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Toxikk – Recensione

Facciamo un salto indietro nel tempo e torniamo nel 1999. I grandi appassionati se lo ricorderanno bene, è l’anno in cui il primo Unreal Tournament vide la luce, prodotto dalla Epic Games e focalizzato sul gioco multiplayer in rete. Il padre per eccellenza degli arena shooter che, sfruttando al massimo una versione migliorata dell’Unreal Engine allora presente, ha saputo gettare le basi di un’idea di multiplayer ormai quasi dimenticato negli odierni FPS moderni. Il lavoro svolto da Reakktor Studios ha realizzato il titolo che non ti aspetti: Toxikk si presenta come un fulmine a ciel sereno, candidandosi a tutti gli effetti come erede spirituale di UT e Quake III Arena. Andiamo dunque alla scoperta di questa sorpresa, cercando di conoscere i suoi punti di forza e anche quelli più ostili.

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Ognuno a modo suo

Sicuramente avrete già notato come la frase “Frag like it’s 1999” sia il sottotitolo che gli sviluppatori hanno scelto per accompagnare il nome di Toxikk all’interno del gioco. L’intendo così risulta già da subito essere molto chiaro: davanti ad uno stile quasi totalmente omogeneo dell’esperienza online che gli sparattutto attuali offrono, Reakktor Studios ha scelto di andare volutamente controcorrente, per arrivare fino alle origini dove tutto ebbe inizio. Abituati infatti a dover avere a che fare con avversari via via sempre più forti o avvantaggiati dalle varie abilità aggiuntive legate al proprio livello, questo titolo ci porterà all’interno di un’arena, dove tutti i giocatori si troveranno esattamente alla pari, senza poter contare in nessuna meccanica che possa portare beneficio durante il combattimento. Dimentichiamoci allora di bonus o prestigi, le uniche vere skill saranno quelle del giocatore, in giro per la mappa, alla ricerca scatenata di armi, kit di salute, armamenti e nemici da far saltare in aria. Giocare all’interno di Toxikk sarà una scoperta continua; partita dopo partita si avrà modo di perfezionare la propria tattica di gioco, i propri movimenti e la propria abilità nel risolvere velocemente le questioni più disperate. Rapidità sarà la parola chiave da seguire: il tempo per cercare le giuste armi è ridotto al minimo, e quando ci ritroviamo di fronte ad un nemico, il tempo per scegliere cosa fare sarà nullo se si vuole restare in vita. Il ritmo di gioco sarà costantemente molto elevato, dopo una morte in meno di quattro secondi si è già di nuovo all’interno della mappa, magari alle spalle di un nuovo nemico o tra i proiettili di un fuoco incrociato al centro della mappa.

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Un’arma e una mappa per tutti

Toxikk combina pochi e semplici ingredienti, ciascuno però studiato ed inserito al posto giusto. Le mappe di gioco sono una perla di questo titolo, ben curate nei dettagli e graficamente ben realizzate; non sono troppo grandi, permettendo così alle squadre avversarie di trovarsi velocemente, ma ben articolate, con vari sistemi interni per sfruttare ogni angolo disponibile della mappa, sviluppate in più piani la cui scelta da quale parte passare spetterà in primis al giocatore stesso, per raggirare il nemico o fuggire dai propri inseguitori. In alcune mappe più grandi, tra le quali le Massive Maps, sono disponibili veicoli o Mech con i quali è possibile cambiare strategia di gioco, grazie alle armi nettamente più devastanti e a lunga gittata, che garantiscono anche una maggiore resistenza complessiva. Il sistema d’armamento, che sottolineiamo essere alla pari per tutti, è ben posizionato all’interno delle mappe di gioco; è molto vario e si adatta ad ogni stile di gioco. In ogni inizio partita, si partirà sempre con la classica pistola con munizioni limitate; sarà dunque nostro compito quello di rifornirci subito dell’arma migliore disponibile nei paraggi, per cercare di sopravvivere e avere la meglio sugli avversari. Sarà fondamentale conoscere i vari punti della mappa di respawn delle armi più efficaci, per riuscire a dominare la partita nei migliori dei modi. Sicuramente molte armi si riveleranno poco adatte in tante situazioni, come ad esempio il cecchino che richiede di per sé tempo e precisione, soprattutto se poi, oltre al poco tempo a disposizione, davanti vi ritroverete a dover sopravvivere a letali missili di un lanciarazzi, l’arma sicuramente più powa dell’intero titolo.

