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Vampyr – Recensione del nuovo titolo di Dontnod

Sono passati ben due anni e mezzo dall’annuncio di questa nuova IP prodotta da Focus Interactive e sviluppata dai geni della narrazione di Dontnod: dopo un ritardo di ben sette mesi rispetto alla precedente data di uscita dichiarata, Vampyr è finalmente sugli scaffali fisici e digitali di tutto il pianeta; il gioco, pad alla mano avrà davvero convinto la nostra redazione? Varrà la pena di imbarcarsi in questa cupa avventura? Ebbene tra poche righe vi guideremo tra i vicoli di una cupa Londra di inizio novecento, tra ospedali, fabbriche e ovviamente cimiteri.

Dalla Guerra alla Tomba

In guerra la gente muore: è un dato di fatto. Non è stato così però per il nostro eroe, il dottor Jonathan Reid, sopravvissuto alla prima guerra mondiale. Troviamo il nostro dottore in una fossa comune in un quartiere alla periferia di Londra, colto da spasmi e da una sete inspiegabile. Mentre barcolla fuori da questa fossa di cadaveri, una voce parla nella testa di Jonathan, incoraggiandolo al ritorno alla vita, al nutrirsi: gli si avvicina una giovane donna ma la voce è ovattata, offuscata dal suono assordante del sangue che le pulsa nelle vene e che per il nostro dottore ora rimbomba forte come un tamburo nelle orecchie.

La donna abbraccia il giovane, ignara del bacio di morte che le labbra del nostro protagonista stanno per elargirle. Rifocillato, di nuovo cosciente, Jonathan si risveglia dal torpore per sprofondare nel più oscuro degli incubi: la donna che ha appena morso altri non era che la sorella. Mentre l’uomo si rende conto di ciò che ha compiuto, altri lo scorgono ed iniziano a dargli la caccia apostrofandolo come mostro, sparandogli ed inseguendolo in una rocambolesca fuga. Chi lo aveva reso un essere così abietto? Perché il suo destino lo aveva posto in questa non vita? Con la mente ricca di domande, Jonathan salva un prete dall’attacco di un suo simile e questi, ringraziandolo lo conduce da un suo amico, il medico dirigente dell’ospedale di Londra. Adesso, con un tetto sopra la testa, Jonathan può finalmente iniziare a dare la caccia al suo “assassino”. La trama che sta dietro a Vampyr è ovviamente molto complessa, una trama oscura che vi lasciamo il gusto di scoprire da soli, in quanto ogni scelta conta ed ogni partita sarà diversa dalle altre.

Da Preda a Predatore: Diventare un Vampiro

In Vampyr, il gameplay si dipana in due momenti distinti: l’esplorazione fatta di dialoghi e investigazioni, e il vero e proprio combattimento, fulcro dell’azione nel titolo. Prendiamo in esame il primo dei due aspetti del gioco: trattandosi di un avventura circa i vampiri, i dialoghi saranno fondamentali e ricchi di informazioni; pian piano che si procede nel mondo di Vampyr, si aprono sempre più opzioni di dialogo, date dalle informazioni che reperiremo da questo o l’altro personaggio, fin anche dalle lettere, dai diari e dalle pagine dei rapporti medici che troveremo nell’ospedale, vera base operativa per il nostro dottore. Leggendo, informandoci sulla vita dei nostri concittadini, apriremo diverse finestre di dialogo con i vari personaggi che saranno così in grado di darci informazioni sempre utili alla nostra causa, che sia il completamento di una missione o il ritrovamento di un parente perduto. Scoprirete inoltre che ogni vita è preziosa: per progredire di livello in Vampyr, dovrete scegliere chi Abbracciare (nel gergo vampiresco sta per uccidere, ovvero l’abbraccio della morte) ma ricordate che ogni personaggio morto cambierà la storia che andrete a vivere perché questi potrebbe essere a vostra insaputa un parente di un altro personaggio o l’amante o il figlio bastardo; una cosa è certa, più la vostra vittima sarà in alto nella scala gerarchica sociale (ogni quartiere di Londra possiede una sua scala gerarchica) e più sarà in salute, maggiori saranno i punti esperienza che questa vi conferirà. Ovviamente, scegliere chi uccidere non sarà facile ma sarà un obbligo per la progressione del vostro eroe.

