La popolarità dei picchiaduro sin dai tempi delle sale giochi è ormai cosa nota, e SEGA tra tutte fu tra le principali protagoniste ai tempi d’oro del genere. In quei tempi tirò fuori Virtua Fighter, poi uscito su Sega Saturn e via dicendo. Faceva parte dei primi picchiaduro poligonali in stile Tekken, che però era esclusiva Playstation da parte di Namco, ma sempre molto popolare e gettonato in sala giochi. Quella che andremo a recensire oggi è l’ennesima iterazione di Virtua Fighter 5 originariamente uscito nel 2006 in sala giochi e nel 2007 sulle console dei tempi (ovvero Playstation 3 e Xbox 360), fino ad arrivare alla versione odierna che abbiamo testato su Playstation 5, ma che è disponibile anche su Xbox Series S/X e PC. Andiamo più nel dettaglio con la nostra recensione di Virtua Fighter 5 R.E.V.O. World Stage.

Quando gli effetti speciali sono secondari
Da un punto di vista prettamente visivo e culturale, Virtua Fighter sin dai suoi albori non ha mai fatto uso di effetti particellari, neanche quando Tekken iniziò ad usufruirne con Tekken 4-5-6-7 ed ovviamente anche l’8, questo perché Virtua Fighter ha sempre puntato tutto sulla disciplina dei combattimenti, rendendo le mosse sempre abbastanza reali – benché si tratta di pura fantascienza visto l’aspetto di vari personaggi tra cui la temibile Dural, da sempre boss dei vari giochi della serie.
Per chi non lo avesse mai preso in considerazione, si tratta di un picchiaduro che ha goduto di un vasto pubblico (anche se non vasto quanto quello di altri picchiaduro come Street Fighter o Mortal Kombat o proprio il diretto competitor cioè Tekken), ma che ha sempre basato il suo gameplay sulla precisione delle mosse e veridicità di esse anziché sulla loro spettacolarizzazione. Si tratta quindi di un picchiaduro altamente tecnico che solo i veri puristi possono apprezzare. Diciamo anche che assistere alle mosse speciali di Mortal Kombat o Street Fighter è sempre un bel vedere, e almeno secondo le preferenze di chi vi scrive, le preferiamo ai colpi sordi e metodici di Virtua Fighter, che da sempre contraddistinguono la serie.

I combattimenti sono divisi in tre round, e sono costituiti da colpi diretti tra calci e pugni, prese, ma anche schivate, deviazioni, parate e contromosse. Dal lato narrativo si tratta da sempre di un torneo a livello competitivo dove però un’organizzazione denominata J6 ha secondi fini verso i lottatori che prendono parte al torneo per il progetto segreto “Dural”, per creare il lottatore definitivo.
Contenuti e World Stage
Dopo questa breve introduzione alla serie, parlando dei contenuti di questa nuova versione possiamo notare che i personaggi sono 20, compresa Dural, mentre tra le modalità di gioco oltre all’Arcade, al Versus, alla possibilità di creare le stanze con gli amici ed un’ottima modalità di allenamento, è presente anche la modalità World Stage.

In quest’ultima in pieno stile World Tour come lo era ai tempi di Street Fighter Alpha 3, dovrete affrontare un sacco di avversari fino al “boss” dopo il quale vi sarà riconosciuto un aumento di grado ed avversari sempre più forti. Ovviamente è presente anche la modalità online, stavolta dotata di Rollback, caratteristica fondamentale per la gestione corretta dei frame per giocare online tranquillamente con i picchiaduro odierni senza problemi di lag e ritardo negli input dei comandi.
Dal lato tecnico non abbiamo mai notato cali di frame o altri fastidiosi problemi, complice l’aspetto grafico ed un motore grafico consono per una “remastered” giunta alla sua ultima versione prima del vero erede di Virtua Fighter, del quale ancora si è visto ben poco e di cui probabilmente ne sapremo di più nei prossimi anni. Che l’attesa sia più breve del previsto? Speriamo.