Destiny 2 I Ribelli Recensione, l’equilibrio tra due universi

L'universo di Destiny 2 incrocia quello di Star Wars, con un risultato sorprendentemente positivo. Ma cosa c'è di buono? Ecco la recensione.

Lorenzo Ardeni
Di
Lorenzo Ardeni
Contributor
Sono Lorenzo, UX/UI Designer di professione e recensore per passione. Con un amore profondo per le serie di Metal Gear e The Legend of Zelda, da...
- Contributor
RecensioniDestiny 2
Lettura da 14 minuti
Destiny 2 I Ribelli
8.4 Ottimo
Destiny 2 I Ribelli

Non è un segreto che, dalla sconfitta del Testimone, Destiny 2 si è avviato su una strada sempre in discesa, toccando minimi storici sia in termini di base di giocatori, sia per quanto riguarda la qualità stessa dei contenuti. Quei pochi utenti rimasti oltre a soffrire pesantemente la scarsità di giocatori presenti in quello che una volta era un enorme universo condiviso, nel corso dei mesi hanno subito costanti dietro-front da parte di Bungie, che si è mostrata fin troppo disordinata nella gestione del suo stesso titolo.

Tuttavia, smettiamo di puntare il dito contro il portale – che, spoiler, è ancora un disastro – e concentriamoci su quello che Destiny 2 deve essere. Per creare una valida espansione dell’opera di Bungie, dato che si parla quasi esclusivamente di questo, è necessario il raggiungimento di un giusto connubio tra tanti elementi: una storia semplice ma articolata e capace di funzionare anche se slegata dalle altre, fatta anche da missioni che devono essere divertenti da giocare, personaggi iconici con caratteri sempre diversi, mondi variegati e distinti, una colonna sonora memorabile e che, infine, si sposa ad arte con l’intero setting in cui ci si va ad immergere.

I Confini del Destino ha fallito su quasi tutti questi fronti, purtroppo offrendo una delle espansioni peggiori mai confezionate da Bungie. È quindi comprensibile che le aspettative verso I Ribelli siano calate a picco, sebbene la speranza di vedere qualcosa di quantomeno giocabile sia sempre rimasta. Ma specifichiamo un punto fondamentale, prima di analizzare nel dettaglio l’intero pacchetto de I Ribelli di Destiny 2: stavolta non solo siamo rimasti felici di passare tantissime ore nel giocare all’espansione ma finalmente, dopo tanto tempo, ci siamo divertiti davvero a farlo.

Sebbene la storia continui direttamente quanto avvenuto ne I Confini del Destino, le premesse cambiano drasticamente. Nel cercare di scongiurare la profezia dei Nove, ci uniamo al Ramingo per combattere una nuova fazione dei Cabal, l’Impero Barant, guidato da un inedito Guardiano oscuro, il misterioso Dredgen Bael. Atterreremo quindi su Marte dove scopriremo l’Avamposto di Tharsis, un luogo lontano dagli occhi dell’Avanguardia. Qui conosceremo diverse fazioni criminali formate da vex, eliksni e cabal che hanno deciso di vivere una vita lontana dalle loro fazioni principali.

Nel corso della storia dovremo non solo riuscire a fermare l’Impero Barant ma anche ad allearci con queste fazioni indipendenti così da ottenere potenziamenti e supporto in combattimento. Di conseguenza, le missioni principali della campagna chiederanno di completare alcuni favori per le fazioni dei Barracudisti, la Riforma di Tharsis e la Divisione della Totalità, in modo da farci ricompensare con informazioni e un’arsenale inedito.

Un crossover che non snatura

Già queste premesse portano alla luce quanto la collaborazione di Star Wars abbia un ruolo importante nell’impianto narrativo e ludico, ma fortunatamente il team di Bungie è riuscito a fondere con successo l’animo caratteristico di Destiny 2 con il feeling del mondo di Lucasfilm. Temevamo che l’unione dei due mondi avesse potuto rovinare l’uno o l’altro (o entrambi) dal momento che Bungie non si è rivelata molto attenta nel confezionare con cura espansioni, ma quello che abbiamo scoperto è il Destiny 2 che abbiamo sempre amato.

L’influenza di Star Wars si fa sentire molto nei tagli di scena, nel setting, nella presenza delle fazioni ribelli, o anche nella nuova divisione dei Cabal con a capo Bael, che ci ha ricordato moltissimo Kylo Ren. Per quanto l’intero mondo di Destiny sia rimasto invariato, siccome non sono presenti elementi che risultano fuori contesto, il connubio tra i due universi si fa sentire con grande piacere sia nel setting quanto nella caratterizzazione dei personaggi, specialmente quelli nuovi.