Fatte le vostre scelte a livello di trama, il gioco offre un’enorme quantità di opzioni che andiamo a sviscerare: partendo dal nostro Jonathan, vi possiamo dire che il dottore possiede tre macro alberi di abilità da riempire a vostra scelta. La prima branca di abilità riguarda l’aspetto più animalesco del nostro vampiro, in particolare gli artigli, sbloccando una serie di attacchi che infliggono pesanti danni a corto raggio.La seconda macro area ha a che vedere con le ombre, dalle quali lanciare potenti frammenti di ossa, unghie e addirittura vere lance mortali.Terza ma non per importanza la magia del sangue che ci permetterà di creare pozze di sangue esplosive a lungo raggio, andando ad infliggere pesantissimi danni ad area. Proseguendo in questo intricato albero di abilità, potremo aumentare inoltre i valori di salute del nostro vampiro, il livello della stamina che ci servirà per attaccare corpo a corpo e per schivare gli attacchi nemici, e infine aumentare la nostra riserva di sangue (l’equivalente valore del “mana” se preferite). Esistono anche abilità che esulano da questi tre macro alberi, definite come abilità secondarie: queste si basano sulla difesa, permettendoci di creare barriere di sangue attorno al nostro eroe, sulla potenza del nostro morso e sulla quantità di sangue che rigenereremo ad ogni “bacio”. Le abilità secondarie legate all’aspetto ombra invece ci permetteranno di compiere balzi da un’area all’altra, divenendo invisibili per breve tempo o infliggendo danni al nostro arrivo. Se tutto questo non dovesse bastarvi, pensate che esistono tre versioni “supreme” dei tre alberi principali: la versione suprema degli artigli ad esempio manderà Jonathan in furia sanguinaria, rendendolo immune ai danni per pochi secondi e facendogli sferrare colpi a ripetizione, la suprema d’ombra creerà delle copie d’ombra del nostro vampiro che confonderanno ed attaccheranno gli avversari, mentre la suprema del sangue farà ribollire il nemico, facendolo esplodere e rigenerando salute al dottore qualora si trovasse nei pressi dell’esplosione. Inoltre, pensate che potrete scegliere di resettare completamente le abilità del vostro alter ego del ‘900 e ricominciare da capo ad ogni “riposo” che vi prenderete: non c’è limite alla personalizzazione del vostro personaggio.

Non potevano mancare le armi ovviamente: esistono innumerevoli armi bianche, che si dipanano tra mazze chiodate, falci, seghetti, bisturi, paletti e spade; come non mancano le armi da fuoco, ma ricordate che siamo ad inizio secolo scorso e le opzioni sono limitate (non imbraccerete un AK47 per capirci). Ogni singola arma può essere migliorata in quattro categorie diverse: comune, buona, eccellente e perfetta, alle quali vanno sommate altre due sotto categorie, trattandosi di armi bianche ad esempio potrete potenziare il danno o la quantità di stamina che consumeranno ad ogni attacco oppure aggiungere status alterati come veleno, sanguinamento o stordimento, fondamentale per eseguire un morso in combattimento. Potrete equipaggiare due armi per ogni mano oppure due armi ad una mano e un arma a due mani; ciascun’arma possiede un attacco semplice ed uno speciale diverso per ognuna di loro, a voi la scelta. Per potenziare le vostre armi vi servirà un banco di lavoro, presente in ogni nascondiglio che troviamo in ogni quartiere di Londra, questi hub vi permetteranno di creare anche i sieri che vi sosterranno in combattimento, curandovi le ferite e gli status alterati o rigenerando punti sangue. Non abbattetevi, non finisce qui! In ogni hub potrete creare vere e proprie cure per le malattie da elargire ai vostri pazienti: curare un mal di testa o un influenza è vitale per la salute del quartiere perché più è alta la qualità della salute di un luogo e dei suoi abitanti, maggiore saranno i punti esperienza che ogni singolo cittadino vi darà ad ogni abbraccio. Esiste un altro protagonista silenzioso dunque: Londra. Sarà la vostra compagna d’avventura, con i suoi quartieri e segreti tutti da scoprire: sarà vostra cura tenere alto il livello di salute di ogni quartiere e decidere parsimoniosamente chi abbracciare.

