Se anche voi siete amanti di Warhammer Fantasy Battle, il mitico wargame tridimensionale creato da Games Workshop pubblicato per la prima volta nel lontano 1983, siamo certi vi interesserà anche conoscere tutti gli aspetti del secondo videogioco strategico dedicato ad esso. Quest’oggi infatti vogliamo portarvi all’interno della profonda esperienza di gioco che i ragazzi di Creative Assembly sono riusciti nuovamente a ricreare in questo secondo capitolo: Total War: Warhammer II.
Il grande Vortice deve essere protetto
Dopo soli dodici mesi dall’uscita del suo predecessore, questo nuovo capitolo della bellissima serie di videogiochi strategici Total War, incentrati sulle gloriose battaglie tra le forze del bene e quelle del caos, torna ad impegnare i nostri pomeriggi ludici. In questa occasione però il divertimento e il godimento generale del gioco sono particolarmente aumentati, perché sembra proprio che la software house abbia capito alcuni limiti del primo titolo e abbia cercato di eliminarli o quantomeno di smussarli (nei limiti della possibilità per la struttura Total War). Se siete appassionati di titoli strategici saprete perfettamente che i vari Total War sono da sempre sinonimo di qualità sotto l’aspetto della simulazione delle battaglie, sulla gestione dei territori e che non sono per niente soddisfacenti però a livello di storia. Un difetto che con la grande tradizione del gioco tridimensionale non va molto d’accordo, perché tutti gli utenti del gioco da tavolo si innamorano prima delle bellissime miniature e poi della fantastica storia che caratterizza le tantissime fazioni. Il background di ogni esercito, signore e campione del gioco da tavolo, sono raccontati nei libri ed è solito riprodurre anche battaglie campali delle storie scritte in questi manuali. Questo difetto infatti fu uno dei problemi del titolo precedente e, fortunatamente, è stato più limitato in questo secondo capitolo, che ha mantenuto inalterata e anzi migliorata la formula del gameplay generale e che è andato a migliorare aspetti quali la grafica e l’inserimento di una piccola storyline per ogni esercito. Grazie a questa innovazione, il gioco vi conquisterà proprio come il bellissimo wargame, perché potrete rivivere insieme ai vostri battaglioni preferiti le storie sul mitico Vortice. In questo nuovo episodio ci troveremo a combattere nelle terre di Ulthuan e Lustria, dove quattro popolazioni storiche si contendono il predominio e il controllo del pericoloso, quanto potente, vortice magico.
Quattro fazioni, Otto grandi condottieri
Le ambientazioni di questo nuovo gioco ci portano alla conoscenza di quattro nuovi grandi eserciti: Alti Elfi, Uomini Lucertola (Lizardman), Skaven e Elfi Oscuri. Ogni fazione punta a controllare il vortice dei venti magici ed è proprio per questa circostanza che ogni trattato di pace o accordo tra le varie fazioni viene meno, così da poterci immergere in un nuovo mondo dove il predominio va nuovamente affermato. Sicuramente la scusa utilizzata per dare il via alle guerre e ai complotti non è certo fantastica, però dobbiamo dire migliora rispetto a quella del suo predecessore, che grazie a dei filmati d’intermezzo riesce a darci un motivo per continuare.
Alti Elfi (High Elves)
Gli Alti Elfi sono ciò che di più bello si può incontrare tra le lande del Vecchio Mondo: antichi come quest’ultimo sono da sempre abili combattenti e decisamente grandi strateghi. Per conquistare il grande vortice magico utilizzando questa fazione dovremo ingrandire le nostre fonti di “Frammenti di Pietravia” e sfruttare le grandi abilità diplomatiche che questa fazione può vantare. Rispetto agli altri eserciti gli Alti Elfi possono contare su un’organizzazione pressoché perfetta: infatti i disordini con questo esercito sono davvero poca roba. Questa fazione possiede un grado di civiltà elevatissimo che stimola il giocatore a sfruttare le doti diplomatiche rispetto alle battaglie campali che, alla lunga potrebbero mettere a rischio il proprio territorio. Nonostante questo la forza militare di questa fazione è abbastanza forte da tenere testa agli avversari, gestendo una variegata struttura che va dagli abilissimi arcieri, ai mitici elmi d’argento, fino ai draghi, le fenici e le bellissime aquile. Molto probabilmente questo è l’esercito giusto per iniziare a giocare se non siete abili strateghi e non conoscete ancora il mitico mondo di Warhammer.