Destiny 2 I Ribelli

In particolare, la nostra preferenza va su Dredgen Bael, collegato al passato del Ramingo e senza dubbio uno dei personaggi più interessanti mai introdotti in Destiny 2. La figura si presenta fin da subito come un Guardiano con una peculiarità molto interessante: ha abbandonato il suo Spettro ed è quindi un mortale. Bael purtroppo non ha molta presenza visiva, sebbene ci vengono fatti ascoltare molti dei suoi dialoghi con il Ramingo e che ci hanno ricordato moltissimo quelli tra Kylo Ren e Ian Solo. Da questi ci rendiamo conto che la sua è una figura distorta, spaventata e confusa, disperatamente alla ricerca di uno scopo che lo porta a trasformarsi in una falsa arma dei Nove. Suona familiare?

Da un altro lato c’è Aunor Mahal, un membro dell’Ordine Prassico che, senza nasconderlo troppo, si presenta come l’equivalente dei Jedi. Si mostrerà costantemente dubitante delle intenzioni del Ramingo, senza mai far mistero della sua scarsa fiducia in lui. D’altro canto sarà proprio lei, interessata nel modo in cui il Guardiano può brandire sia la Luce che l’Oscurità, a portarci sulla strada per ottenere la Lama Prassica.

Destiny 2 I Ribelli

Sul fronte delle missioni in sé, non siamo rimasti particolarmente colpiti da buona parte di esse in quanto, ripetiamo, spesso ci viene soltanto chiesto di fare le attività peculiari dell’espansione. Non che siano noiose, sia ben chiaro, ma spesso ci si ritrova in missioni talvolta troppo simili tra di loro, sebbene ci siano delle eccezioni più o meno valide.

Le imprese de I Ribelli, tra dolori ed eticità

È il caso dell’impresa in cui possiamo ottenere la Lama Prassica, la missione “Fuoco e Ghiaccio” di cui si è parlato molto nella community: a renderla differente dalle altre è il fatto che non solo non abbiamo nessuna indicazione su cosa fare, ma neanche su dove andare. Inoltre, i due combattimenti principali richiedono una serie di azioni compiute in un ordine specifico, esattamente come avviene nei raid di Destiny 2.

Insomma, l’impresa Fuoco e Ghiaccio può rubare anche un’ora di gioco la prima volta che la si affronta e ad aggravare il tutto c’è il fatto che alcuni potenziamenti della Lama Prassica richiedono di rigiocarla completando alcuni task addirittura segreti. Non siamo affatto sorpresi che la community stia odiando questa missione – specialmente perché i bug non mancano – ma da parte nostra riveliamo di averla presa più come una sfida e quindi dopo due o tre partite abbiamo cominciato a comprenderla maggiormente per come Bungie l’ha intesa.

Destiny 2 I Ribelli

La fase della campagna de I Ribelli che abbiamo apprezzato più di tutte è senza dubbio la finale, che ci ha ricordato moltissimo le classiche scene di Star Wars dove i membri della resistenza, a bordo degli X-wing, volano attraverso gli Star Destroyer che stanno per esplodere. Senza fare spoiler, aggiungiamo che ci è dispiaciuto non poter combattere un personaggio specifico se non in una cutscene, cosa che ci ha fatto storcere il naso non poco sebbene la sensazione di amarezza sia affievolita grazie all’epica conclusione che abbiamo potuto giocare.

Le attività della Frontiera senza Legge

Altro protagonista dell’impianto ludico sono le nuove attività nella Frontiera senza Legge, puramente da extraction scooter, di tre diversi tipi: contrabbando, caccia alle taglie e sabotaggio. Per quanto, ripetiamo, non siamo grandi amanti del sistema di personalizzazione delle attività offerte dal portale ammettiamo che il meccanismo messo su da Bungie ha motivo per farsi apprezzare.

Una dinamica che abbiamo volutamente omesso delle tre fazioni dell’Avamposto di Tharsis è che ognuna ci mette a disposizione delle abilità da ribelle da usare in combattimento durante questo nuovo tipo di attività. Parliamo di lanciabili che permettono di effettuare un bombardamento mirato, far apparire un astore da combattimento, chiamare uno stiletto che può trovare forzieri e altri punti di interesse, e così via.