Nonostante Toxikk si concentri decisamente sul multiplayer, presenta all’interno anche una campagna per il giocatore singolo, articolata non come una classica modalità “Storia”, ma come un torneo ad incontri di difficoltà crescente, grazie alla presenza di bot comandati dall’intelligenza artificiale. Sarà un’ottimo campo di allenamento, per conoscere bene le mappe e capire come usare le varie armi presenti nel gioco. Tra le varie modalità, oltre alle classiche partite a squadre o tutti contro tutti, troveremo delle versioni rivisitate di Dominio e Cattura la bandiera, conosciute nei vari capitoli della serie di Call of Duty.

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I tempi passano… e cambiano

Per quello che i ragazzi di Reakktor Studios vogliono offrire, Toxikk sembra essere un titolo perfettamente riuscito, e forse realmente lo è, passando dagli scenari futuristici delle mappe, ai sistemi di combattimento, fino a quello dell’armamento, variegato e dinamico. L’unica mancanza però… sono i giocatori che dovrebbero popolare i server di gioco. I nostalgici e i grandi appassionati degli arena shooter avranno sicuramente apprezzato e già colto l’occasione di poter tornare a giocare alla vecchia maniera, il problema di fondo resta quello di far approcciare le nuove generazioni di videogiocatori ad un sistema opposto a quelli a cui tradizionalmente sono abituati. Prima di allontanarmi dal mondo degli FPS online, ricordo che la domanda che più mi veniva posta dai miei coetanei era: “A che prestigio sei arrivato?”, dover dunque rinunciare ad un mondo ricco di bonus e ricompense legati al livellamento, bisogna ammettere che non è per niente facile e alla portata di tutti, soprattutto nell’attuale mondo competitivo. Quindi resta la problematica più grande con cui gli sviluppatori devono continuare a lottare, per non rendere un gioco così bello e piacevole destinato a morire prima del tempo.

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Un gioco alla portata di tutti

Toxikk è un’esclusiva che rimarrà su PC ed è disponibile in due versioni su Steam: una gratuita, free-to-play, e un’altra a pagamento al prezzo di 14,99 €. Il gioco è interamente in inglese, ma la lingua sarà un elemento marginale in quanto basterà davvero un minimo di conoscenza nel settore per capire cosa ci sta proponendo il gioco. Interessante è stata la scelta degli sviluppatori di rendere questo titolo accessibile a tutti nella modalità free-to-play, con il preciso impegno di non aggiungere ulteriori contenuti aggiuntivi per non favorire nessun giocatore. L’unico DLC presente aggiunge nuove mappe e nuove armi, ma senza modificare la struttura base di gioco, mantenendo così stabile l’equilibrio tra le due versioni. A livello di hardware, Toxikk non è troppo esigente, riuscirete a farlo girare al massimo senza troppi problemi e neanche con componenti recentissimi, potendo sfruttare al massimo la potenza grafica del motore Unreal Engine (ormai d’eccellenza per supportare titoli di questo stampo). E’ un titolo che consiglio davvero di provare, come validissima alternativa all’ormai tanto affermato Unreal Tournament. A chi invece si approccia per la prima volta a un’arena shooter, è un’esperienza di gioco che suggerisco di fare, giusto per conoscere un tipo di gioco diverso da quello a cui si è soliti ritrovarsi.

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Frag like it's 1999. Toxikk ci farà fare un salto indietro nel tempo e ci riporterà negli anni degli arena shooter. Reakktor Studios ha realizzato questo titolo proponendo meccaniche di gioco ben lontane da quelle a cui siamo abituati con gli FPS online moderni, andando a conquistare i nostalgici e gli appassionati del genere, cresciuti con Unreal Tournament e Quake III Arena. Tecnicamente è un titolo ben realizzato e fa forte del suo sistema di gioco ben bilanciato, offrendo un'esperienza dinamica e veloce. Toxikk si offre a tutti nella sua versione free-to-play su Steam e tra gli obiettivi si propone quello di portare questo genere alle nuove generazioni di videogiocatori.

Mariano "xTheDeathx" Bonaccorsi
Avvicinatosi al mondo videoludico tenendo in mano la sua prima console, una PSP Slim & Light, xTheDeathx inizia la sua vera avventura solo nel 2011 su PlayStation 3 e come cacciatore accanito di trofei. Riempita la sua bacheca di Platini, continua la sua avventura anche su PC sotto il nick di WhiteBlackDeath, tra un pad e una tastiera in compagnia di amici e tanto sano divertimento.

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