Uomini Lucertola (Lizardman)
Storicamente sono l’esercito più antico e longevo del Vecchio Mondo perché, grazie alla magia più forte del gioco e a una corazza naturale spessissima, da sempre riescono a sopravvivere ai cambiamenti della terra. Grazie alla loro esperienza, quando i giocatori conquistano nuovi territori possono contare su una rete geomantica che migliora le prestazioni dei terreni e aumenta l’efficacia delle leggi. Grazie a questa capacità, i Lizardman possono contare subito su una crescita rigogliosa e stabile e su una fornitura elevata di denaro. Gli eserciti sono composti da truppe semplici, naturalmente più resistenti dei soldati delle altre fazioni e provvisti di una forza capace di crescere grazie all’uso delle potenti magie a loro disposizione. Sfortunatamente le unità di fanteria sono più lente rispetto ai nemici, debolezza che però si assottiglia se pensiamo che possono schierare enormi dinosauri dai quali gli shinki lanciano i loro giavellotti appuntiti. Gli Uomini Lucertola sono adatti per lotte di logoramento, anche se hanno come difetto l’Istinto Primordiale, che li costringe a caricare i nemici più vicini senza che il giocatore li possa controllare.
Skaven
Si tratta dell’unità più infingarda di Warhammer. Quest’esercito può contare su svariati potenziamenti che, se sfruttati al massimo, rendono il gioco molto più divertente. Inizialmente sono difficili da gestire, perché a differenza delle altre fazioni, questi dipendono molto meno dall’oro ma decisamente di più dal Cibo, risorsa fondamentale per poter portare miriadi di schiavi in battaglia. Più Cibo i nostri ratti avranno e più saranno i bonus che potremo riversare in battaglia, questo perché l’essenza del nostro esercito è quella di “intoppare” con enormi quantità di “Schiavi” la fanteria e le unità di sfondamento avversarie, per falcidiarle con le nostre possenti macchine Warp o con le nostre unità d’élite. I topi però sono soggetti molto spesso a grandi disordini interni, tanto che nel bel mezzo delle battaglie un’unità può ribellarsi al nostro comando e formare un nuovo nemico. Altro fattore importante è che gli accampamenti Skaven agli occhi dei nostri nemici sembreranno rovine, costringendoli prima a esplorarli e solo poi ad attaccarli.
Elfi Oscuri (Dark Elves)
L’esercito più bello e possente dell’intero mondo Warhammer. No scherzo, questo è il mio giudizio personale, perché possiedo ancora a casa il mitico Malekhit e tutte le truppe dei Druchii con i quali ho dato battaglia sui tavoli da gioco per molti anni. Detto questo i Druchii sono forse l’esercito che possiede più “Odio” di tutti: sono infatti stati cacciati dalle bellissime terre dell’Ulthuan e costretti a rifugiarsi a Nord nel Nagarythe. Famosi nel gioco originale come grandi schiavisti, grazie alle note Arche Nere, anche in Total War: Warhammer II gli Elfi Oscuri basano la loro economia sulla cattura degli schiavi durante le razzie. Più schiavi riusciremo a controllare e più la nostra economia sarà fiorente, anche se l’aumento incontrastato di schiavi porterà a maggiori disordini nelle nostre province. Con questa bellissima dicotomia gli eserciti degli Elfi Oscuri depredano il sud, potendo contare sui loro agili e fortissimi guerrieri, sull’utilizzo di grandi mostri come le possenti Ydre o sui potenti poteri magici che Morathi e Malekhit possono lanciare sul campo di battaglia. A differenza dei cugini buoni, non portare alla guerra questo esercito potrebbe causare grandissime rivolte, perché ogni comandate Oscuro è bramoso di sangue e vuole attirare l’attenzione del grande dio Khane.
