DAVY x JONES, l’action shooter piratesco che ci risucchia negli abissi

Abbiamo provato l'early access del gioco di Parasight, un Doom-like in versione pirata con del potenziale, ma che ha ancora tanta strada da fare.

Alessandro Giovannini
Di
Alessandro Giovannini
Staff Writer
Cinema e videogiochi: le mie due più grandi passioni. Da bambino mi alzavo presto per giocare con il Sega Mega Drive II prima di andare a...
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Impressioni
Lettura da 12 minuti

Il team polacco Parasight, fondato da fuoriusciti di Bloober Team, si fece notare nel 2022 con Blacktail, action-adventure in prima persona ambientato in un mondo fantasy concepito sulla base del folklore est-europeo concernente la Baba Yaga. Ora è al lavoro sulla sua opera seconda, che stavolta prende come riferimento l’immaginario piratesco, con il suo carico di leggende, umorismo e creature abissali, per confezionare un’esperienza più marcatamente action-shooter, pur senza rinunciare ad alcuni elementi da avventura open-map sperimentati nel gioco precedente.

Il risultato è DAVY x JONES, un’avventura in prima persona che rielabora i miti della pirateria in chiave fantasy-onirica, con un protagonista logorroico e dalla battuta facile, e delle stuzzicanti idee di gameplay, per il momento inserite in un comparto tecnico claudicante che necessita ancora di un grande lavoro. Il gioco è disponibile in early access su PC, noi lo abbiamo provato per qualche ora e siamo pronti a darvi le nostre impressioni iniziali.

davy x jones intro

Lo Scrigno di Davy Jones

Qualora foste a digiuno di immaginario piratesco, Davy Jones è una delle figure più note delle leggende legate ai pendagli da forca. Le sue origini si perdono nel mito e nella leggenda, tra chi cita n vero pirata vissuto nel 1600 e chi vede nel suo nome e nel suo mito una storpiatura di quello biblico di Giona che vive nella pancia della balena. Sia come sia, “lo Scrigno di Davy Jones” per indicare le profondità degli abissi in cui gli sventurati morti in mare finiscono per essere relegati è una delle espressioni più in voga tra le leggende marinaresche. In DAVY x JONES le premesse di partenza sono differenti: Jones è effettivamente un pirata, uno dei più temuti dei Sette Mari, sempre a caccia di navi da depredare e sempre in guerra contro altre ciurme pirata, in particolare quella del suo acerrimo nemico Edward Teach alias Barbanera (altro celebre pirata, stavolta storicamente accertato ma assurto ben presto alle dimensioni del mito).

Il gioco si apre con l’ennesimo scontro tra Jones e Barbanera, che si conclude con la vittoria del secondo e l’uccisione del primo. Il povero Jones viene decollato, ma questo non segna la sua fine: si risveglia infatti nello Scrigno, l’aldilà dei pirati, un mondo sottomarino onirico popolato dalle anime dei morti in mare, creature fantastiche come il Kraken e altre strane bizzarre creature. Quel che più conta è che Jones è stato separato dalla sua testa, ma quest’ultima non ha perso né la voglia di parlare né l’attitudine alla battuta pronta. Una volta ritrovatisi, il corpo e la testa partiranno alla ricerca di un modo per ricostruire una ciurma pirata dell’aldilà con cui dare la caccia a Barbanera e ottenere vendetta.

davy x jones lo scrigno

Nel concreto DAVY x JONES è un action in prima persona in cui controlliamo il corpo di Jones, mentre la testa ci accompagnerà a breve distanza fluttuando grazie  a un tentacolo di piovra, dispensando consigli e soprattutto facendo battute e sproloquiando in continuazione. Considerando il fatto che potremo comandare la testa a sia nella fasi di combattimento sia in quelle esplorative per effettuare determinate azioni, ciò ne fa una sorta di arma parlante che richiama subito alla mente il recente High on Life, l’fps di Squanch Games che adotta la medesima soluzione e a cui DAVY x JONES si è palesemente ispirato, anche per il tono fortemente umoristico dei logorroici interventi di Davy. La scrittura, per quanto visto finora, è il punto forte dell’operazione: divertente, caustica e spesso nonsense, accompagna le peregrinazioni in questo mondo bizzarro il cui il sottomarino di fonde con il fantasy, il surreale e l’onirico, dando vita a paesaggi suggestivi che fungono da teatro per vicende che si preannunciano rocambolesche.

Che siano il reclutamento di compagni di ciurma, la ricerca di una nave o la fuga da una prigione – tre delle main quest di questo early access – vivremo costantemente situazioni over-the-top interagendo con creature bislacche, tra cui strani ibridi navi-balena, piovre giganti e immancabili pirati zombi. Le premesse narrative per un racconto piratesco avvincente ci sono tutte, serve attendere il gioco completo per vedere se queste promesse saranno mantenute.

A picco

Se il comparto narrativo si rivela già soddisfacente, pad alla mano il gameplay di DAVY x JONES è ancora in alto mare, sia dal punto di vista della pulizia generale sia delle sue meccaniche fondamentali, che hanno bisogno di molto lavoro per essere affinate a dovere.

Sulla carta il gioco vorrebbe essere un action frenetico alla DOOM, in cui il combattimento avviene con un misto di manovre melee e ranged. Jones dispone della sua spada, dedicata agli attacchi corpo a corpo, e della sua pistola per gli attacchi a distanza: quest’ultima, in deroga ai principi di verosimiglianza storica, è in grado di sparare molti colpi in sequenza prima di entrare in surriscaldamento e richiedere un cooldown per poter essere adoperata di nuovo. Entrambe le armi hanno una attacco semplice e uno caricato: la spada può emettere un’onda d’urto che stordisce i nemici a medio raggio, esponendoli ai nostri colpi; la pistola può invece lanciare un colpo caricato che ha gli stessi effetti di una granata.

