Unwanted: Ostaggi del mare, una conferenza stampa che smuove e commuove

La conferenza stampa di Unwanted. Con il regista Oliver Hirschbiegel, l'attore Marco Bocci e un cast internazionale. Presto su Sky Atlantic e NOW.

Laura Traina
Di Laura Traina - Contributor News Lettura da 8 minuti

Una nave da crociera trae in salvo un gruppo di migranti. Due mondi da sempre tenuti a distanza si troveranno a collidere e a ripensare ai concetti di giusto e sbagliato. Questo è il tema centrale della nuova serie Sky Original Unwanted – Ostaggi del mare, in arrivo il 3 novembre su Sky e NOW.

Un prodotto contemporaneo, devastante, pungente e commovente. La serie è liberamente ispirata al libro di Fabrizio Gatti “Bilal”, che narra il viaggio del giornalista sotto copertura assieme ai migranti fra Africa e Europa. La regia di Oliver Hirschbiegel (conosciuto per La caduta- Gli ultimi giorni di Hitler, Diana, L’ombra della vendetta) e la sceneggiatura di Stefano Bises (Esterno Notte, The New Pope, Il Re) prendono esempio dal racconto dell’attivista Gatti per narrare una vicenda che al giorno d’oggi periodicamente si ripete tra le acque del Mediterraneo: quella dei migranti dispersi in mare.

Una lussuosa nave crociera chiamata Orizzonte, dove cinquemila persone a bordo sono intente a festeggiare e a godersi la loro vacanza, si imbatte infatti in 28 naufraghi persi in mare e decide di salvarli. Per i passeggeri, l’incontro con queste persone in fuga da miseria, fame e guerre, è un bagno di realtà di cui avrebbero probabilmente fatto a meno. Perché la scoperta da parte dei migranti che la nave è diretta in Nord Africa, il luogo da cui stanno fuggendo, li spinge a dirottare l’imbarcazione, trasformando la crociera in un teatro di scontro dove si sfogheranno tutti i conflitti scatenati dalle migrazioni.  Dilemmi morali e questioni etiche, speranza e dolore, solidarietà e crudeltà, vita e morte si intrecciano in questa serie di 8 episodi prodotta da Sky Studios, Pantaleon Films e Indiana Production, una serie che si pone da seguito al film appena uscito al cinema di Matteo Garrone Io Capitano”.

Unwanted-Ostaggi del mare

Pillole dal cast multiculturale

Girata in inglese, italiano, tedesco, francese e diversi dialetti africani, la serie è interpretata da un numerosissimo cast internazionale. Si parte dal capitano della nave, Arrigo, impersonato dal nostro attore italiano Marco Bocci. Un bell’uomo che si trova al suo primo incarico e che cerca di attenersi il più possibile alle regole, ma deve continuamente confrontarsi con le sue insicurezze e il conflitto tra dovere e morale.

Bocci afferma quanto sia stato complicato affrontare questo ruolo, ha dovuto scontrarsi con un tema molto comune ma da un punto di vista diverso dal solito, più vivo.

«In maniera naturale e spontanea questo lavoro ti fa compiere delle domande e viverle: c’è una cosa giusta da fare? C’è un senso del dovere? È impossibile interpretare queste dinamiche così intime e le emozioni complicate che nascono da una situazione simile senza viverle realmente» racconta Marco.

L’attore conclude quindi realizzando che questa è stata una delle sue esperienze lavorative dove la contaminazione tra il personaggio e l’attore stesso è stata altissima.

Unwanted-Ostaggi del mare

Al suo fianco troviamo la tedesca Jessica Schwarz, che interpreta Edith, sotto-comandante che dimostrerà la sua forza e sicurezza riprendendo il controllo della nave. Tra i naufraghi, poi, ecco l’attore Dada Bozela, nei panni di Tareq, un nigeriano che non si fida di nessuno e che strada facendo si scoprirà essere un ex-nemico: non è un migrante come gli altri, ma un commerciante di esseri umani in Africa; sarà lui a guidare la rivolta sulla nave.

«Ho deciso di prendere parte al progetto perché questa storia può cambiare il mondo e spingere le persone a pensare. A me questa esperienza ha cambiato la vita, mi sento più umile», queste le parole di Dada.

A distinguersi c’è anche il giovane attore albino francese Samuel Kalambay, che con la sua prima esperienza recitativa interpreta un quattordicenne proveniente dal Camerun, Elvis, convinto di possedere potere magici. Un ragazzo sognante che porterà un tocco di sorriso nel corso di tutta la storia. Il giovane si augura che la sua generazione possa vedere questo prodotto e conoscere meglio la realtà.Unwanted-Ostaggi del mare

Anche Francesco Acquaroli e Marco Palvetti (rispettivamente nel ruolo di Franco e Nicola, due clienti della crociera) ringraziano per la coinvolgente esperienza e spiegano come il ruolo dell’attore oggi sia diventato estremamente importante nella società, come si evince dalla tematica della serie. Non si può, infine, non citare le numerose comparse che han preso parte a questo progetto, molte delle quali reali immigrati con un vero bagaglio alle proprie spalle, fatto di storie simili a quelle raccontate in Unwanted. Gli attori affermano infatti di aver attinto anche dalle loro testimonianze.

Un’orgoglio per la produzione

Il produttore Sasha Roseman di Pantaleon Films afferma di aver deciso di collaborare al progetto dopo aver letto il libro di Gatti:

Ho letto il libro, è così devastante, così toccante, che non puoi smettere di leggerlo né dimenticare di averlo letto. Mi ha letteralmente sconvolto identificarmi con queste persone.

Indiana Production continua a parlare dell’esperienza, spiegando la grande necessità in questo lavoro di essere il più reali possibili e del bisogno quindi di recuperare una nave vera e propria. Gli episodi sono stati per la gran parte girati effettivamente su un’imbarcazione e la difficoltà non è stata da poco. La presenza di due crew, gli attori e l’equipaggio reale della barca, e gli anni del COVID, con la quarantena e le sue regole, non hanno facilitato il lavoro, eppure «il timone è stato tenuto. E da quel momento non è mai stato mollato».

Dare voce a chi non ne ha: il merito del regista

È una serie dove tutti vengono compresi, i “buoni” e i “cattivi” sono presentati senza giudizio, e le ragioni di entrambi sono chiaramente espresse: spiega il regista Oliver Hirshbiegel. Il compito era quello di essere equi e il più possibile autentici. Ma questo non vuol dire che è una serie che non si schiera, anzi, il suo intento è quello di smuovere le persone, di portarle a chiedersi cosa si può fare realmente nella vita di tutti i giorni, perché quello fatto fino ad oggi non funziona e non risolve il problema.

«La cosa bella del fare cinema» continua Oliver «è che gli attori, i registi, gli sceneggiatori, la troupe, sono tutti membri di una tribù universale globale. Non si guarda al colore, perché soffriamo nella stessa maniera, ci sforziamo di essere perfetti nello stesso modo e si diventa quindi una famiglia. Realizzare questa serie, lavorare insieme, è stata una bozza di come potrebbe essere oggi il mondo interculturale ed è stato un bellissimo viaggio»

Un applauso quindi a tutti coloro che hanno preso parte alla creazione di questa serie tv, impegnata, vera e assolutamente da non perdere.

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Contributor
Appassionata di cinema, laureata in DAMS e attrice di professione. Respiro di creatività e scrittura.