Syberia Remastered Recensione, tra novità e nostalgia

Ecco la nostra recensione di Syberia Remastered, il gioco che ha segnato la partenza della storica e iconica avventura di Kate Walker.

Gianluigi Crescenzi
Di
Gianluigi Crescenzi
Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto...
- Deputy Editor
Recensioni
Lettura da 7 minuti
7.8 Buono
Syberia Remastered

Chi ama il mondo delle avventure grafiche punta e clicca, almeno una volta nella vita avrà sicuramente giocato Syberia, o quanto meno ne avrà sentito parlare come uno degli esponenti storici di maggior lustro e qualità in assoluto. Uno dei capolavori indiscussi di Microids, nato dalle mani e dalla mente del compianto Benoît Sokal, che oggi ritorna in veste totalmente rinnovata, ma con diverse novità che lo rendono un titolo imprescindibile anche per coloro che hanno amato alla follia l’originale. Syberia Remastered regala agli occhi di oggi tutto ciò che gli occhi di ieri pensavano di vedere: restituisce tutta la poesia, tutte le sensazioni, e tutta l’arte pura che abbiamo avuto nel 2002, con ambientazioni e personaggi ridisegnati in 3D, e altre piccole novità per dare qual pizzico di modernità inedita che mancava. Ecco la nostra recensione.

Bentornata, Kate!

Dato che l’ultimo capitolo uscito della serie ha riportato alla luce tanta – ma tanta – nostalgia per Syberia, tra gli ottimi voti della critica e una splendida accoglienza da parte del pubblico, sembrava doveroso prima o poi dare la possibilità a tutti di ripercorrere i passi di Kate Walker fin dal principio, vivendo la sua storia fin dagli albori. Microids ci ha quindi portato Syberia Remastered, ovvero il primo capitolo completamente rinnovato con un comparto tecnico più moderno.

Syberia Remastered è un titolo quasi 1:1, nel senso che la storia è la stessa, così come le vicende, ma alcuni enigmi sono stati un po’ reimmaginati, e altre fasi del gioco sono state snellite per rendere tutto più fluido. Per la nostra prova ci siamo anche dedicati alla comparazione col gioco originale, e la differenza sul piano del gameplay si sente eccome. Ma quali sono queste novità all’atto pratico?

Ancora più affascinante…

Cosa che salta subito all’occhio è la completa ricostruzione degli ambienti e dei personaggi, completamente ridisegnati in 3D, avvalendosi di una direzione artistica che in tutti i modi ha provato – ed è riuscita – a rimanere fedele al lavoro originale di Benoît Sokal. Il fascino di Valadiléne, la particolarità dell’università di Barrockstadt, la sensazione di inquietudine a Komkolzgrad, la poesia delle terme di Aralbad: tutto quello che in parte dovevamo immaginare, ora rende ancora meglio grazie alla rimozione della telecamera fissa, e all’esplorazione ancora più libera (nei limii della mappa). Chiaramente il tutto è stato fatto anche avvalendosi di texture migliorate, anche dei personaggi, e con giochi di luce più vivi. Quello che non è stato snellito, ma che anzi risulta un po’ più pesantuccio, sono le camminate, che diciamo in un certo senso abbiamo considerato come contemplative… anche se un po’ troppo frequenti.

L’interfaccia ora è moderna in tutti i sensi, che riprende a piene mani quanto imparato con The World Before: niente più elenco di chiacchiere su un taccuino durante i dialoghi, ma un selezione in trasparenza a lato dello schermo. Inoltre anche il box dei sottotitoli ora è più moderno. L’intero menù è stato rilavorato, meno “meccanico” e più artistico, con quello che si apre che è il vero e proprio diario di Kate, con anche l’elenco di missioni e obiettivi per non perdere il filo.

C’è da dire però che non tutto dal punto di vista tecnico è stato migliorato come avremmo voluto: i primi in analisi sono purtroppo i video, che non sembrano aver giovato affatto del restyling, ma anzi, ha reso il tutto fin troppo plasticoso, con un effetto “bambola” un po’ troppo vistoso per un gioco riproposto nel 2025. certo, sono state aggiunte alcune animazioni anche nelle cutscene, ma non è bastato a rendere giustizia quanto speravamo, tanto che lo stacco di qualità tra video e gameplay si vede parecchio (e in senso inverso rispetto al solito!).

Anche l’audio ha i suoi vantaggi e svantaggi: tornano le voci storiche di tutti i personaggi, ripulite per l’occasione, ma in alcuni casi le tracce audio doppiate – nella lingua italiana – si interrompono bruscamente prima che la frase finisca (per fortuna siamo comunque aiutati dai sottotitoli). La colonna sonora è rimasta affascinante come sempre, ma la brevità e la ridondanza della stessa traccia all’interno delle singole ambientazioni è una cosa decisamente anacronistica, e forse una di quelle che avrebbe richiesto una maggior attenzione nella riproposizione (magari con qualche traccia inedita, dato il lavoro eccelso fatto con Syberia: The World Before).

…ma sempre vecchio stile

Il pregio più importante però di Syberia Remastered è che il gioco non ha perso la sua identità “vintage”. Rimane sempre il classico punta e clicca, con raccolta di oggetti, mosse ingegnose per risolvere situazioni ostiche, e dei puzzle meccanici pronti a farci scervellare quando serve. Inoltre questa volta è stata anche introdotta la possibilità di giocare con due livelli di difficoltà: quello normale, dove vivremo l’avventura come sempre, e la modalità storia dove avremo qualche indicazione in più su cosa fare e come procedere.

Il gioco è disponibile su diverse piattaforme – PS5, Xbox Series X/S e PC – ma tra poche ore sarà giocabile anche su Meta Quest 3, cosa che permetterà in tutti i sensi di vivere l’avventura di Kate da un’altra prospettiva. La nostra ipotesi tuttavia, è che grazie all’ottimo lavoro fatto con questa remastered – e appunti per le riserve – un futuro Syberia 2 Remastered possa essere ancora migliore, e non vediamo l’ora di provarlo quando sarà giunta l’ora.

Syberia Remastered
Buono 7.8
Voto 7.8
Condividi l'articolo
Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.