Il gioco è open-map, con aree aperte di medie dimensioni i cui percorsi si snodano tra biforcazioni, scorciatoie e arene dedicate al combattimento contro folti gruppi di nemici. In questi casi spesso vi sono piattaforme sopraelevate e  modalità di navigazione veloce dell’arena tramite punti di aggancio del rampino – in questo caso il tentacolo di Davy – che consentono un riposizionamento veloce. Inoltre c’è la possibilità di parare un colpo in arrivo col giusto tempismo, potendo anche rispedire al mittente alcuni tipi di proiettili. Nulla di particolarmente innovativo insomma, che tuttavia dovrebbe garantire un’esperienza appagante e frenetica.

Questo sulla carta, perché nella pratica il sistema fa acqua da tutte le parti: il feedback dei colpi è pessimo, così come è problematica è la percezione del raggio di azione delle nostre armi, specie quelle da mischia. Spesso non si capisce a che distanza dobbiamo posizionarci per essere sicuri di colpire gli avversari; altre volte mi è capitato di riuscirci sebbene ci fossero dei barili di ostacolo tra me e loro. Un altro aspetto problematico è l’aggancio degli avversari. Per qualche ragione insondabile, gli sviluppatori hanno deciso di vincolare il lock-on sui nemici al loro stordimento: ciò significa che non possiamo agganciare liberamente qualsiasi nemico vogliamo, ma solamente quelli che abbiamo già stordito, con l’onda d’urto o altri sistemi.

Il lock-on dei nemici è legato alla possibilità di effettuare azioni ulteriori su di loro: una volta agganciati infatti possiamo trasportarci davanti a loro anche da grandi distanze per infliggere delle combo melee in rapida successione, oppure eliminarli con una finisher spettacolare che ricaricherà anche parte dei nostri punti vita. Capirete però che il fatto di non poter lockare a priori un nemico piuttosto che un altro rende estremamente difficile concentrare gli attacchi su avversari specifici specialmente in situazioni particolarmente concitate con molti nemici a schermo. Il risultato è che le battaglie sono delle baruffe caotiche in cui dobbiamo effettuare attacchi di stordimento a casaccio scegliendo poi in un secondo momento quale nemico agganciare per concentrarci su di lui. Non c’è alcuna ragione per cui questa scelta debba o possa offrire più divertimento al giocatore, che invece ne esce confuso sull’approccio da adottare in battaglia.

davy x jones mappa
Buona fortuna a trovare la X della missione principale!

La mancanza di una direzione chiara sulla filosofia di approccio al combat system si riflette anche nella componente esplorativa del gioco: le mappe aperte propongono varie attività, come la ricerca di collezionabili nascosti, e alcune quest secondarie utili ad ottenere materiali preziosi con cui acquistare potenziamenti e nuove abilità – ad esempio l’utile doppio salto – ma c’è un grande pasticcio nella navigabilità degli ambienti, con troppi elementi a schermo che spesso rendono confuse le mappe e il pathfinding; senza contare il  fatto che il log è avaro di indicazioni, cosicché non risulti affatto chiaro cosa dobbiamo fare , dove dobbiamo andare e con chi dobbiamo parlare per far proseguire la missione. Va bene far spremere le meningi al giocatore, ma qui c’è un problema di esecuzione approssimativa del quest design, che lascia spesso interdetti sulla prossima azione da compiere e ci porta a vagare alla disperata ricerca di indizi.

A tutto ciò va aggiunta una scarsa pulizia generale, con vistosi problemi di rallentamenti, bug improvvisi e crash randomici del gioco, spie di una build ancora precaria che avrebbe beneficiato sicuramente di  una maggior pulizia prima di essere pubblicata, seppur ancora in early access. Se a ciò associamo il fatto che il salvataggio automatico avviene in punti della trama piuttosto distanti tra loro, e che un eventuale game over non preserva gli avanzamenti dei compiti secondari se a meno che non siamo passati per un checkpoint (anche questi sono sparsi in punti fissi delle mappe), potremmo rischiare di perdere decine e decine di minuti di  esplorazione in conseguenza di errori irreversibili che portino a blocchi o a chiusure improvvise dell’applicazione.

Olio di gomito

L’early access di DAVY x JONES offre i primi 3 atti della campagna, ciascuno completabile in circa un’oretta svolgendo unicamente gli incarichi principali. L’offerta ludica per i completisti assicura un sufficiente numero di ore per invogliare un eventuale acquisito. Tuttavia, lo stato tecnico problematico in cui versa l’attuale build e le problematiche di cui soffre il combat system mi porta a suggerirvi di aspettare l’uscita del gioco completo, o quantomeno l’applicazione di corpose patch correttive che rendano il gioco pulito e stabile. La premessa narrativa intrigante, la scrittura umoristica e l’affascinante setting fanta-piratesco sono tutti punti a favore del gioco, ma il team di sviluppo deve rimboccarsi le maniche a lavorare duramente per rendere l’esperienza di gioco di DAVY x JONES davvero appagante.

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Cinema e videogiochi: le mie due più grandi passioni. Da bambino mi alzavo presto per giocare con il Sega Mega Drive II prima di andare a scuola; al pomeriggio guardavo Terminator 2 fino a consumare il nastro della VHS; di sera mi cimentavo nelle avventure grafiche di Lucas Arts sul glorioso PC con Windows 95. Poi sono venuti gli studi e la laurea in cinema oltre al lavoro come videomaker freelance. In tutto ciò non ho mai abbandonato il gaming, che ho combinato con la mia passione per la scrittura e il mio approccio analitico.