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Vikings on Trampolines, provato alla Gamescom il platform (quasi) senza comandi

Dopo l’arrivo nel 2016 della nota opera Owlboy, la quale è riuscita a sorprendere moltissimi giocatori in tutto il mondo con le sue potenzialità, vista la bravura di D-Pad Studio nella realizzazione di opere indipendenti, un nuovo titolo è pronto a nascere. Parliamo nello specifico di Vikings On Trampolines, e mai un titolo è stato più esplicativo di questo per un’opera, visto che il titolo in questione approfondire davvero l’esperienza di vichinghi… sui trampolini. Nel corso della Gamescom 2022 abbiamo avuto modo di parlare del titolo per vari minuti con gli sviluppatori, con anche la possibilità di metterci mano in varie partite e modalità, scoprendo di più sull’esperienza dai toni scansonati pronta a divertire il pubblico di ogni età.

La nascita dei vichinghi

Come detto, stiamo parlando di vichinghi che saltano su dei trampolini, il che di per sé non ha ovviamente senso, ed infatti il gioco stesso nelle proprie meccaniche non vuole prendersi particolarmente sul serio, ma non per questo l’esperienza in questione andrebbe sottovalutata. Il gioco è nato in realtà, ovviamente in forma ben diversa, circa 20 anni a dietro, quando uno degli sviluppatori si rese conto di come i videogiochi non piacessero alla sua sorellina per un semplice motivo: i controller. Questa infatti non riusciva ad appassionarsi a nulla per via della presenza di vari comandi, ed è qui che nasce l’idea di Vikings On Trampolines, il quale ci è stato presentato alla Gamescom come un gioco quasi senza pulsanti da premere.

Vikings on Trampolines

Nonostante la difficoltà sia elevata infatti, non è possibile fare quasi nulla se non muoversi nelle mappe 2D di gioco, saltando ovviamente sui trampolini con l’obiettivo di portare a termine l’obiettivo di ogni modalità. Con una precisione nei controlli che ha saputo stupirci, e con l’obiettivo di vivere l’esperienza con gli altri utenti al posto che con i bot, ecco che il titolo ha saputo intrattenerci per quei pochi minuti sorprendendoci positivamente, considerando nello specifico che fra competizione e obiettivi comuni ce n’è stato davvero di tutti i colori.

Nonostante il poco tempo in cui abbiamo avuto la possibilità di assaggiare Vikings On Trampolines, la varietà presentata da situazioni, sconti e modalità è stata semplicemente sensazionale, con gli sviluppatori che infatti sono riusciti a rendere un concept a dir poco semplice pronto a tutto, con un piglio davvero geniale. Che si tratti di lanciare fuori gli avversari, sopravvivere a una mappa che si muove e presenta molti pericoli, o semplicemente di accumulare più punti degli altri, ecco che una partita è sempre diversa dall’altra.

Pronto a divertire

Non è da sottovalutare neanche l’accessibilità dell’esperienza, visto che ovviamente risulta possibile giocare anche con una sola mano, il che aprirà di certo le porte a tanti giocatori che fino a questo momento non hanno avuto modo di appassionarsi a dei titoli per via della difficoltà legata ai controlli.

Senza troppe pretese grafiche, e apparentemente senza una modalità storia, il titolo pronto a venire rilasciato nel giro di qualche tempo, con una finestra di lancio che al momento non è ancora purtroppo ufficiale: non vediamo l’ora di poterci divertire nelle varie partite che l’esperienza propone, sperando ovviamente che questa abbia modo di restare varia per molto tempo. Siamo fiduciosi del fatto che gli sviluppatori abbiano inventato per quest’esperienza platform un numero adeguato di possibilità, come ci è sembrato di aver visto in fase di prova nel corso della Gamescom, e che pur presentando sempre lo stesso concept e un gameplay dalle premesse a dir poco semplici, il titolo possa risultare sempre fresco e pieno di novità da presentarci.

Andrea Pellicane
Nasce nel 2000 già possessore di una Playstation 1 e già appassionato di videogiochi. In tenera età scopre il mondo dell’informatica ed inizia la sua inutile corsa verso la bramatissima Master Race. Nonostante la potenza di calcolo sia la sua linfa vitale è alla perenne ricerca della varietà e di titoli indie che piacciono solo a lui, incurante del fatto che potrebbero funzionare agevolmente anche su un tostapane. Viene spesso avvistato mentre effettua incomprensibili ragionamenti (soprattutto per lui) legati all'economia. Eccelle particolarmente nel trovare i momenti meno opportuni per iniziare e divorare intere serie TV.

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