VideogiochiRecensione

Yakuza: Like a Dragon – Recensione, Ichiban arriva su PlayStation 5

Abbiamo già avuto modo di parlarvi di Yakuza: Like a Dragon nella nostra recensione dedicata all’ammiraglia Microsoft, ma oggi siamo qui per raccontarvi come il titolo se la cava sulla piattaforma “opposta”, PlayStation 5. Leviamo subito l’elefante dalla stanza, il gioco è praticamente identico per entrambe le console, dunque la scelta finale su dove fruirne spetta unicamente a voi. Tuttavia noi siamo qui per parlarvi dell’opera in generale, del racconto di come Ichiban Kasuga diventi uno degli eroi meno convenzionali sulla faccia della Terra. Il protagonista è stato presentato ai fan all’interno di uno dei capitoli principali della saga di Yakuza, ma ha colpito così tanto la community che il team di sviluppo ha voluto dedicargli uno spin off stand alone, diverso dal classico stile della serie. Infatti qui non troverete combattimenti action, ma meccaniche a turni che richiamano tanto gli JRPG di una volta. Partendo dalla caratterizzazione dei personaggi presenti nel gioco, fino ad arrivare a meccaniche e fili narrativi, dopo averlo finito possiamo dire con certezza che Yakuza: Like a Dragon è un titolo divertente, in grado di intrattenere non solo gli amanti storici del brand, ma anche una fetta di pubblico differente. Il risultato finale lascia davvero ben sperare per il futuro, tanto che sarebbe un peccato che questo titolo restasse unico per il franchise.

Yakuza: Like a Dragon

Un po’ di trama

Senza girarci troppo intorno, è evidente come Yakuza: Like a Dragon racconti la genesi di Ichiban Kasuga, mettendo in risalto i suoi difetti ma ancor di più o suoi pregi. Infatti, sebbene sia un membro della Yakuza, il protagonista è mosso da un profondo senso dell’onore e della giustizia, una sorta di Robin Hood ma dai modi più violenti e meno ragionati. Ichiban è impulsivo, diretto, passa per la tangente senza pensare alle conseguenze: tutte cose che abbiamo amato della sua caratterizzazione. Nel caos generale che è stata la sua vita, il nostro eroe non ha mai smesso di ammirare il suo patriarca, che dopo averlo introdotto nel giro della criminalità è diventato per lui un esempio da seguire, tanto da meritarsi la reale ammirazione di Ichi. Tuttavia in questo “campo” il rischio è sempre dietro l’angolo: Ichiban si addosserà la colpa di un omicidio per evitare una guerra tra clan, definendosi colpevole e andando in prigione per la bellezza di 18 anni. Durante la sua reclusione Ichiban è sempre rimasto fedele, con il solo pensiero di tornare dal suo capo. Il giorno della sua uscita di prigione però non sarà proprio una festa, 18 anni sono tanti soprattutto per un uomo che non ha avuto mai contatti con il mondo esterno quando le cose cambiano fin troppo velocemente. Questo breve incipit è solo una piccola porzione di storia, ma la messa in scena è più che sufficiente per attirare l’attenzione del giocatore e farlo entrare in empatia con diversi personaggi.

Al netto di tutto, abbiamo trovato la storia di una raffinatezza unica, il team ha esplorato tutte le tematiche possibili: passando da quelle più serie a quelle totalmente folli e senza senso, trattando il tutto con il rispetto che certe storie meritano. Indipendentemente da questo, ci saranno momenti spiritosi e pazzi, attimi che vi strapperanno il sorriso ma che, contemporaneamente, vi mostreranno un lato nascosto del Giappone. Yakuza: Like a Dragon è anche e soprattutto un viaggio nella cultura nipponica, dove potrete vedere tantissime sfaccettature differenti. Infatti spesso non esistono solo il bene o il male, ma ci sono delle zone grigie complesse da vedere. Il titolo lavora bene proprio su questo, prendendo quelle quasi impercettibili sfumature e facendole diventare i colori principali di un disegno molto più grande e complesso. Like a Dragon parla di come una carpa, ovvero Ichiban Kasuga, risale la cascata per diventare un drago. Un eroe rude ma dall’animo buono e gentile, un mix pirotecnico che lo ha fatto entrare di diritto nei nostro cuori.

Cosa aspettarsi

Sebbene i protagonisti siano un totale di quattro, ovvero Ichiban, Nanba, Saeko e Adachi, ne troviamo sullo sfondo un quinto, ovvero la magnifica Isezaki Ijincho. Questa non è solo la più grande mappa mai fatta per la serie, ma col passare delle ore capirete la sua importanza e le se unicità. Come ogni grande città, è composta da zone e ceti sociali differenti, tutti uniti ma allo stesso tempo separati. Ogni distretto ha la sua identità ed è perfettamente riconoscibile, un lavoro davvero minuzioso da parte del team che riesce a rendere la città più viva che mai. Se vorrete prendervi una pausa dall’avventura principale, potrete divertirvi con attività collaterali come la sala giochi (dove troverete altri titoli SEGA), scommesse, ristoranti, percorsi di studi, minigiochi e davvero tanto altro. Ogni angolo della mappa è fatto per darvi un input, anche se non particolarmente invasivo.