Parlando di combattimento non possiamo non aprire una parentesi circa i nemici che incontreremo in Vampyr: i primi saranno gli Skals, vampiri minori che non hanno una vera coscienza ma che non fanno altro che nutrirsi e basta di vittime ignare; questi vivono principalmente nelle fogne o nei borghi della città. Vulkod sarà un nome davvero spaventoso: questi vampiri sono a metà tra pipistrelli giganti e licantropi, non parlano e saranno delle vere bestie feroci da affrontare corpo a corpo, meglio tenersi a distanza. Troveremo poi i Nemrod, ovvero vampiri senzienti che cacciano i loro simili per evitare che la razza umana scopra il segreto della loro esistenza; infine gli Ekon, i vampiri aristocratici non saranno necessariamente dei nemici, anzi tutto dipenderà dalle vostre scelte e le vostre azioni nei loro confronti ed interessi. Le strade di Londra sono poi popolate dai Guardiani di Priwen, una antica casta di cacciatori di vampiri che vi darà filo da torcere con i loro scagnozzi più o meno addestrati al corpo a corpo. Ogni nemico possiede abilità e resistenze specifiche e starà a voi decidere come affrontarlo o ignorarlo. L’esperienza che trarrete da ogni scontro non sarà moltissima (questo perché il gioco tende a farvi scegliere quale dei sessanta personaggi abbracciare piuttosto che farvi fare esperienza in combattimento) sebbene potrete riaffrontare più volte i nemici in una stessa area andando a dormire o cambiando quartiere.

Di Artigli e Denti

Vampyr mette a nudo le nostre paure, ci spoglia delle nostre certezze e ci porta indietro di cento anni, gettandoci nella Londra più cupa che possiate immaginare, alla ricerca di una luce che potrebbe non arrivare mai. L’avventura di Jonathan è pazzesca, ricca di colpi di scena e tanto profonda da poter tranquillamente rivaleggiare con la trama di The Witcher per complessità e scelte a nostra disposizione. Stiamo parlando di un gioco perfetto? No, sfortunatamente: le pecche le troviamo sotto il profilo tecnico, forti di frame rate poco stabile perfino su PlayStation 4 Pro e continui freeze per caricamenti. Graficamente il gioco è fluidissimo in combattimento, ma pecca di texture davvero scialbe e poco curate nei dialoghi e negli sfondi che a volte risultano vuoti, dando un senso di incompiuto. Sbavature, che sfortunatamente vanno a intaccare un lavoro certosino a livello di narrazione, una scelta di gameplay che potrebbe insegnare ai titoli più blasonati usciti anche di recente. Dontnod ha fatto un lavoro encomiabile con i pochi mezzi a disposizione, auspichiamo una patch correttiva ed una maggiore consapevolezza da parte di Focus in futuro: Vampyr è un titolo da prendere immediatamente, senza ripensamenti.

Vampyr

9

Vampyr è un'avventura narrativa che metterà il giocatore in condizione di scegliere cosa è meglio o peggio per la sua salute e per quella dei cittadini che abitano Londra. Jonathan Reid non è divenuto un vampiro per sua volontà, ma adesso lo è, e la sete lo dilania. Non esente da sbavature, Vampyr vi rapirà proprio come un succhiasangue sa ammaliare le proprie vittime.

Tiziano Sbrozzi
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.

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