Destiny 2 I Ribelli

Questi non solo possono essere potenziati spendendo la valuta dell’Avamposto, ma due di essi potranno essere equipaggiati prima di entrare in combattimento. Ve lo diremo subito: soprattutto giocando a difficoltà più basse non sentirete quasi mai il bisogno di usarli se non per spostarvi velocemente o per cercare loot di qualità superiore, ma ogni giocatore troverà senza dubbio un suo utilizzo ideale.

Le attività in sé non brillano per originalità e sono addirittura simili tra di loro, ma offrono buone ricompense specialmente se consideriamo che in endgame potremo completare dei contratti – simili alle vecchie taglia – della fazione con cui ci siamo alleati per ottenere ancora più loot. Rimane il limite concettuale del portale, che va esplorato troppo a fondo per capire come ottenere armi ed equipaggiamento di buon livello, ma la presenza del matchmaking rende il completamento di queste attività più fluido e veloce.

Armi da una galassia lontana lontana

Dobbiamo fare una menzione d’onore anche alle nuove armi, dal momento che Bungie finalmente è riuscita, dopo tanti anni, ad introdurre equipaggiamento diverso dal punto di vista del gunplay. Prime tra queste sono le armi termiche, che ricordano i blaster di Star Wars, la cui peculiarità è che si ricaricano semplicemente facendole scaldare con il tasto della ricarica.

Nella lista sono presenti cannoni portatili, mitragliette, fucili automatici ma specialmente armi da supporto che, sebbene non ci facciano fare i salti di gioia, ci sono sembrate una novità molto interessante e soprattutto valida contro alcuni nemici con nuove tipologie di scudi.

Destiny 2 I Ribelli

Ma non serve dirvi che l’arma indiscutibilmente protagonista de I Ribelli sono le Lame Prassiche: a primo impatto potrebbero sembrare delle normalissime spade ma una volta compresa maggiormente la loro utilità vi garantiamo che Destiny 2 non sembrerà più lo stesso. Tra le mosse a disposizione ci sono non solo i classici attacchi principali che possono anche concludere con una mossa con danni importanti, ma anche la possibilità di lanciare la lama così da colpire automaticamente anche i nemici vicini. Inoltre, potremo deflettere i proiettili dei nemici per mandarli nella direzione in cui stiamo mirando.

Ciò che ci ha colpito maggiormente è non solo la sua capacità di essere un’ottima arma da mischia e a distanza, ma anche la possibilità di potenziare la Lama Prassica sia nell’estetica, sia nelle prestazioni, dettaglio che va così ad allungare le ore che possiamo passare in compagnia de I Ribelli. A nostro giudizio, questa nuova lama è così più che promossa, dal momento che l’unico difetto che possiamo indicare è la rigidità del gameplay di Destiny 2 con le spade, che però chiaramente non dipende tanto dall’arma in sé quanto nel comparto tecnico ormai datato del titolo.

Destiny 2 I Ribelli

Per trarre delle conclusioni, speriamo di essere riusciti a passare il messaggio che Bungie voleva trasmettere sin da subito con le prime presentazioni de I Ribelli. La nuova espansione non vuole portare Destiny 2 nell’universo di Star Wars, né il contrario. Di fatti, crediamo che il team sia riuscito a trovare un punto d’incontro perfetto tra i diversi ma simili mondi che non va mai a snaturare nessuno dei due e che anzi ne valorizza sempre i punti di forza.

A riprova di ciò c’è un setting che rimane nell’universo di Destiny 2 ma che si rifà alla creatività di George Lucas per offrire – finalmente – un’espansione che sul fronte artistico, narrativo e ludico riesce ad essere unica e piacevole da giocare. Ripetiamo che il prodotto finale soffre del peso degli anni del titolo e dalla presenza del portale, che ancora una volta grava sull’esperienza complessiva, ma siamo davvero felici di potervi confermare che siamo riusciti a giocare a I Ribelli senza sentire il peso della noia e della ripetitività, almeno non troppo.

Destiny 2 I Ribelli
Destiny 2 I Ribelli
Ottimo 8.4
Voto finale 8.4
Condividi l'articolo
Contributor
Segui:
Sono Lorenzo, UX/UI Designer di professione e recensore per passione. Con un amore profondo per le serie di Metal Gear e The Legend of Zelda, da sempre esploro il mondo dei videogiochi cercando di capire cosa rende ogni titolo unico. Oggi sono piantato su Call of Duty e Super Smash Bros., ma non perdo occasione per giocare classici come Super Metroid o Syphon Filter. Scrivo recensioni con uno sguardo critico, ma sempre con la stessa curiosità che mi accompagna da quando ho iniziato a giocare.