Per quanto riguarda il sistema di combattimento invece, in Yakuza: Like a Dragon è stato totalmente cambiato, diventando il classico JRPG a turni. Il titolo sfonda parecchie volte la quarta parete, creando situazioni assurde ma che giustificano a pieno quello che sta succedendo: vi troverete invischiati in lotte che ovviamente non rispecchiano la realtà, ma si avvicinano maggiormente ad un mondo fantasy. Nonostante questo però c’è sempre un lato che rimane ben ancorato alla struttura realistica di Isezaki Ijincho, risultando un mix di certo atipico ma abbastanza affascinante da tenere incollato il giocatore dall’inizio alla fine dell’avventura. Infatti, ogniqualvolta vi troverete ad affrontare una battaglia, gli sgherri avversari subiranno una “mutazione” incentivata dalla fervida immaginazione del protagonista, creando una sorta di ibrido tra mondo fantasy e reale un po’ come succedeva con South Park: Il Bastone della Verità. Il team ha lavorato su un numero spropositato di nemici differenti, tutti unici con abilità proprie. In base alla combinazione che vi troverete davanti dovete mettere in atto una diversa strategia, ma non solo: non esistono zone con nemici nettamente più forti, il gioco stesso bilancia il livello a seconda di dove siete arrivati nella storia, garantendo sempre una sfida equilibrata dall’inizio alla fine.

Ogni membro del party ha la sua classe, questa può essere sviluppata sia dai dialoghi interni del gruppo, sia da determinate azioni che compirete durante la storia. Ichiban possiede diversi lati del carattere che dovranno essere curati, più farete determinate attività più questi varranno amplificati, sbloccando così ulteriori compiti. Come in ogni JRPG che si rispetti non possono mancare i dungeon, divertenti e mai davvero complessi. Questi garantiscono un ottimo modo per rompere la monotonia, ma prima di affrontarli cercate di prepararvi al meglio sia a livello di equipaggiamento che di scorte mediche. A tal proposito, il sistema economico del gioco vi farà sentire costantemente poveri, avvertirete il sudore e il sacrificio nel guadagnare denaro, e soprattutto noterete quanto è facile sperperarlo in un lampo. In generale il livello degli scontri è molto buono, ad ogni mossa speciale poi corrisponde un minigioco che se completato vi frutterà dei danni extra, così da mantenere viva l’attenzione durante i turni anche a livello pratico e non solo strategico.

Yakuza: Like a Dragon a livello tecnico su PlayStation 5 fa certamente una bella figura. Rispetta in pieno gli standard dell’ammiraglia Sony, certamente non eccelle ma neanche può essere criticato ferocemente. Il gioco nella sua totalità spacca, diverte e funziona. Gli amanti dell’action avranno sicuramente qualcosa da ridere, ma è anche normale visto che questa produzione non è orientata verso di loro. Il gioco vi farà vivere la genesi di un eroe fuori dal comune, pronto a fare di tutto pur di sentirsi bene con la coscienza. Alcuni dialoghi o frasi lasciano il segno, dando al giocatore uno spunto di riflessione mai banale fino alla fine.

Sebbene con 35-40 ore potete considerare terminata l’avventura principale, le molteplici quest secondarie e attività vi terranno incollati davvero per tantissimo tempo. Ichiban Kasuga è un grande protagonista, carismatico e con un senso dell’onore tutto suo. A sentire alcuni per certi versi ricorda Rufy di One Piece, ma per come la vediamo noi è simile a tanti character visti in tanti manga. Ma nonostante questo Ichiban è perfettamente riconoscibile, con uno stile e un carisma distinti. Se non avete mai provato uno Yakuza e siete fan dei JRPG date allora una possibilità a questo titolo, perché sicuramente non ve ne pentirete.

Yakuza: Like a Dragon

8.5

Yakuza: Like a Dragon è un gioco in cui vivrete la genesi di un eroe fuori dal comune, molto atipico e con un senso dell'onore molto particolare. Nonostante abbandoni la variante action a favore di quella a turni, il titolo resta piacevolmente differente oltre ad essere un'esperienza sempre ricca di spunti riflessivi. In definitiva non rappresenta un passo in avanti, ma è un passo laterale che apre le porte a tantissimi scenari e tipologie di giochi differenti. Nel nostro profondo però speriamo in un'altra esperienza simile, dato che questa ci ha riempito il cuore di gioia. Su PlayStation 5 il gioco fa la sua figura, non gridiamo al miracolo grafico, ma non parliamo neanche di una piccola bocciatura.

Patrizio Coccia
Patrizio non era ancora nato quando entrarono in casa la Super Nintendo e Super Mario Bros. Pochissimi anni dopo, insieme a lui, arrivò anche la Play Station, e fu tutta un'altra storia. Aveva 4 anni quando a malapena riusciva a tenere il controller tra le mani, ma non mollò più la presa, imparando a giocare a tutti i generi. Appassionato di musica rap, film fantasy, e con un passato da writer, predilige indiscutibilmente i giochi di ruolo, fortemente affezionato alla serie di Kingdom Hearts di cui conserva l'intera collezione, spin-off inclusi.

    Rispondi

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

    Potrebbe interessarti anche