fosse già abbastanza, nell’incidente perde anche la madre, evento da cui il padre ne esce emotivamente distrutto. Forte di tecnologie aliene oltre l’immaginabile e unico membro del gruppo in grado di avere a che fare con le Scatole Madri, Victor andrà così ricoprendo un ruolo centrale nel corso della pellicola. Nel film conosceremo anche nuovi personaggi quali Desaad, consigliere di Darkseid che appare in tutta la sua possenza, forte di un timore reverenziale che lo stesso Steppenwolf prova nei suoi confronti, e il signore di Akopolips, Dakseid, che nelle sue poche scene riesce comunque a ergersi come dominatore dell’universo, minaccioso e pericoloso a ogni inquadratura.
La Justizia
Profondo, potente e non stucchevole: questo è Zack Snyder’s Justice League, questo è il film che avremmo dovuto vedere al cinema, il film che ci meritavamo. La speranza è che si voglia quindi proseguire con questo “Snyderverse” poiché la visione d’insieme del regista lascia non solo moltissimi punti aperti su cui poter lavorare bene in un prossimo futuro, bensì anche tantissimi interrogativi quali: di cosa parla davvero Darkseid quando menziona l’Equazione Antivita? Com’è fuggito da Arkham Luthor? Cosa potremmo aspettarci dallo scontro tra il pipistrello e Deathstroke? E in tutto questo, le Lanterne Verdi dove sono? Ciò che si evince gustandosi questa pellicola può riassumersi in una speranza, poiché il futuro che ci blocca la strada, quel futuro effettivamente possibile e che ci si è parato innanzi in più occasioni, è ancora lì, in attesa, e serve necessariamente che le major prendano coscienza di cosa il pubblico desidera per portarlo alla luce; noi non abbiamo dubbi che il buonsenso alla fine prevarrà. Per adesso comunque non possiamo far altro che consigliarvi di godervi questo lungo ed appassionante film corale.