JDM: Japanese Drift Master Recensione, affrontiamo i giganti su console!

JDM: Japanese Drift Master è finalmente arrivato su console, riuscirà a reggere il confronto con la versione per PC? Ecco la nostra recensione.

Angela Pignatiello
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Angela Pignatiello
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Classe '97. Nata e cresciuta con la Metal Gear Solid saga, amo giocare a quasi tutto ciò che mi capita sotto mano. Analizzo tutto ciò che...
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RecensioniJDM: Japanese Drift Master
Lettura da 8 minuti
jdm japanese drift master drift
7 Buono
JDM: Japanese Drift Master

JDM: Japanese Drift Master è un titolo che a prima vista potrebbe sembrare una di quelle copie di Need for Speed a basso budget, senza arte né parte. Ma chi si basa solo sull’apparenza e su “quello che potrebbe essere”, si sbaglia. È vero che gli sviluppatori di Gaming Factory hanno preso ispirazione da Need for Speed Underground 2, ma questo non significa che il risultato sia senz’anima. Anzi, per essere un titolo dedicato a una nicchia, è sorprendente. Ve ne abbiamo già parlato durante la sua prima release, ed ora lo analizziamo nella sua versione console!

La storia è importante

Per quanto sia una cosa inaspettata nei giochi di questo tipo, soprattutto se prendiamo in esame quelli più recenti, JDM: Japanese Drift Master propone anche una trama. Il protagonista del gioco è un “gaijin”, ovvero una persona straniera al Giappone, che decide di trasferirsi per le corse clandestine. Il problema è che mancano i soldi per poter comprare un’auto e poi per migliorarla. Non solo, un po’ come accade anche in Fast & Furious: Tokyo Drift, il protagonista vivrà anche dei veri e propri episodi di xenofobia. Ma una volta al volante, dovrete dimostrare che siamo davvero dei Drift Master. Una cosa interessante è che la storia è raccontata tramite panel di manga e non cutscene, cosa che rallenta un po’ il ritmo di gioco ma alla fin fine è gradevole. Inoltre, se non avete mai letto un manga, vi basterà premere un tasto per vedere qual è l’ordine di lettura corretto.

È il momento di dare gas!

Il gameplay di JDM: Japanese Drift Master è abbastanza solido. Prima di tutto bisogna parlare di “come si gioca”. Infatti avrete la scelta di giocare in due stili: arcade o simcade. La differenza sta nel fatto che nel primo caso sarebbe un’esperienza più simile a Need for Speed, con tutti gli aiuti del caso attivi: sterzata assistita, ABS e simili. Mentre nel secondo caso, avrete più controllo dell’auto e avrete come aiuto alla guida solo l’ABS, che nel caso in cui non sappiate cosa sia, sta per Anti-Block Breaking System. In altre parole è un sistema che impedisce alle gomme di bloccarsi quando si fanno delle frenate importanti. Dopo aver selezionato il vostro stile di gioco, dovete scegliere se avere il cambio automatico o manuale. Per la nostra prova abbiamo usato entrambi gli stili, ma quello che abbiamo trovato più soddisfacente è “simcade” con cambio manuale. In questo modo si ha un feeling di totale controllo sull’auto.

Ma quindi JDM: Japanese Drift Master ha solo gare di drift? Assolutamente no. Le gare sono di due tipi: drift e drag. Queste ultime, se avete giocato Need for Speed Most Wanted, le riconoscereste esattamente come le gare di “sparo”, dove ingranare le marce al momento giusto per arrivare alla fine di un rettilineo nel minor tempo possibile.

La prima cosa che farete è andare a scuola guida, qualcosa di opzionale che vi consigliamo di fare per perfezionare il vostro stile di guida e comprendere quando usare la frizione, quanto è importante lo spostamento di carico dell’auto e tanti altri dettagli che miglioreranno le vostre gare. Quando sarete in auto, noterete che ci sarà un moltiplicatore in base alle azioni che compierete. Quindi cercate di essere creativi per portare a termine le missioni di consegna.

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Ebbene sì, in pieno stile Initial D, dovrete trasportare il sushi per dal ristorante al punto di arrivo, concentrandovi sullo stile. Se da una parte tutto questo è molto bello, dall’altro c’è un problema che riguarda la telecamera. Se si usa quella sull’alettone o la terza persona, nel momento in cui sarete in vicinanza di un guard rail o di un albero, la telecamera inizierà a glitchare molto velocemente e dà parecchio fastidio alla vista. Ma soprattutto vi impedisce di vedere cosa avete davanti. Un vero peccato, visto che il feeling pad alla mano è decisamente ottimale. Senza contare che la vibrazione del pad vi permette di capire dov’è il peso dell’auto, così da gestirla di conseguenza. C’è da dire che con un volante la sensazione di immersione è decisamente migliore, soprattutto nel caso in cui abbiate un volante con il force feedback, quando siete di traverso si sente davvero la forza e dà la sensazione di star davvero driftando in Giappone.

Purtroppo una volta terminata la campagna principale di JDM, non si ha molto da fare, come avevamo accennato anche nella nostra prima recensione. Questa mancanza di contenuti potrebbe portare molti a disinstallare il gioco. Perché sì, c’è la collezione di auto ed è anche possibile modificarle in pieno stile Need for Speed, ma comunque il core dovrebbero comunque essere le gare, che smettono di esserci. Le auto sono per lo più giapponesi, quindi è chiaro che JDM: Japanese Drift Master parla agli appassionati delle case automobilistiche nipponiche. I veicoli sono 22, in totale, ma i produttori sono solo quattro. Viene quasi voglia di sperare in un DLC che ampli il numero di auto.

Come si comporta su console?

Purtroppo JDM: Japanese Drift Master non è perfetto, e su console alcuni difetti sono più accentuati. Se il gameplay è la sua parte migliore, per quanto riguarda la parte tecnica ci sono un po’ di difetti. Il primo riguarda proprio la selezione della lingua: l’italiano è disponibile, però vedrete apparire il portoghese. Ma fatta eccezione per qualche errorino dato forse dall’uso di intelligenza artificiale per la traduzione, è tutto comprensibile.

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La grafica non è eccellente, ma i modelli sono ben definiti, il framerate è sempre stabile e quindi possiamo dire che sia poco più che mediocre, in questo caso possiamo dire che la versione PC è sicuramente migliore, quindi risulta un passo indietro per il titolo. La musica invece diremmo che è sorprendente: sono presenti delle stazioni radio divise per genere musicale: si passa dalla trap, alla boom bap, all’eurobeat (immancabile!) ed è anche presente la phonk. Insomma, potete davvero scegliere la vostra colonna sonora preferita. E a proposito di colonna sonora: il gioco si apre in pieno stile “anime” con una opening J-rock niente male.

Arrivando alla conclusione, è impossibile dire che JDM: Japanese Drift Master sia un pessimo gioco. Non è neanche ottimo. È un racing game molto più che sufficiente che potrebbe far sorridere di felicità i delusi dagli ultimi giochi simili, senza contare che oggigiorno gli sviluppatori puntano molto al simulativo, come Assetto Corsa Rally. Peccato per la pochezza di contenuti e per la differenza di grafica tra PC e console, ma rimane un titolo che ha tutto il potenziale per farvi divertire, curva dopo curva. Non sarà il monte Akina, ma ha il suo fascino.

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JDM: Japanese Drift Master
Buono 7
Voto 7
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Classe '97. Nata e cresciuta con la Metal Gear Solid saga, amo giocare a quasi tutto ciò che mi capita sotto mano. Analizzo tutto ciò che avviene all'interno del mercato videoludico e il suo core: i videogiochi.