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Willy Morgan and the Curse of Bone Town – Recensione, l’avventura italiana arriva su Switch

Un genere particolarmente di nicchia, quello delle avventure grafiche. Un genere però abbastanza apprezzato dagli sviluppatori indipendenti che, spesso ispirandosi alle immortali opere (tra le altre) della LucasArts, hanno dato una nuova spinta a questa tipologia di videogiochi. Lo scorso anno a farlo sono stati anche dei game designer italiani, i quali hanno pubblicato su PC l’interessante Willy Morgan and the Curse of Bone Town, e in occasione della sua uscita su Nintendo Switch, quest’oggi vi parliamo in sede di recensione della versione per la console ibrida del titolo di Imaginarylab. Un’edizione ben confezionata che permette di godere dell’avventura anche in modalità portatile con l’utilizzo del touch screen.

Un punta e clicca vecchia scuola…

Colma di riferimenti e apprezzate citazioni, la trama di Willy Morgan and the Curse of Bone Town si fonda su elementi utili all’intrattenimento del giocatore: un protagonista curioso e intraprendente, un mistero da svelare e una città enigmatica a nascondere un segreto. Vista anche la sua breve durata, la storia scorre bene e coinvolge abbastanza il fruitore, supportata da dialoghi ben scritti. Per quanto però le conversazioni con gli NPC siano gestite efficacemente, i personaggi secondari in sé non spiccano in modo particolare, lasciando che siano gli enigmi che li coinvolgono a rappresentarli maggiormente. Buona in ogni caso la caratterizzazione del protagonista, le cui scelte di dialogo portano spesso a battute ironiche che non guastano mai.

Willy Morgan and the Curse of Bone Town

Il gameplay è formato dai classici rompicapo che gli appassionati del genere ben conoscono e comprendono. Al di là di alcune particolari combinazioni, non si tratta di enigmi esageratamente complessi, e ciò permette una buona fruibilità del gioco anche da parte di chi non ha mai assaporato un’avventura grafica. Il titolo è infatti accessibile a chiunque, pur senza scadere spesso in prove troppo banali che possano stancare il giocatore.

Molte di esse sono anzi decisamente ingegnose, in certi casi anche comiche o ironiche, e riescono a donare appagamento il più delle volte. Per buona parte dell’avventura il tutto è gestito in modo efficace, se non fosse per un’ultima sezione più superficiale che non soddisfa appieno il giocatore nel raggiungimento della conclusione. Per il resto il gameplay riesce a coinvolgere adeguatamente e risulta soddisfacente esplorare e trovare tutte le giuste combinazioni tra oggetti per raggiungere i propri obiettivi. Tutto è supportato da un grafica abbastanza piacevole, nonostante a livello tecnico siano presenti alti e bassi.

…A portata di mano

La misteriosa cittadina di Bone Town gode di ambienti e costruzioni affascinanti nel loro stile antiquato e quasi decadente. Essi sono sorretti da un’art direction di tutto rispetto considerando il budget limitato della produzione, caratterizzati da elementi particolari e deformati che riescono a donargli ancora più attrattiva. Non si può dire lo stesso del protagonista e gli altri personaggi secondari, che non si distinguono per un’elevata qualità delle animazioni a livello tecnico. Da sottolineare è anche la presenza di brevi cutscene che si manifestano nel corso dell’avventura, in grado di immergere ancor di più il giocatore all’interno dell’opera. Il titolo di imaginarylab vanta anche una colonna sonora originale ben realizzata. Inquietanti e in un certo senso nostalgiche, le tracce che non stancano l’orecchio e sono coerenti agli ambienti della città.

Willy Morgan and the Curse of Bone Town

La versione Nintendo Switch del gioco ha chiaramente adattato i comandi ad una fruizione priva di mouse, consentendo di giocare in due modi differenti. In modalità portatile è infatti possibile utilizzare il touch screen della console per mettere in risalto i punti di interesse e interagire con l’ambiente, ma si possono ovviamente adoperare anche i tasti e lo stick sinistro sempre in maniera comoda e funzionale. In generale si tratta di un porting riuscito che non presenta particolari problemi, se non a volte qualche raro rallentamento nel momento in cui si passa da un luogo ad un altro.

Nonostante non stiamo parlando del miglior esponente del genere nel panorama indipendente, è chiaro dalla nostra recensione come Willy Morgan and the Curse of Bone Town sia insomma risultato piacevole e divertente da giocare e scoprire. La sua brevità potrebbe scoraggiare alcuni giocatori, tuttavia si tratta di ore intense e prive allungamenti superflui che i fan delle avventure grafiche potranno di certo apprezzare. Se siete interessati al genere e volete un’esperienza non molto complessa ma gradevole, provate pure a dargli una chance, il day one è alle porte!

Willy Morgan and the Curse of Bone Town

7

Willy Morgan and the Curse of Bone Town è un’avventura grafica breve ma intensa, piacevole e con enigmi ben strutturati. Essendo una produzione a basso budget non gode di una qualità tecnica eccelsa, tuttavia possiede comunque ambientazioni dallo stile artistico apprezzabile. La trama, piena di citazioni ad opere passate, coinvolge il giusto il giocatore ma non si distingue particolarmente, così come dei personaggi secondari che non spiccano molto all’interno della sceneggiatura. Pur non primeggiando all’interno del genere nel mondo delle opere indipendenti, il gioco saprà in ogni caso regalarvi qualche ora di divertimento.

Francesco Lancia
Dopo aver passato la sua infanzia tra titoli PC tie-in basati su film d'animazione e Game Boy Color, i videogiochi sono diventati la sua principale fonte di divertimento. Ritiene la musica una delle componenti più rilevanti e non può fare a meno di ascoltare le OST dei suoi giochi preferiti a oltranza. Nonostante attenda sempre le uscite più importanti, negli ultimi anni ha sviluppato un desiderio incontrollabile per gli indie, tra cui ha trovato alcune tra le produzioni più coraggiose e interessanti.

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