Nelle scorse ore è emersa un’indiscrezione che suggerisce un possibile rafforzamento della relazione tra Sony PlayStation e lo studio di sviluppo indipendente Giant Squid. La notizia, riportata dall’attento portale Gematsu, riguarda il deposito di un marchio europeo congiunto per il videogioco Sword of the Sea, recentemente pubblicato e accolto con recensioni molto positive.
La particolarità della situazione risiede nel fatto che il marchio è stato registrato sia dal platform holder che da Santa Monica Studio per conto di un titolo sviluppato da terzi. Sebbene non si tratti di una conferma ufficiale di alcun tipo, una mossa del genere è considerata insolita e ha immediatamente dato il via a una serie di speculazioni all’interno della community di settore.
Le speculazioni: acquisizione o partnership finanziaria?
Le ipotesi che circolano sono diverse. Alcuni analisti suggeriscono che PlayStation potrebbe aver acquisito la proprietà intellettuale di Sword of the Sea, assicurandosene il futuro. Un’altra teoria, più audace, vedrebbe lo stesso studio Giant Squid in procinto di diventare un team first-party, entrando a far parte dei PlayStation Studios.
Tuttavia, lo scenario più probabile potrebbe essere meno eclatante. È noto che Sony ha investito in modo significativo nello sviluppo di Sword of the Sea. Lo stesso team di sviluppo ha dichiarato pubblicamente in passato che il colosso giapponese “ha salvato il gioco” fornendo i fondi necessari e includendolo nel catalogo di PS Plus Extra, una mossa che ne ha garantito la visibilità. Matt Nava, fondatore dello studio, aveva commentato: “È fantastico che Sony abbia un programma del genere. Questa grande e potente azienda ha un gruppo di persone dedicate che si preoccupano davvero dell’aspetto artistico del medium”.
Di conseguenza, è plausibile che PlayStation detenga una qualche forma di partecipazione finanziaria nel progetto, e che il marchio congiunto sia una diretta conseguenza di tali accordi. Al momento, né Sony né Giant Squid hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito alla questione.
La situazione resta in evoluzione. Il deposito di un marchio congiunto è un fatto significativo che indica, quantomeno, un legame molto stretto tra le due compagnie. Sarà necessario attendere comunicazioni ufficiali per comprendere la reale natura di questa partnership e le sue implicazioni per il futuro dello studio e della sua acclamata opera.