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YouTuber spende più di 1000$ in pubblicità troll con il Rick Rolling

Lo YouTuber TheTekkitRealm ha dimostrato che si può fare Rick Rolling ad un numero elevatissimo di persone in una maniera del tutto imprevedibile utilizzando il mezzo più impensabile di tutti: le pubblicità prima dei video!

Per chi non dovesse essere a conoscenza di cosa voglia dire Rick Rolling (o Rickrolling tutto attaccato o rickrollare, italianizzando il termine), è un riferimento alla famosissima canzone Never Gonna Give You Up di Rick Astley. Nel corso degli anni su internet la fama del brano è diventata fonte di sbeffeggiamento, assumendo la forma di trolling.

Ogni qualvolta magari ci sia un qualcosa di tanto atteso o di sensazionale, cliccando su un link YouTube ristretto postato insieme al testo, i malcapitati venivano inconsapevolmente re-indirizzati al videoclip della canzone, sinonimo di essere stati trollati, o meglio, di essere stati Rick Rollati.

TheTekkitRealm ha voluto provare un esperimento: riuscire a fare Rick Rolling al maggior numero di utenti che usano YouTube attraverso un ad di Google che avrebbe riprodotto a sorpresa Never Gonna Give You Up. Nel suo ultimo video, che trovate in cima all’articolo, lo YouTuber ha mostrato tutto il processo di realizzazione.

Per poter trasformare un video in una pubblicità a pagamento di Google, bisogna sottoporre un quantitativo di budget giornaliero che andremo a pagare. Più soldi inseriamo nella casella, più utenti l’ad raggiungerà. Nonostante lo YouTuber abbia inserito un quantitativo di $1000 per fare Rick Rolling fino a un massimo di un milione di utenti circa, i risultati riscontrati il giorno successivo hanno superato di gran lunga la soglia prevista, con enorme sorpresa dell’utente.

Sfortunatamente nonostante la cifra raggiunta, l’account tramite quale il video è stato caricato, in seguito è stato sospeso e poi per questioni legate al copyright di Never Gonna Give You Up la pubblicità è stata rimossa.

Un esito sfortunato (ma purtroppo prevedibile) per quello che potremmo definire un esperimento sociale che ha probabilmente regalato un sorriso a milioni di utenti in rete.

Fonte:
Giulio Bruschini
Podcaster, aspirante speaker radiofonico e appassionato di musica e cinema, meglio non iniziare una conversazione sulla sindrome dell'età dell'oro e della cultura retro o si finisce in un'infinita tana del bianconiglio tra vaporwave e hauntology...e Max Headroom.

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