World of Warships: parliamo delle navi italiane di Tier IX

Abbiamo partecipato al torneo stampa di World of Warships dedicato al lancio delle navi italiane. Vi raccontiamo come è andata e cosa abbiamo visto.

Christian Sensi
Di Christian Sensi Analisi Lettura da 4 minuti

Sabato 27 marzo, invitati direttamente da Wargaming, abbiamo avuto l’occasione di partecipare ad un torneo ufficiale di World of Warships dedicato alla stampa,  indetto in occasione del lancio delle navi italiane nel gioco e con le quali abbiamo avuto modo di giocare. La competizione ha visto sfidarsi cinque testate giornalistiche specializzate – tra cui noi – divise in squadre da tre giocatori. Prima dell’inizio del torneo abbiamo ricevuto un caloroso benvenuto attraverso una presentazione delle nuove navi, direttamente dai membri della Marina Militare e dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, tra cui il presidente nazionale Paolo Pagnotella.

Grazie a loro abbiamo avuto modo di scoprire alcuni interessantissimi retroscena sulla vita a bordo delle navi, e appreso nozioni riguardo alcuni episodi storici, in particolare sulla seconda guerra mondiale e sulle storie di coloro che hanno combattuto. Sono riusciti a trasmetterci il loro senso di cameratismo e descritto lo spirito che caratterizza la vita in marina. La consapevolezza di vivere un destino comune, nel bene e nel male, nella tempesta e in acque calme, nella vita e nella morte. Giunti così al termine dell’ottima presentazione, è iniziato il torneo.

Per chi non conoscesse il gioco, World of Warships è un simulatore di battaglie navali, in cui ogni giocatore controlla una nave da guerra differente tra le innumerevoli presenti, divise in diverse tipologie che vanno a determinare tipo di equipaggiamento montato, velocità e durabilità della corazza. Sono presenti navi di diversi paesi (realmente esistite), con le ultime aggiunte relative proprio alla marina italian. Le particolarità principali delle navi italiane sono la loro manovrabilità e una corazza discreta, proiettili semi-perforanti a posto di quelli HE, che sono in grado di causare ingenti danni alle parti della nave ma non sono in grado di causare incendi, il numero di cannoni è elevato ma non presentano buona precisione e gittata, e le navi di tier 8-10 hanno uno scarico fumogeno per nascondersi dalla vista degli avversari. Le navi italiane presenti nel tier IX, quelle che abbiamo usato, sono divise fra incrociatori, corazzate e cacciatorpedinieri e sono:

Incrociatori :

  • Brindisi

Corazzate:

  • Lepanto
  • Marco Polo

Cacciatorpediniere:

  • Paolo Emilio

World of Warship navi italiane

La competizione, come già detto, ha visto sfidarsi cinque redazioni. Le partite erano alla meglio di una, la squadra vincitrice vinceva 3 punti, mentre la sconfitta solo 1, e in caso di pareggio se ne sarebbero ottenuti 2, il punteggio andava a determinare una classifica. Nonostante la sconfitta abbia purtroppo raggiunto le nostre navi da guerra, ridotte a un colabrodo dalle bordate avversarie, ci siamo divertiti, complice anche l’eccelsa qualità del gioco. Abbiamo avuto modo di testare la bontà delle navi italiane e della profondità tattica che il titolo è in grado di offrire in accesi scontri in mare particolarmente adrenalinici. Per vincere le partite sono necessarie abilità nel mirare, capacità nel compensare il tiro, decidere la velocità con la quale muoversi (cosa che influenza anche la velocità di virata) e coordinazione con i compagni di squadra, oltre che un’attenta preparazione iniziale per quanto concerne l’equipaggiamento e le abilità dei comandanti che è possibile assegnare.

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Classe 1998. Appassionato di moltissimi medium, quello del videogioco lo accompagna da più tempo. Ha liberato principesse, ucciso draghi, salvato il mondo svariate volte e non ha intenzione di smettere. Si cimenta con i gunpla conseguendo risultati altalenanti, ma a lui non frega niente e continua lo stesso.