Gameplay
Dopo anni di soprusi videoludici subiti dal bellissimo Warhammer Fantasy Battle, possiamo sinceramente dire che ambo i titoli usciti fino ad oggi della trilogia che sta producendo Creative Assembly, hanno colpito nel segno. Sarà sicuramente grazie alla grande esperienza che vanta con i vari Total War che il connubio con Games Workshop ha funzionato, confezionando titoli sempre migliori. Seppur le aggiunte al gameplay rispetto al predecessore non sono tantissime, dobbiamo sicuramente segnalarvi che rispetto a prima le condizioni di vittoria del nostro esercito sono di più e non saranno legate solamente al controllo totale del territorio, ma riguarderanno anche la gestione del vortice. Questo nuovo elemento condizionerà le nostre partite e le nostre reazioni a determinate condizioni di gioco. Per controllare il grande vortice dovremo forzatamente passare attraverso rituali specifici, che ci obbligheranno ad affrontare gli avversari che ci ostacoleranno o che concorreranno allo stesso obiettivo. Nella parte alta dello schermo è stata introdotta a questo scopo una barra di progressione, che crescerà e si riempirà sempre più aggiornandoci sulla situazione delle nostre risorse per i rituali. Per ottenere queste importanti materie dovremo in alcuni casi edificare strutture ad hoc e conquistare territori strategici, che però in molti casi ci indurranno a spendere tantissime energie. Sarà dunque importantissimo centellinare le risorse e le vostre possibilità: infatti la strategia in questa parte del gioco sarà molto importante. Non potete permettervi di sottovalutare l’intelligenza artificiale di gran lunga migliorata rispetto al primo capitolo, che svolgerà nuovi compiti e vi infastidirà molto meglio rispetto a prima. Come se non bastasse prima di ogni rituale le forze del Chaos si risveglieranno cercando di interromperlo, costringendovi ad affrontarli investendo un gran numero di risorse. La curva di difficoltà del titolo è davvero ben strutturata, ogni giocatore dal novizio al più temprato, potranno trovare pane per i propri denti. Gli utenti inizieranno scegliendo la fazione e il campione con il quale affronteranno le perfide sfide del gioco. Subito dopo si potrà scegliere se iniziare un tutorial davvero ben fatto, che vi guiderà perfettamente all’interno delle dinamiche del gioco. Queste si differenzieranno in base alle zone della mappa e agli eserciti, che come vi abbiamo elencato poco sopra sono molto diversi tra loro soprattutto considerando che hanno delle armi uniche e poteri speciali. A livello pratico le battaglie continueranno a svolgersi come sempre e anche graficamente non c’è da aspettarsi un particolare miglioramento. Una vera e propria rivoluzione è invece dovuta dalla possibilità di esplorare le varie location. dove sarete chiamati a compiere delle scelte e dove potrete reclamare delle ricompense. Anche la fine del turno è stata caratterizzata da alcuni suggerimenti su tutte le cose che ancora si possono fare prima di lasciare il passo all’intelligenza artificiale. Dulcis in fundo dobbiamo però sottolineare come il sistema della diplomazia non sia profondamente studiato, ma anzi, in alcuni momenti del gioco le continue richieste di patti o trattati ci faranno capire come questi siano davvero importanti e che non possano essere risolti in altro modo.
L’Ulthuan è salvo
Dopo una recensione come questa è difficile farvi capire ancora meglio che questo nuovo Total War: Warhammer II non sia un gioco da sottovalutare. Ancora una volta la software house è riuscita a creare un titolo davvero ben fatto, che grazie alle tante innovazioni e ai tanti miglioramenti si distingue perfettamente dal suo predecessore. La performance grafica però non è stata ritoccata, a parte qualche nuova texture e qualche lavoro mirato: il gioco è stato infatti ottimizzato nei tempi di caricamento e in generale nella stabilità. La società ha puntato forte anche sul comparto audio che è veramente ben fatto e che si adatta ad ogni situazione, peccato solo che non ci sia il doppiaggio in italiano dei nostri amati campioni.