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I videogiochi costano troppo? «Sottoprezzati» per uno sviluppatore di Rocksteady

Qual è il prezzo corretto di un videogioco? Difficile a dirsi, soprattutto negli ultimi anni, quando il prezzo di quasi ogni bene ha subito considerevoli variazioni tra pandemia, crisi economica e inflazione. Tuttavia, ha preso la parola in merito Lee Devonald, Character Technical Artist di Rocksteady. Pochi giorni fa, tramite un tweet Devonald ha affermato che gli studi di sviluppo di videogiochi starebbero mantenendo i prezzi bassi, nonostante il rialzo degli ultimi anni.

RocksteadySecondo i calcoli, i videogiochi dovrebbero costare quasi 100 dollari l’uno (93 dollari per l’esattezza), e non 60 dollari circa, prezzo intorno al quale si aggirano mediamente i titoli. Nel tweet, piuttosto polemico in verità, l’artista ha affermato:

Non so se lo sapevate, ma i 60 dollari nel 2000 equivalgono a circa 93 dollari oggi, a causa dell’inflazione. Vi stiamo facendo pagare i giochi meno di quello che valgono, e lo stiamo facendo da anni. Pagateci quello che valiamo.

Considerando i problemi economici che molte persona stanno affrontando, proprio a causa di quella stessa inflazione sbandierata da Devonald, l’affermazione risulta discutibile. Il costo di un bene e servizio non dovrebbe, infatti, mai superare la cifra che il pubblico è disposto a spendere per ottenerlo, e di questo è bene tenerne conto. Attualmente, il post dell’artista è scomparso da Twitter.

Martina Lembo
Cresciuta a pane e videogiochi, la sua passione per il mondo videoludico è nata negli anni '90 e si è sviluppata, un pixel dopo l'altro, a partire dalla sua prima cartuccia, Pokémon Giallo (che tutt'ora custodisce gelosamente). Laureata in Fisica e specializzata in Tecnologie Avanzate, è una lettrice accanita, adoratrice del MCU, divoratrice di film anni '80, amante dei giochi di ruolo e da tavolo, e cosplayer occasionale. Non resiste al fascino del vintage. Potrebbe capitarvi di vederla setacciare il web alla ricerca di cartucce originali per Atari 2600.

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